I film del regista di Knoxville
sono stati i primi a non essere
ambientati nella vita reale
ma in un mondo che funziona
secondo le regole cinematografiche
Il 27 marzo del 1963 è una data importante per gli amanti del cinema; nasce infatti a Knoxville, nel Tennessee, Quentin Tarantino, colui che è considerato il più grande regista della sua generazione, nonché uno dei più innovatori e geniali di sempre. Ma perchè è così amato e quali sono i punti di forza dei suoi film?
I DIALOGHI - nel 1992 Tarantino esordisce alla regia con Reservoir Dogs (Le Iene), storia di una rapina finita male. Nella prima scena vediamo i malviventi intorno al tavolo di un diner sviscerare il significato della canzone ‘Like a Virgin’ di Madonna e dibattere sulla necessità o meno di lasciare la mancia alle cameriere. Sono gli otto minuti che sconvolgeranno Hollywood; mai nessuno sceneggiatore si era spinto così oltre nella scrittura, mai nessuno prima aveva avuto la forza di presentare dei personaggi, peraltro dei criminali, in un modo così familiare, inserendoli in un contesto di vita quotidiana. Nel successivo Pulp Fiction (Palma d’oro a Cannes e Premio Oscar appunto per la migliore sceneggiatura), due gangster in procinto di uccidere dibattono di massaggi ai piedi e di quale sia la migliore catena di hamburger.
I dialoghi di Tarantino si rapportano a due tipi di pubblico: il pubblico che fa parte della cultura costantemente citata dal regista e il pubblico che non ne fa parte. Tutti sappiamo che cosa è un hamburger e che cosa è McDonald’s, ma molti spettatori avrebbero notevoli difficoltà a capire quello di cui stanno discutendo i quattro criminali quando, in Reservoir Dogs, parlano di blaxploitation (film a bassissimo costo e molto violenti, interpretati da attori di colore). ... [continua]
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