La mobilità del personale dà origine al fenomeno
dell’“elusione motivata”. Il caso di un appuntato
dell’Arma che chiede il trasferimento
per gravi motivi amiliari e finisce
a 80 km dalla sede richiesta.
La giustificazione?
C’è esubero di personale nell’area indicata
Dal punto di vista terminologico, con il termine elusione si intende la “capacità di evitare, di sottrarsi a qualcosa con furbizia e abilità”.
La condotta è particolarmente nota agli ufficiali e agenti della Guardia di Finanza, in quanto molto diffusa in ambito fiscale. Infatti, con elusione fiscale si definisce quel “comportamento del contribuente che, approfittando della complessità delle norme fiscali, riesce a sottrarsi alla tassazione senza cadere nell'illegalità”.
L’elusione (fiscale) provoca sempre un pregiudizio alle casse dello Stato.
Inoltre, concetto assai simile all'elusione (fiscale) è quello di “abuso del diritto”, che si configura quando si manifesta una “forma anormale di esercizio di un diritto che, senza realizzare alcun interesse per il suo titolare, provoca un danno o un pericolo di danno per altri soggetti. …Il termine è usato in senso più ampio con riferimento a un potere il cui esercizio è effettuato per un fine diverso da quello per cui è stato conferito”.
Il concetto di “abuso del diritto” è assimilabile nell'azione amministrativa a quello di sviamento di potere. Sulla nozione dello “sviamento di potere”, sia consentito il rinvio a un precedente intervento: “Il caso di un sottufficiale del Corpo trasferito d’autorità. Segue: Lo sviamento di potere, quale figura sintomatica dell’eccesso di potere”.
Lo sviamento di potere, in buona sostanza, è per il pubblico dipendente ciò che per il Fisco è l'elusione fiscale. Ovvero, applicazioni apparentemente neutrali della normativa vigente da parte dei soggetti destinatari di determinate norme, per scopi diversi rispetto a quelli per cui le stesse sono state emanate.
Tuttavia ad essere eluse non sono le regole fiscali ma quelle amministrative, e segnatamente i principi di imparzialità e buon andamento che sono alla base della buona amministrazione.
I fenomeni elusivi in materia
di movimentazione
del personale militare
V’è una regola generale alla base dei trasferimenti dei militari:
1. Se il militare va “dove vuole andare”, il trasferimento è detto “a domanda” e il militare “ci andrà a sue spese”.
2. Se, invece, va dove non vuole andare, il trasferimento è considerato “d’ufficio”. In questo caso il militare ha diritto ad una serie di incentivi economici e rimborsi spese.
Come vedremo fra breve, vi sono fenomeni elusivi che possono portare al diniego di trasferimento, al trasferimento in sede non gradita rispetto a quelle indicate in apposita istanza e, in casi meno frequenti, trasferimenti d'autorità in sede gradita ma non formalmente richiesta.
L'elusione nel diniego di trasferimento - Il trasferimento straordinario per gravi motivi di famiglia rientra nella tipologia dei trasferimenti a domanda, in quanto non dà diritto ad alcun beneficio economico, e può essere richiesto nel caso si abbia un familiare in condizioni di bisogno.
A tal fine, si veda il caso di un appuntato dell’Arma dei Carabinieri che presenta una istanza di trasferimento per gravi motivi familiari, connessi alla stato di salute della coniuge, affetta da sindrome depressiva post partum e alla necessità di assistere i due figli. Nonostante tutti i pareri favorevoli della catena gerarchica, l’istanza non viene accolta per esubero di personale nella regione richiesta, la Puglia. ... [continua]
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