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Novembre-Dicembre/2018 - Panorama sindacale
Sappe
Frosinone - Non si ferma la spirale di violenza nel carcere
di Donato Capece Segretario generale Sappe

Permane alta la tensione nelle carceri del Lazio. A distanza di pochissimi giorni da una precedente aggressione da parte di un detenuto a un ispettore coordinatore del Reparto, lo stesso detenuto - che recentemente è stato protagonista di violenze e del sequestro di un collega in un Istituto della Campania - giunto a Frosinone proprio per motivi di ordine e sicurezza, ha aggredito un ispettore di Polizia Penitenziaria.
E' accaduto subito dopo l'apertura delle celle, il detenuto si è avvicinato a un altro ristretto e ne è scaturita una furibonda lite. Immediatamente è giunto sul posto l'ispettore avvisato dall'agente di sezione. Il detenuto senza un giustificato motivo si è scagliato contro di lui strattonandolo, insultandolo e minacciandolo di morte, è dovuto recarsi presso il vicino ospedale per le cure e gli accertamenti del caso. Subito dopo il detenuto si è barricato in cella insieme agli altri tre compagni occupanti, la stessa cosa hanno fatto i detenuti della cella accanto, e hanno iniziato a tirare oggetti nel corridoio. Dopo diverse ore la situazione è tornata alla normalità, grazie alla professionalità e allo spirito di abnegazione del personale di Polizia Penitenziaria che si è trattenuto in servizio oltre l'orario ordinario.
E’ assurdo che la Polizia Penitenziaria sia il terminale delle crescenti tensioni e violenze di alcuni detenuti. E’ giunta veramente l'ora di dire basta alle aggressioni contro la Polizia Penitenziaria!.
Quella di Frosinone è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di un detenuto ai danni di un Ispettore di Polizia Penitenziaria. A Lui va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare il detenuto violento.
La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. E da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, gli episodi di violenza contro i poliziotti sono aumentati.
Eppure, è solamente grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del Sappe per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria del Lazio.

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