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Novembre/2009 - Laboratorio
Roma capitale dell’emergenza
di Mirko Carletti - Segr. gen. Silp-Cgil

In questa città ogni fenomeno sociale assume carattere di emergenza con il sostegno di campagne mediatiche che si trasformano in strumenti per invocare provvedimenti urgenti e straordinari. Tutto è emergenza: droghe, bullismo, extracomunitari, violenza sulle donne e più recentemente la diffusione dei coltelli fra gli adolescenti.
Le Istituzioni, la politica, i media, sembrano schiavi dell’emergenza e dimenticano la progettualità, ignorano le caratteristiche sociali dei fenomeni e si rincorrono nel richiedere e promuovere provvedimenti urgenti, finanziamenti extra e inasprimenti delle pene. I recenti fenomeni di cronaca legati al possesso di coltelli fra gli adolescenti sono affrontati ancora una volta senza progetto e con la sola cultura repressiva.
Il Silp ha in più occasioni chiesto meno ronde e più prossimità, meno militari e più poliziotti. Questi non sono slogan ma un’idea diversa di sicurezza basata sulla prevenzione, sulla partecipazione integrata da percorsi socio-culturali.
Il giovane che, inseguendo la moda del momento, porta in tasca un coltello non è necessariamente un delinquente abituale e il rischio che lo diventi non può essere contrastato solo con un inasprimento delle pene, ma richiede un processo culturale di formazione e d’informazione sulla legalità.
Il sindaco Alemanno, con l’appoggio bipartisan del consigliere comunale Rutelli, ha affrontato il fenomeno invocando prima un emendamento al pacchetto sicurezza e poi una modifica al Codice penale.
Il Silp crede in modelli di sicurezza diversi, alternativi, e propone un percorso meno mediatico ma più progettuale: diffondere la cultura della legalità e del rispetto delle regole fra i giovani.
Gli strumenti già ci sono e occorre solo la volontà di utilizzarli: nel 2008 il questore di Roma Fulvi ha sottoscritto con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio un protocollo d’intesa e un vademecum d’intervento per consentire l’attività di prossimità dei poliziotti di quartiere nelle scuole (Cat.E2/U.P.G.S.P/2008 del 12/5/2008). Per la realizzazione del progetto sono stati formati 44 team di prossimità, investendo risorse umane ed economiche, ma i risultati dopo il primo anno sono fallimentari perché, come più volte denunciato dal Silp, i poliziotti di quartiere romani sono ormai in via di estinzione: invece di svolgere l’attività di prossimità tra i cittadini, nelle scuole, nei parchi e nei centri anziani da molto tempo sono i jolly dei commissariati utilizzati per coprire ogni tipo di servizio.
Il diverso impiego dei poliziotti di quartiere, rispetto alla loro destinazione naturale, ha sempre trovato giustificazione con la metafora della “coperta corta”e questo non è più accettabile, perché mentre per la Polizia la coperta si accorcia sempre di più a causa dei tagli alle risorse, contemporaneamente si continuano a finanziare progetti di sicurezza locale. Il Ministro della Difesa ha addirittura lanciato l’idea dei militari di quartiere, la sicurezza dei cittadini è cosa seria e dovrebbe essere affrontata con proposte serie, salvo che il Ministro non pensi veramente di trovare fondi per mandare i militari in mimetica nelle scuole al posto dei poliziotti di quartiere.
Questa organizzazione sindacale chiede di sapere come sono impiegati i 44 team di prossimità formati per realizzare il progetto scuole, chiede il rilancio del progetto stesso e il raggiungimento degli ottimi obiettivi che si prefiggeva, tra i quali la diffusione della cultura della legalità, la prevenzione sui rischi legati all’utilizzo di Internet fra i giovani, la prevenzione sui rischi delle dipendenze e la prevenzione sul bullismo.
Un rilancio serio e credibile della Polizia di Prossimità non è più rinviabile e può realizzarsi attraverso le scuole per arrivare al coinvolgimento delle nuove generazioni. Gli istituti scolastici nei prossimi mesi pianificheranno i Pof per l’anno 2009-2010 fornendo una straordinaria occasione per una seria attività di prossimità e di prevenzione.
In questi giorni abbiamo letto sui giornali iniziative sporadiche riguardanti interventi effettuati nelle scuole da Polizia e Carabinieri ma non articolate nell’originario progetto 2008-2009, per questo il Silp propone di rilanciare il progetto integrandolo con una specifica prevenzione negli istituti superiori sul fenomeno della diffusione dei coltelli tra gli adolescenti.
Continua l’impegno del Silp per promuovere, favorire e affermare la cultura della prevenzione e della partecipazione rispetto alla cultura della repressione e dell’esclusione.

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