home | noi | pubblicita | abbonamenti | rubriche | mailing list | archivio | link utili | lavora con noi | contatti

Giovedí, 22/10/2020 - 15:29

 
Menu
home
noi
video
pubblicita
abbonamenti
rubriche
mailing list
archivio
link utili
lavora con noi
contatti
Accesso Utente
Login Password
LOGIN>>

REGISTRATI!

Visualizza tutti i commenti   Scrivi il tuo commento   Invia articolo ad un amico   Stampa questo articolo
<<precedente indice successivo>>
Luglio/2018 - Analisi
Il Punto
L’Islam dei Murìd
di Brigida Angeloni*

C’è un Islam che esula dai luoghi comuni di prepotenza, arroganza, chiusura mentale, rifiuto delle regole del Paese che lo ospita e, perché no, di terrorismo. Ce n’è un altro che prega, dialoga e rifiuta ogni forma di violenza. E’ il muridismo: fonda le sue radici nel sufismo islamico, una pratica mistica che si basa su pratiche di culto e regole di condotta, basate sull’amore e sulla non violenza, che segue il dettato del Profeta e il cui fine è il perfezionamento spirituale. Un vero e proprio scudo all’estremismo islamico, che non ha mai trovato spazi o giustificazione tra le guide spirituali Murìd, sia in Senegal che nei luoghi di migrazione.
Per capirci, se volessimo riassumere in un “Comandamento” la sua linea, varrebbe la pena citare una frase di Cheikh Amadou Bamba, fondatore della Confraternita dei Murìd, nel Senegal colonizzato, verso la fine del diciannovesimo secolo, che recita: “Prega come se dovessi morire domani e lavora come se dovessi vivere per sempre”.
Il muridismo è un Islam originario, che esalta il valore dell’educazione e dell’istruzione, della conoscenza, che esige dirittura morale e devozione alla società. Il muridismo non fugge il mondo quindi, ma vi si immerge. Associa pratica religiosa e lavoro che è via di santificazione.
I Murid che affrontano l’emigrazione, ritrovano nelle loro destinazioni nel mondo, la loro comunità, che si organizza e si struttura con proprie sedi, che sono luogo di preghiera e centri di aggregazione e accoglienza. Gli spazi vengono acquistati con l’esclusivo contributo dei confratelli, l’assistenza prestata segue una logica mutualistica in cui la crescita di uno è la crescita di tutti.
Ma questa fitta rete comunitaria non vive isolata dal territorio in cui si radica, anzi. Tesse relazioni con le autorità locali, attiva occasioni di dialogo interreligioso, propone un modello basato sull’interculturalità, dove le diverse identità rappresentano ricchezza e non esclusione.
In questa ottica ha avuto luogo nelle settimane scorse a Roma il convegno “Religione e Società. L’esempio del muridismo”. Un confronto tra rappresentanti del mondo Islamico, cattolico, delle Chiese valdesi e metodiste, in cui è prevalsa la ricerca di valori comuni come la pace e la progettualità della convivenza nel rispetto delle identità.

*sindacalista Cisl
e responsabile dell’associazione “Faso Couture”

<<precedente indice successivo>>
 
<< indietro

Ricerca articoli
search..>>
VAI>>
 
COLLABORATORI
 
 
SIULP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
 
Cittadino Lex
 
Scrivi il tuo libro: Noi ti pubblichiamo!
 
 
 
 
 

 

 

 

Sito ottimizzato per browser Internet Explorer 4.0 o superiore

chi siamo | contatti | copyright | credits | privacy policy

PoliziaeDemocrazia.it é una pubblicazione di DDE Editrice P.IVA 01989701006 - dati societari