Il pregiudizio universale - Editori Laterza,2016, pp. 394, € 18.
“Il pregiudizio è nient’altro che un luogo comune; uno spazio mentale condiviso, stretto e affollato. Consola e rassicura, si diffonde e rafforza proprio perché è comune: definisce e rinsalda la coesione di un gruppo, disegnandone un’identità. Prima ancora che etnocentrico, il pregiudizio è concentrico. Maschi contro femmine, famiglia contro società, campanile contro campanile, Nord contro Sud, italiani contro resto del mondo. (E, in molti casi, viceversa)”. (Dall’Introduzione di Giuseppe Antonelli).
“Il pregiudizio universale” è un originale esperimento a più voci perfettamente riuscito; come recita il sottotitolo: “Un catalogo d’autore di pregiudizi e luoghi comuni”. Da L’abito non fa il monaco a Il web uccide le librerie sono stati raccolti in questo volume, pubblicato dagli Editori Laterza, numerosi pregiudizi, spiegati, discussi (e “smontati”) in brevi contributi, non privi di sottile ironia. Se per Carlo Petrini chi si ferma non è perduto, non è vero (anzi!) – sostiene Gaetano Azzariti – che la Costituzione debba stare al passo coi tempi. Immigrazione, cultura, politica, economia, libri, donne, arti: ogni campo del sapere, ogni disciplina, ogni tema ha il proprio pregiudizio “dogmatico” – afferma il sociologo Bauman – “Quelli che lo abbracciano rifiutano l’argomentazione e chiudono le orecchie ai giudizi contrari”. Docenti, intellettuali, studiosi, mediante l’analisi dei pregiudizi più comuni, ci restituiscono un’analisi della nostra società in cui il pensiero segue troppo spesso la scorciatoia dei luoghi comuni, anziché l’approfondimento e la riflessione. (M.T.)
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Fondazione Res - Rocco Sciarrone (a cura di)
Mafie del Nord e Pubblica amministrazione - Donzelli Editore, 2014, pp. 408, € 35.
Pur avendo avuto origine in aree circoscritte del Sud Italia, il fenomeno mafioso si è ben presto diffuso anche nel resto della penisola. Regioni solitamente considerate immuni da infiltrazioni della criminalità organizzata si sono invece rivelate luoghi di stabile insediamento dei sodalizi criminosi, nei quali attecchire e svilupparsi. Da sempre sottovalutata, la presenza mafiosa nelle regioni del Nord e del Centro è divenuta oggetto di dibattito e studio, risultando da tempo radicata, come dimostrato da numerose e recenti inchieste giudiziarie.
“Mafie del Nord” – accurata ricerca coordinata da Rocco Sciarrone, docente di Sociologia all’Università di Torino – dimostra, mediante una solida indagine empirica, come le infiltrazioni in aree specifiche del Centro-Nord siano state possibili anche grazie a soggetti esterni, disponibili a intrecciare affari e scambi coi i mafiosi.
“E’ questa la vera novità delle mafie in aree non tradizionali: la presenza di un’area grigia in cui pratiche di illegalità, spesso preesistenti, favoriscono relazioni di complicità e collusione nella sfera legale dell’economia, della politica e delle istituzioni. Un fenomeno autonomo che chiama in causa tratti peculiari delle società del Nord” (dalla quarta di copertina). (M.T.)
... [continua]
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