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Maggio-Giugno/2018 - Interviste
Prevenzione
Contro il bullismo
di a cura di Michele Turazza

Costituito nel Corpo di Polizia Municipale dell’area nord bolognese
un “nucleo anti-bullismo” attivo con i ragazzi delle scuole
del territorio. Si chiama “MiFidoDiTe?” ed è il progetto pilota
scelto dalla Regione Emilia-Romagna per l’adozione di linee guida
destinate ai Comandi

Ispettrice Stefania Crema; assistente scelto Marco Badini; assistente scelto Antonella Meola; assistente Giannico Zicola. Ma per i “loro ragazzi” sono, più semplicemente, Stefania, Marco, Nico e Antonella, i quattro operatori di Polizia Municipale del piccolo, ma efficiente “nucleo anti-bullismo” del Corpo dell’Unione Terre d’Acqua, Ente locale nella zona nord di Bologna costituito dai Comuni di Anzola dell’Emilia, Calderara di Reno, Crevalcore, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese. Ormai da un paio di anni sono ospiti fissi nelle scuole del territorio col progetto “MiFidoDiTe?” – nato dall’analisi di alcune esperienze professionali legate a un uso scorretto e inconsapevole dei social da parte di minorenni e dall’aumento dei casi di cronaca legati al bullismo e al cyberbullismo – che si basa su alcuni pilastri: relazione, rete, fiducia, consapevolezza e conoscenza e (perché no!) anche divertimento.
Sono dati allarmanti quelli diffusi dal Censis nel suo “Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2016”: più della metà dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni è vittima di episodi violenti (offensivi, non rispettosi, discriminatori) da parte di altri ragazzi e quasi uno su cinque è oggetto di tali soprusi almeno una volta al mese.
Ma in cosa consiste esattamente il bullismo? Secondo il primo studioso del fenomeno, Dan Olweus, uno studente ne è vittima quando è esposto ripetutamente nel tempo ad azioni offensive da parte di uno o più compagni. Sono quattro le condizioni che devono sussistere affinché si possa parlare di bullismo: il verificarsi di comportamenti di prevaricazione, la loro reiterazione nel tempo, il tendenziale coinvolgimento nella relazione degli stessi soggetti (alcuni bulli, altri vittime) e la presenza di altri compagni, complici o spettatori, delle condotte aggressive. Le conseguenze sono esiziali e coinvolgono il piano sociale ed emotivo sia nel breve che nel lungo termine: scarsa autostima, sensi di colpa, isolamento sociale, depressione, paure e disturbi comportamentali. Ciononostante, sempre secondo il Rapporto Censis, la consapevolezza della gravità degli atti di bullismo è scarsa sia tra i genitori che tra gli stessi ragazzi, e anche le Istituzioni non sempre sono in grado di intervenire con tempestività: solo due anni fa, infatti, il ministero dell’Istruzione ha adottato una serie di linee guida per le attività nelle scuole.
Il punto di forza del progetto “MiFidoDiTe?”, unico nel suo genere, è la volontà di instaurare coi ragazzi un rapporto di fiducia, basato sul dialogo e sull’interazione costante: niente lezioni frontali, né impostazione formalistica degli incontri, che si costruiscono assieme agli studenti, discutendo con gli stessi, partendo dalle loro esperienze, da fatti di cronaca o da materiali reperiti in rete. Al termine dell’anno scolastico, i lavori prodotti dai ragazzi sono illustrati durante serate aperte alla partecipazione di tutta la popolazione; i resoconti delle attività sono inoltre pubblicati sui canali social ufficiali del progetto (Instagram, Facebook, Twitter, Youtube).
“La nostra Regione – spiega a Polizia e Democrazia Gian Luca Albertazzi, responsabile dell’Area Polizia locale del Gabinetto della Giunta della Regione Emilia-Romagna – ha fortemente creduto nel progetto, l’ha seguito dalla nascita e, oltre a un finanziamento economico, ha dato e continua a darne visibilità e supporto, certi che si tratti di una modalità di lavoro che incontra interesse anche nelle altre Polizie locali del territorio regionale, in molti casi già al lavoro sui temi del bullismo, del cyberbullismo e dell’uso consapevole del web da parte dei più giovani. Il progetto realizzato dal Corpo di Polizia Municipale di Terre d’Acqua si inserisce quindi all’interno di un’idea di Polizia locale vicina ai cittadini, a tutti i cittadini, che sa mettersi in gioco e confrontarsi con loro sui loro bisogni, allo scopo di lavorare insieme per il benessere della comunità intera”. ... [continua]

LEGGI L'INTERVISTA COMPLETA:
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per informazioni chiama il numero verde 800 483 328
oppure il numero 06 58331846


FOTO: Da sinistra: Stefania Crema, AntonellaMeola, Giannico Zicola e MarcoBadini,

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