Il cinema che racconta la Shoah:
Schindeler’s list, La vita è bella,
The Eichmann Show.
Per non dimenticare
Il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, istituito per ricordare le vittime dell’Olocausto, in coincidenza della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa, nel 1945.
In occasione del 25esimo anniversario dalla sua prima uscita, proprio il 27 gennaio, è tornato nelle sale cinematografiche Schindler’s list, il film di Steven Spielberg sulla Shoah.
Si racconta che il regista americano avesse in mano il progetto fin dal 1983 ma, non sentendosi ancora maturo per affrontare un tema così delicato e complesso, lo offrì a svariati colleghi, tra cui Scorsese e Polanski, che però lo rifiutarono. Dopo lunghe riflessioni e un difficile adattamento dal romanzo di Thomas Keneally, ispirato alla vera storia dell’imprenditore Oskar Schindler, cominciò a girare a Cracovia e dintorni nella primavera del 1993.
Ne venne fuori quello che è universalmente considerato il più grande film sulla Shoah; confezionato in un impeccabile bianco e nero, che sembra volere escludere volutamente i colori da una vicenda cosi dolorosa e inqualificabile. Racconta la storia di un imprenditore tedesco che salvò da morte certa più di mille ebrei. La potenza delle immagini e la rappresentazione realistica di esecuzioni sommarie e brutali, tra forni crematori e docce - quasi a voler far provare allo spettatore l’intrusione fisica nei lager - fanno di Schindler’s list un capostipite del genere (e vincitore di 7 premi Oscar, tra cui Miglior Film). Fino ad allora infatti il tema Olocausto era stato trattato, è vero, da decine di pellicole ma tutto sommato solo accennato e mai approfondito in maniera così visivamente cruda. ... [continua]
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