Appare dubbio secretare i criteri di selezione attraverso cui viene concesso
il Nos, il Nulla osta di Sicurezza, il cui mancato possesso può pregiudicare
una carriera o preludere a una discriminazione politica
Fino a qualche decennio fa il segreto sugli atti amministrativi era considerato uno strumento per garantire il buon andamento della pubblica amministrazione, la cui attività non conosceva, se non in ipotesi tassativamente determinate, forme di partecipazione. L’accesso agli atti amministrativi si riteneva superfluo, se non addirittura inutile.
In seguito questo profilo è stato invertito. Ci si è resi conto che un’amministrazione con tali connotati si rivelava, in realtà, molto distante dal modello tracciato nella Costituzione, basato sulla partecipazione e non sull’esclusione dei cittadini sovrani. La disciplina del diritto d’accesso è diventata così strumento di attuazione concreta del principio di pubblicità che, insieme all’efficacia e all’economicità, costituisce criterio sul quale deve reggersi l’attività della pubblica amministrazione.
La difficile collocazione dei documenti concernenti la concessione del Nulla Osta di Sicurezza. - In aderenza alle logiche più del primo che del secondo profilo, un decreto ministeriale (il n. 519 del 14 giugno 1995) aveva inserito, tra le categorie di atti sottratti all’accesso amministrativo, anche i documenti concernenti la concessione del Nos-Nulla Osta di Sicurezza (punti 13 e 14 dell’allegato 1 al decreto). ... [continua]
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