Con l’attuale titolare del Viminale è cambiato completamente lo stile: rigorosità, riservatezza, operatività. Il tema dell’immigrazione è diventato materia a gestione ordinaria
E' uno stile che è cambiato. Rigorosità, riservatezza, operatività. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese chiude il 2019 con un bilancio positivo sotto il profilo dell'ordine pubblico e della sicurezza. Il tema dell'immigrazione che tanto ha fatto discutere nei mesi passati infiammando dibattiti, contese e innescando fortissime tensioni istituzionali è diventato materia a gestione ordinaria. Le cifre sono chiare. Alla luce dell'accordo di Malta è ormai prassi la ricollocazione dei migranti tra i vari Paesi della Ue come lo è il rimpatrio da parte dell'Italia per gli ospiti privi dei requisiti di legge. Un cambio di paradigma che è lo stesso ministro nelle sue rare uscite pubbliche a confermare in occasione della concessione del porto di sbarco da parte del Viminale alla Open Arms e alla Aita Mari: In questi ultimi sbarchi si è verificata una cosa mai accaduta prima: generalmente – ha detto il ministro Lamorgese – era l’Italia che faceva la richiesta di redistribuzione in Europa dei migranti che arrivavano, questa volta è stata la Germania a farla, in base al preaccordo di La Valletta.
Gli sbarchi dei migranti in Italia sono dimezzati nel 2019.
A rivelarlo sono i dati di fine anno snocciolati dal Viminale, secondo i quali quest'anno sono arrivati 11.439 migranti, il 50,72% in meno rispetto al 2018, quando ne sbarcarono 23.210.
Un dato che aumenta ancora di più rapportandolo con il 2017, quando arrivarono 118.914 migranti, il 90,38% in più rispetto a quest'anno.
Secondo i dati del ministero dell'Interno, aggiornati al 24 dicembre, il maggior numero di migranti sbarcati in Italia sono di nazionalità tunisina (2.654). Seguono i pachistani (1.180) e gli ivoriani (1.135).
I minori stranieri non accompagnati sono stati 1.618, circa mille in meno rispetto al 2018 e 14 mila rispetto al 2017.
La scelta del premier Giuseppe Conte di puntare su uno stimato e competente tecnico come il prefetto Luciana Lamorgese era chiara fin dall’inizio, ovvero restituire un alto profilo di garanzia a un comparto quello della sicurezza e dell’ordine pubblico che svolge funzioni delicate. Proprio in quest'ambito si è lavorato con intensità alla riconnessione dei dipartimenti, delle Prefetture, delle questure e dei reparti investigativi e di prevenzione ma soprattutto allo studio scientifico dei fenomeni.
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