Storie contemporanee di discriminazione di casta, ritenute ormai
retaggio del passato, arrivano dal Regno Unito dove i Dalit, oggi, sono
ancora trattati da paria dalle altre caste, mentre il governo rifiuta
di prendere posizione
“Il pregiudizio e la discriminazione basati sulla casta sono una flagrante violazione dei diritti umani e non devono essere tollerati. Tutti gli individui hanno il diritto a essere protetti contro la discriminazione sulla base della loro casta o della casta percepita, nello stesso modo con cui ciò avviene sulla base della razza o del genere”.
A pronunciare queste parole non è stato un politico o ministro indiano, ma la parlamentare Labour Shown Butler, ministro ombra per le donne e l’eguaglianza.
Perché la discriminazione basata sulla casta, non è un fenomeno sociale ormai desueto e appartenente a mondi lontani, ma è ben presente anche nel mondo occidentale, all’interno delle comunità appartenenti alla diaspora indiana emigrate nel Regno Unito.
Come riporta lo studio di Hilary Metcalf e Heather Rolfe, effettuato nel dicembre del 2010, per conto del National Institute of Economic and Social Research, le problematiche legate alla casta sono concentrate tra la popolazione originaria del subcontinente indiano a cui appartiene il 5% della popolazione britannica. Lo studio, commissionato per comprendere se la discriminazione basata sulla casta potesse o meno essere incluso nelle altre categorie protette dall Equalities Act del 2010, suggerisce che, vista la specificità del concetto di casta e della realtà etnica e culturale a essa collegata, sarebbe auspicabile che il concetto di casta venisse esplicitamente menzionato tra le categorie protette dalla discriminazione.
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