home | noi | pubblicita | abbonamenti | rubriche | mailing list | archivio | link utili | lavora con noi | contatti

Giovedí, 22/10/2020 - 15:29

 
Menu
home
noi
video
pubblicita
abbonamenti
rubriche
mailing list
archivio
link utili
lavora con noi
contatti
Accesso Utente
Login Password
LOGIN>>

REGISTRATI!

Visualizza tutti i commenti   Scrivi il tuo commento   Invia articolo ad un amico   Stampa questo articolo
<<precedente indice successivo>>
Luglio/2018 - Articoli e Inchieste
Forze Armate
I militari entrano nelle scuole italiane
di Antonio Mazzeo

Sfilate, parate, cori, bande musicali di studenti e giovani
in uniforme “uniti nel tricolore”. Abdicando alle proprie funzioni
molti insegnanti hanno affidato alle “stellette” la narrazione
storico-culturale della Prima Guerra Mondiale


Se in tempi di “pace” le Forze armate superano ogni limite nelle loro sempre più invasive “occupazioni” di scuole e attività didattiche, è doveroso interrogarsi su cosa potrebbe accadere in caso di “guerra guerreggiata” nell’Italia della cosiddetta Terza Repubblica.
Peggio di così l’anno scolastico 2017-18 non poteva concludersi: sfilate, parate, cori e bande musicali di studenti e militari “uniti nel Tricolore”; party-saluti di alunne e alunni in basi e installazioni di guerra, con tanto di selfie ai piedi di cingolati, carri armati, cacciabombardieri e sottomarini; saggi ginnico-militar-sportivi e gare di corsa al passo dei bersaglieri; borse di studio/formazione e certificazioni per l’alternanza scuola-lavoro nei Corpi d’assalto dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica o nelle aziende dell’export degli strumenti di morte.
Sono centinaia ormai le “esperienze” didattico-educative che le Forze armate, in assoluta autonomia e fuori da ogni doveroso controllo degli insegnanti, impongono alle studentesse e agli studenti italiani. Realmente impossibile censirle, ma tra le ultime ce ne sono alcune che meritano essere menzionate per la loro gravità e il prevedibile impatto negativo sul processo di formazione e crescita di tanti nostri figli.
Giovedì 31 maggio 2018, ad esempio, una rappresentanza del 9° Reggimento d’Assalto “Col Moschin” (il Reparto d’eccellenza delle Forze speciali di terra che opera in tutti gli scenari di guerra internazionali) si è recata presso l’Istituto scolastico “Leonardo da Vinci” di Guidonia (Roma) per incontrare gli alunni della scuola elementare. “Il primo incontro tra gli Incursori e la classe era avvenuto nei giorni precedenti proprio presso l’aeroporto militare di Guidonia dove i bambini assistevano alle prove della parata prevista per la Festa del 2 giugno e in maniera del tutto spontanea e assolutamente inattesa per gli uomini del Col Moschin, gli alunni si sono lanciati in acclamazioni e applausi riecheggiando il grido Arditi lanciato dagli incursori”, riporta l’ufficio stampa dello Stato Maggiore dell’Esercito. “Incuriositi da tale spontaneo slancio, gli Incursori hanno avvicinato la scolaresca che li ha travolti con slancio affettuoso. In particolare un bambino, che si era infortunato poco prima, ha raccontato che siccome gli arditi sono i più coraggiosi tra i coraggiosi, avrebbe sopportato il dolore come loro. Non potendo lasciar passare così tale manifestazione di affetto, gli Incursori hanno, a loro volta, fatto una sorpresa ai bambini incontrandoli in aula regalando il crest del 9° reggimento Col Moschin e ringraziandoli da parte di tutti gli Incursori dell’Esercito”. Coronano l’articolo che ci riporta ai tempi più bui dell’Istituto Luce, numerose fotografie che ritraggono le lezioni frontali degli ufficiali-arditi in una classe di primaria dove le divisioni di genere sono giù belle e strutturate: i bambini mostrano orgogliosi bicipiti e pettorali, le bambine sorridono estasiate.
Innocenze rubate, coscienze stuprate, i corpi sottratti, cooptati, convertiti in icone di guerra e di morte. La “campagna” militare nelle scuole di Guidonia ha avuto un’indicazione precisa, inequivocabile: Adotta un sorriso di un soldato. Una serie d’iniziative che hanno coinvolto oltre 800 studenti delle scuole di ogni ordine e grado, promosse dal personale del 60° Stormo dell’Aeronautica Militare alla vigilia della “Rivista” per la Festa della Repubblica. “Il progetto mira a creare una possibilità di contatto tra le realtà sociali attraverso una comunicazione comune, quella di sorridere insieme”, si legge nel sito Internet dell’Aeronautica. “La fatica della marcia sotto il sole o sotto l’acqua, l’impegno di tutti gli organizzatori per la buona riuscita viene ricompensata dal sorriso, anche se timido, che i bambini e gli adolescenti esternano senza pregiudizio o filtro ma in maniera del tutto incondizionata. L’incontro tra il personale militare di Guidonia e gli studenti avviene attraverso la presentazione dei simboli, delle uniformi e della storia dei Reparti che ogni anno prendono parte alla Sfilata. (…) L’attività ludica e culturale allo stesso tempo si trasforma in un valore aggiunto che consolida quella relazione emotiva, la quale attraverso l’espressione facciale del sorriso, innesca automaticamente sentimenti quali l’empatia, la serenità e la voglia di stare tutti insieme uniti nella gioia. Riconoscere i Reparti attraverso le loro uniformi e le attività esperienziali, quali la marcia insieme ai soldati, sono stati i punti cardini della relazione soldato-bambino in Patria”. ... [continua]

LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO:
ABBONATI A POLIZIA E DEMOCRAZIA

per informazioni chiama il numero verde 800 483 328
oppure il numero 06 58331846

<<precedente indice successivo>>
 
<< indietro

Ricerca articoli
search..>>
VAI>>
 
COLLABORATORI
 
 
SIULP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
 
Cittadino Lex
 
Scrivi il tuo libro: Noi ti pubblichiamo!
 
 
 
 
 

 

 

 

Sito ottimizzato per browser Internet Explorer 4.0 o superiore

chi siamo | contatti | copyright | credits | privacy policy

PoliziaeDemocrazia.it é una pubblicazione di DDE Editrice P.IVA 01989701006 - dati societari