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Gennaio-Febbraio/2019 - Libri
Libri sullo Scaffale
di a cura di Michele Turazza

Marco Monzani, Anna Giacometti
Le relazioni violente
FrancoAngeli, 2018, pp. 144, € 20.

Partendo dall’assunto che lo studio della relazione tra autore del reato e vittima sia imprescindibile per la piena comprensione dell’evento criminoso, nel volume viene proposta una nuova chiave di lettura della violenza intrafamiliare, spesso indicata come violenza di genere.
Riconoscere una dimensione relazionale al reato significa valorizzare la storia della relazione sussistente tra i soggetti coinvolti, ridando “dignità a quel soggetto che fino a qualche decennio fa era completamente invisibile agli occhi delle stesse scienze criminologiche”: la vittima.
Dopo una presentazione della vittimologia in chiave teorica, il volume illustra una ricerca relativa ai Centri Antiviolenza italiani (i cui dati sono scaricabili nell’allegato online) e all’applicazione del modello circolare di vittimizzazione.
Marco Monzani è giurista e criminologo all’Università di Padova; Anna Giacometti, psicologa e criminologa.
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Giacomo Marcacci
Bibliomania
Pendragon, 2018, pp. 72, € 12.
“Io sono un bibliomane”. Ammette subito di essere affetto da questo disturbo, Giacomo Marcacci, autore di questo agile pamphlet dedicato alle manie dei “malati di libri”, di cui tratteggia le peculiarità. Essi, infatti, non sono gli accumulatori non virtuosi, che non leggono i libri di cui si circondano; i bibliomani virtuosi sfogliano, annusano, leggono voracemente i loro libri, in un rituale simile a un corteggiamento “erotico-affettivo”.
Una storia sull’amore per i libri, non soltanto per l’oggetto “libro” ma soprattutto per il suo significato, che ha contagiato illustri autori del passato: da Bacone a Montesquieu, da Hesse a Montale ma soprattutto Giacomo Leopardi, “emblema ai massimi livelli della straordinaria potenzialità del nostro stesso disturbo… modello ideale al quale bene o male ispirarsi”.
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Meo Ponte
Eroi di una guerra segreta
Longanesi, 2018, pp. 282, € 16,90.

“Li ho visti sdraiarsi su una branda impolverata senza nemmeno togliersi il giubbotto antiproiettile che gli ingessava il torace. Hanno combattuto e combattono guerre non dichiarate. In qualche caso negate. Sono partiti per missioni di pace ma spesso si sono trovati al centro della battaglia. Qualcuno non è più tornato”.
Attraverso la voce dei protagonisti, ufficiali e soldati, Meo Ponte – giornalista attualmente al Corriere della Sera dopo ventisei anni passati a la Repubblica – racconta battaglie, azioni e storie dei militari italiani impegnati all’estero, celebrando il coraggio e il valore di uomini e donne delle forze armate attivi nelle cosiddette “missioni di pace” (ex Jugoslavia, Libano, Iraq, Afghanistan).
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Mauro Barberis
Non c’è sicurezza senza libertà
Il Mulino, 2017, pp. 136, € 13.

Come si conciliano sicurezza e libertà? Dopo un rapido excursus storico-filosofico sul problematico rapporto tra questi due concetti e un approfondimento sulle coordinate del nuovo costituzionalismo, l’Autore analizza le derive giuridiche e politiche rappresentate dai provvedimenti antiterrorismo adottati negli Stati Uniti, in reazione agli attacchi dell’11 settembre, arrivando a concludere che la maggior parte di essi “sia meramente irrazionale – spesso inutile, e talora controproducente”, come “si legge chiaramente nelle sentenze delle grandi corti nazionali e internazionali”, attestanti l’incompatibilità di gran parte delle misure antiterrorismo col controllo di proporzionalità e adeguatezza.
Una lettura necessaria, quella del prof. Mauro Barberis (ordinario di Filosofia del diritto all’Università di Trieste), non solo per gli addetti ai lavori ma per tutti coloro che intendono riflettere criticamente sul binomio sicurezza/insicurezza, senza lasciarsi travolgere dalla propaganda sicuritaria politicamente orientata, e sul bilanciamento tra libertà e sicurezza, che non deve mascherare il mero sacrificio delle libertà individuali in nome della sicurezza collettiva.



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