Vanno raccontando che gli anni Settanta del secolo scorso abbiano portato con sé solo terrorismo e violenza. Non è proprio così. Quegli anni, che qualcuno definì formidabili, ci hanno consegnato diverse leggi che hanno modernizzato questo Paese. I più giovani forse non lo sanno ma se oggi è possibile divorziare lo si deve a una legge del 1970 e così pure appartiene a quell’anno lo Statuto dei Lavoratori guardato come esempio di civiltà in tutto il mondo occidentale. Nel 1978 è stata la volta delle norme per l'interruzione volontaria della gravidanza, l’aborto insomma, e siccome pare che le leggi di civiltà non camminino mai da sole ecco arrivare, sempre nello stesso anno, anche la legge Basaglia che chiuse i manicomi e la legge che soppresse il sistema mutualistico istituendo il Servizio sanitario nazionale, cioé l’assistenza garantita a tutti o quasi. Passarono tre anni, siamo nel 1981, e il Par!amento approvò la legge 121 con cui veniva democratizzata e smilitarizzata la Polizia italiana.
In 40 anni queste legislazioni hanno subìto attacchi d’ogni tipo e in qualche caso (lo Statuto dei Lavoratori) sono state smontate come si fa con i mattoncini Lego. A ricordarci in questo numero di Polizia e Democrazia che le leggi buone vanno difese è Giancarla Codrignani. Nel suo articolo l’ex parlamentare è lì a sottolineare che i diritti conquistati non sono garantiti per sempre, che le nuove generazioni non hanno la percezione del prezzo pagato per arrivare a risultati considerati insoddisfacenti rispetto a nuove più avanzate pretese.
Oggi c'è chi si emoziona per le pistole elettriche, per la legittima difesa sempre riconosciuta in casa propria, per il contrasto brutale agli immigrati e ai Rom. Segno dei tempi.
A smontare i nuovi venditori di felicità ci pensa Daniele Tissone segretario generale dei poliziotti che fanno capo alla Cgil. In un’intervista a questo giornale che pubblichiamo a partire da pagina 8, il leader sindacale non tralascia flat fax, reddito di cittadinanza, legge Fornero. Tutte cose molto belle e suggestive ma, si domanda, dove troveranno gli appostamenti economici per la sicurezza e per le Forze dell'ordine?
Anche se questi tempi appaiono, almeno ai nostri occhi, fin troppo foschi, appare evidente che ogni sentire diffuso, ogni maggioranza parlamentare, ogni legge siano figli di un’epoca, un’epoca però che sta tralasciando grandi ideali di civiltà e crescita comune.
Ma tant’è, come per ogni via crucis, passerà anche questa stazione.
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