home | noi | pubblicita | abbonamenti | rubriche | mailing list | archivio | link utili | lavora con noi | contatti

Giovedí, 22/10/2020 - 15:29

 
Menu
home
noi
video
pubblicita
abbonamenti
rubriche
mailing list
archivio
link utili
lavora con noi
contatti
Accesso Utente
Login Password
LOGIN>>

REGISTRATI!

Visualizza tutti i commenti   Scrivi il tuo commento   Invia articolo ad un amico   Stampa questo articolo
<<precedente indice successivo>>
Aprile/2018 - Articoli e Inchieste
Mafie
Carceri, come la criminalità affilia i detenuti
di Federico Olivo - Ispettore Capo Polizia Penitenziaria

Ogni carcerato riceve tre pasti per i quali
l’Amministrazione spende
poco meno di 4 euro al giorno. Per integrare
le proprie razioni, i reclusi
sono costretti a ricorrere al “sopravvitto”.
Ma con quali soldi?

Dopo le elezioni politiche che hanno visto il successo della coalizione di centro-destra e del Movimento Cinque Stelle, sono state pubblicate le più svariate analisi politiche nel tentativo di spiegare/rsi i motivi di questo exploit elettorale. Soprattutto per quanto riguarda il sorpasso della Lega nei confronti di Forza Italia, tutti sono concordi nel sottolineare come gli argomenti “immigrazione” e “sicurezza” siano state le due leve principali sulle quali la Lega ha posto il maggiore impegno durante la campagna elettorale. E se c’è un luogo in cui i due concetti trovano la sintesi più evidente, questo è il carcere.
Nelle carceri italiane ci sono 19.765 detenuti stranieri il che equivale al 34% delle 58.163 persone ristrette in totale (dati aggiornati al 28 febbraio 2018), una percentuale praticamente stabile da anni.
La maggior parte dei detenuti stranieri appartiene a quattro nazionalità: Marocco 18,6% del totale degli stranieri, Albania 13,1%, Romania 13,1%, Tunisia 10,7% seguite poi dalla Nigeria 6%, Egitto 3,3%, Senegal 2,5%, Algeria 2,3%, Gambia 1,9%, Ucraina 1,3%.
Tuttavia, la distribuzione dei detenuti stranieri non è omogenea nelle Regioni italiane. Il 19,5% del totale dei detenuti stranieri è ristretto in Lombardia e costituiscono il 45,1% del totale delle persone detenute nelle carceri lombarde. Segue il Lazio con il 13,2% del totale degli stranieri in Italia che corrispondono al 52,7% dei detenuti nelle carceri laziali. Piemonte: 9,4% / 44,5%. Emilia Romagna: 8,9% / 50,8%. Toscana: 8,2% / 49,1%. Queste quattro Regioni ospitano il 59,2% di tutti gli stranieri ristretti in Italia. Ma oltre ai dati assoluti, ci sono anche eccezioni significative in termini percentuali, per esempio il Trentino Alto Adige pur ospitando solo l’1,5% del totale dei detenuti stranieri, questi rappresentano il 71,1% del totale dei detenuti nella Regione, oppure la Liguria con il 3,8% del totale dei detenuti stranieri che però rappresentano il 52,7% del totale dei detenuti delle carceri liguri. A queste differenze di nazionalità e di percentuali di distribuzione, vanno poi aggiunti i problemi delle diverse religioni professate, la carenza di mediatori culturali nelle carceri e il regime di “celle aperte” introdotto da qualche anno e che consiste nel permettere ai detenuti di aggirarsi per una sezione del carcere per larga parte della giornata e per di più, praticamente senza controllo, stante la carenza d’organico del personale di Polizia Penitenziaria. ... [continua]

LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO:
ABBONATI A POLIZIA E DEMOCRAZIA

per informazioni chiama il numero verde 800 483 328
oppure il numero 06 58331846

<<precedente indice successivo>>
 
<< indietro

Ricerca articoli
search..>>
VAI>>
 
COLLABORATORI
 
 
SIULP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
 
Cittadino Lex
 
Scrivi il tuo libro: Noi ti pubblichiamo!
 
 
 
 
 

 

 

 

Sito ottimizzato per browser Internet Explorer 4.0 o superiore

chi siamo | contatti | copyright | credits | privacy policy

PoliziaeDemocrazia.it é una pubblicazione di DDE Editrice P.IVA 01989701006 - dati societari