Il Silp-Cgil denuncia una gravissima situazione in cui versano i poliziotti romani che, a causa del taglio ai fondi per le mense di servizio, sono costretti a consumare pasti al sacco o panini.
Un sacchetto di carta con dentro due panini al prosciutto, una bottiglia di acqua naturale e un’arancia. Al posto di un pasto caldo le mense di Roma e della provincia hanno riservato ai poliziotti pranzo e cena al sacco. Colpa di un problema organizzativo della nuova società erogatrice del servizio. Le aziende, per aggiudicarsi l’appalto, vanno al ribasso, in questo caso al 45%, e perciò non possono assumere tutto il personale precedente. Ora si attende che la situazione si sblocchi. Il ministero dell’Interno sta cercando di risolvere la situazione invitando l’azienda a riprendere subito il servizio con regolarità: la società rischia di pagare forti penali e, se non ci saranno novità al più presto, potrebbe addirittura perdere l’appalto. Intanto i poliziotti pranzano e cenano con i panini.
Critico il segretario provinciale Silp-Cgil Gianni Ciotti: “Sono in polizia dal 1981, ma mai avevamo avuto problemi addirittura per mangiare. Il fatto che i tagli interessino anche aspetti fondamentali come quello del cibo, dà l’idea di quanto i poliziotti siano costretti a lavorare in situazioni precarie”.
“Dopo l’amara sorpresa alla mensa, molti agenti ci hanno chiamato inferociti - dice Ciotti -. Solo a Roma, mangiano nelle mense circa 7mila poliziotti”.
Pranzo al sacco anche per i poliziotti in servizio nella Scuola per ispettori di Nettuno, dove si stanno formando anche gli agenti che saranno impegnati in ordine pubblico al prossimo G8.
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