L’ennesimo rintraccio di oltre 50 Cittadini stranieri (per ora) nella mattinata odierna in pieno inverno certifica che Trieste è oramai diventata il fulcro del passaggio dei viaggi della disperazione. I recenti decessi, uno nella Val Rosandra e l’altro all’interno del CPR di Gradisca sanciscono che il Friuli Venezia Giulia è il nuovo Mediterraneo". Così il segretario provinciale del sindacato di polizia SIULP di Trieste Fabrizio Maniago dopo il rintraccio di una cinquantina di migranti a Basovizza (di cui 12 sarebbero minorenni) e il tragico decesso nel centro rimpatri dell'Isontino.
I dettami della Convenzione di Ginevra, secondo Maniago, "impegnano i colleghi in una sorta di catena di montaggio senza precedenti, dimostrando un’umanità che non si può comprendere se non si scende in strada. Le risorse sono ai minimi termini storici, sia di personale che di mezzi intesi anche come infrastrutture al fine di lavorare con la doverosa sicurezza per i migranti stessi e per gli operatori di Polizia".
|