Dispiace dirlo, ma tutto ciò che è accaduto negli ultimi anni in materia di immigrazione (lo spostamento di popoli, le tragedie del mare, i contrasti etnici e i conflitti sociali che ne derivano) è già stato in parte discusso in convegni pubblici che questo sindacato organizzò nel novembre 2011 e nell’aprile 2013 con la partecipazione del segretario generale Felice Romano. Da allora siamo rimasti inascoltati.
Eppure non lo diciamo noi, lo dice l’Onu. L’immigrazione, o meglio la migrazione di esseri umani dai Paesi poveri del mondo verso i ricchi Paesi occidentali come l’Italia (ottava potenza mondiale), è un fenomeno inevitabile, impossibile da fermare, ma che necessita assolutamente di un buon governo e di una corretta gestione, sia per gli uni che per gli altri, affinché non si trasformi in un conflitto tra popoli e civiltà.
È il prezzo che deve pagare il mondo occidentale quando non riesce a trasferire sufficiente benessere, ricchezza, sviluppo; quando non riesce ad esportare le idee e i principi della democrazia, quale sistema di vita basato sul dialogo, sul confronto, sul rispetto delle idee, degli individui e delle minoranze, e che unisce gli uomini in un unico obbiettivo: la pacifica convivenza, il benessere personale e la crescita sociale. ... [continua]
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