Nei giorni scorsi si è verificata un’aggressione ad un poliziotto penitenziario in servizio nel carcere di Augusta. “Una situazione allucinante, tanto più grave se si considera che questa è l’ennesima aggressione che avviene in un carcere della Sicilia”, commenta Lillo Navarra, segretario nazionale per la Sicilia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, il primo e più rappresentativo della categoria. “E' accaduto che un detenuto straniero nuovo giunto nel penitenziario, verso le 13.30 e senza alcuna motivazione, nelle operazioni di ubicazione in cella ha sferrato un pugno all’ispettore di Polizia Penitenziaria provocandogli una tumefazione allo zigomo destro. L’aggressione è stata, per l’ennesima volta, causata da un detenuto psichiatrico, un detenuto che non è nuovo a comportamenti aggressivi, tanto che anche la sua detenzione è stata causata da un’aggressione. Come al solito è sempre la Polizia Penitenziaria a fare da carta assorbente alle criticità penitenziarie. E’ inconcepibile assistere inermi a questi episodi che coinvolgono la Polizia Penitenziaria diventata un bersaglio per la popolazione detenuta. E’ assurdo che la Polizia penitenziaria sia il terminale delle crescenti tensioni e violenze di alcuni detenuti. E’ giunta veramente l'ora di dire basta alle aggressioni contro la polizia penitenziaria!”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, sollecita Ministro e Capo Dap a intervenire: “Questa di Augusta è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di un detenuto ai danni di un uomo appartenente alla Polizia penitenziaria. A lui va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare il detenuto violento. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria della Sicilia”.
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