Nel bel mentre assistiamo al dibattito infinito se sia giusto
o no mandare Riina ai domiciliari, ricordiamo
“Il capo dei capi”, una miniserie televisiva seguita da oltre
7 milioni di italiani che affascinò anche Totò u’ curtu.
Narrano le cronache che il Boss restò incollato in carcere davanti
al televisore per seguire le sue “imprese”
Gli avvocati di Totò Riina chiedono il ‘diritto a una morte dignitosa’, e finalmente l’Italia intera si ritrova unita nel sentimento di protesta e profondo sdegno. Per una volta si è tutti d’accordo, La Belva non merita sconti, deve morire dietro le sbarre.
Centinaia di omicidi ordinati, una scia di sangue lunga migliaia di chilometri. Nessuna pietà per donne e bambini. Questo è Totò u’ curtu.
Sono le ore 22,30 circa del 25 ottobre 2007. Fuori fa molto freddo e sta piovendo dalle prime luci del mattino, sembra quasi non voler smettere più. Una guardia del girone più blindato del carcere di Milano-Opera si accorge che nella cella di Riina la tv è ancora accesa. Rimane molto sorpreso quando si rende conto che è sintonizzata su Canale 5 e che La Belva è assorto nella visione di un film. Rimane sorpreso principalmente per due motivi; il primo, il boss ha l’abitudine maniacale di coricarsi alle dieci. Il secondo, le rare eccezioni a questa regola si verificano solo per seguire eventi sportivi. ... [continua]
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