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Aprile-Maggio/2009 - Laboratorio
...mentre al Casilino i poliziotti utilizzano le proprie vetture!
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Un commissariato, quello del Casilino, situato in un edificio “fatiscente” e inaccessibile ai portatori di handicap, all’interno di un centro commerciale.
Un commissariato che copre l’intera area del Municipio VIII, 13 chilometri quadrati, un territorio più vasto di quello di Firenze. Le zone di competenza (periferie difficili e ad alta concentrazione di pregiudicati come Torre Maura, Tor Bella Monaca, Ponte di Nona, Borghesiana e Tor Vergata) ne fanno uno dei più importanti e strategici della Capitale.
L’edificio è fatiscente e non garantisce la sicurezza dei poliziotti. In più, risulta che lo stabile, inserito all’interno di un centro commerciale all’aperto, non sia neanche accessibile alle persone portatrici di handicap. “L’unico ascensore è rotto - dichiara Carletti del Silp-Cgil - così i poliziotti, quando è possibile, cercano di raccogliere le denunce recandosi direttamente a casa della persona disabile”.
Disagi anche per quanto riguarda il parco macchine: un’auto-civetta usata per le investigazioni è ormai logora e gli agenti a volte sono costretti a utilizzare le proprie vetture. “Il commissariato Casilino Nuovo - spiega Carletti - è uno dei pochi a non avere mai avuto in dotazione le Alfa 159: per il controllo del territorio vengono utilizzate due Fiat Marea ormai vecchie”.
Anche il Casilino Nuovo deve fare i conti con importanti carenze di organico: ci sono 112 poliziotti rispetto ai 129 previsti nel 2005: sul territorio del Municipio risiedono circa 240mila persone. L’apparato operativo va avanti dunque grazie allo spirito di sacrificio degli agenti, impegnati anche in postazioni fisse al centro della città e alle attività di ordine pubblico (ad esempio, la vigilanza dei caselli autostradali nei giorni delle partite di calcio), e agli sforzi del dirigente.
“Nonostante tutto - conclude Carletti - il commissariato riesce quasi sempre a garantire due auto per il controllo del territorio. A Roma, poi, spetta a questa struttura il primato di persone agli arresti domiciliari da controllare. Ma, come al solito, la figura del poliziotto di quartiere è quella più penalizzata: funge da tappabuchi”.

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