Il sovraffollamento è davvero del 110% come sostiene
il ministero della Giustizia? La percentuale è frutto di un’aggregazione
di dati ma la realtà dice che delle 194 carceri italiane
alcune sono mezze vuote e altre vanno ben oltre la loro capienza
Le carceri sono davvero sovraffollate e di quanto lo sono in realtà? I dati statistici ufficiali delle carceri, aggiornati al 31 ottobre 2016 e diffusi dal ministero della Giustizia, dichiarano 54.912 detenuti presenti i quali, a fronte di 50.081 posti disponibili, determinano un eccesso di 4.831 persone ristrette, pari a quasi un 110% di sovraffollamento.
Rispetto ai dati del sovraffollamento degli anni passati che raggiungevano percentuali maggiori del 160% rispetto alla capienza delle carceri, questa che viviamo oggi è una situazione decisamente meno grave. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, infatti, la reputa una situazione da migliorare, ma non critica.
Ma questa non è esattamente la verità.
L’eccesso di 4.831 detenuti infatti, è il risultato di una operazione aritmetica ottenuta come se in Italia ci fosse un unico enorme carcere da 50.081 posti in cui facciamo entrare 54.912 persone. Questo è un errore di valutazione introdotto quando si aggregano i dati e li si considera come valori medi.
In realtà in servizio abbiamo 194 carceri (compresa Camerino e la femminile di Trani), alcune sovraffollate e alcune mezze vuote; alcune molto grandi e altre molto piccole. Molte di queste carceri, e precisamente 131 istituti penitenziari (quasi il 68% del totale), soffrono di un affollamento eccessivo, ospitano cioè più detenuti di quanti siano i posti previsti, mentre i rimanenti 63 istituti penitenziari (poco più del 32% del totale) ospitano meno detenuti di quanti ne consentano i posti disponibili. Quindi, molto dipende da come le persone detenute sono effettivamente distribuite nelle nostre carceri e infatti, se si analizzano i dati più in profondità, carcere per carcere, la questione dell’affollamento prende tutta un’altra piega, ben più grave rispetto a quella apparente.
Per dimostrarlo però, è utile un breve esempio. Immaginiamo di avere due carceri da 100 posti ciascuno. Nel primo carcere, che chiameremo “A”, sono ristretti 50 detenuti e nel secondo “B” ce ne sono 150. Quanti sono i detenuti in più? Il calcolo aritmetico sul totale ci dice che abbiamo zero detenuti in eccesso rispetto alla capienza complessiva, quindi, 0% di sovraffollamento. I 100 posti liberi in “A” infatti, compensano i 100 detenuti in più in “B” ed è proprio questo il calcolo che consente ad Orlando di dispensare ottimismo. Ma cosa ne pensano i detenuti del carcere “B” di questa situazione? Siamo sicuri di riuscire a convincerli che non ci sia sovraffollamento?
Ora consideriamo i dati reali di una singola regione, la Sicilia per esempio.
In Sicilia sono detenute 6.025 persone su 6.295 posti disponibili quindi l’affollamento è al 96%. Una situazione ideale, in controtendenza con il dato medio nazionale che ha un affollamento al 110%. Però, anche in Sicilia, non abbiamo un unico enorme carcere da 6.295 posti, ma ben 23 istituti penitenziari: alcuni grandi, altri piccoli, alcuni molto sovraffollati, altri mezzi vuoti.
Dodici carceri della Sicilia (il 52% delle 23) sono sovraffollate, compreso il carcere di Palermo Pagliarelli che con i suoi 1.263 detenuti per 1.178 posti (85 detenuti in più rispetto alla capienza e il 107% di affollamento) è di gran lunga il più grande della regione. Le altre sovraffollate sono: Gela con 35 detenuti in più (173% di affollamento), Catania Bicocca +83 (160%), Giarre +31 (153%), Castelvetrano +20 (145%), Caltanissetta +73 (140%), Agrigento +107 (139%), Catania Piazza Lanza +71 (123%), Augusta +82 (122%), Noto +25 (114%), Termini Imerese +8 (109%), Caltagirone +6 (102%).
Le altre carceri, quelle con i posti liberi, vanno da quello di Enna “Luigi Bodenza” che ospita 166 persone per 166 posti, a quello di Barcellona Pozzo di Gotto (in provincia di Messina) in cui sono presenti 195 persone per 435 posti (45% di affollamento).
E’ evidente che c’è una notevole differenza di distribuzione dei detenuti nelle 23 carceri dell’isola.
Facendo la somma dei detenuti in più nelle carceri sovraffollate della Sicilia, ci accorgiamo che ci sono 626 persone detenute in più rispetto ai posti che le rispettive carceri potrebbero contenere.
Cosa significa tutto ciò? Significa che in 12 delle 23 carceri della Sicilia stiamo ospitando 3.838 persone in 3.212 posti il che determina un affollamento del 119% che è tutt’altra cosa al dato iniziale che ci mostrava un affollamento apparente del 96%. Cosa gliene importa a un detenuto di Castelvetrano (145% di affollamento) se a Ragusa (68% di affollamento) ci sono 62 posti liberi?
Ma cosa succede se riportiamo lo stesso ragionamento a tutti gli istituti penitenziari di Italia? Abbiamo visto che nelle 194 carceri italiane ci sono 54.912 detenuti per 50.081 posti (4.831 detenuti in più con il 110% di affollamento apparente), ma sommando i detenuti in più presenti in quelle sovraffollate, ci accorgiamo che in Italia ci sono ben 9.257 detenuti in più rispetto a quelli che possiamo ospitare nelle rispettive carceri, pari al 118% dei posti disponibili. Cosa importa a un detenuto di Como (179 detenuti in più rispetto alla capienza, con il 181% di affollamento) se a Nuoro (59% di affollamento) ci sono 110 posti disponibili?
Se si vuole veramente mettere mano a una riforma della Giustizia e al riordino delle Forze di polizia, non si può prescindere dalla necessità di confrontarsi con i dati dettagliati e reali delle carceri e non solo con quelli aggregati e apparenti.
Se una nazione non riesce ad assicurare le condanne perché “costretta” a continui provvedimenti di amnistia e indulto o a depenalizzare i reati, semplicemente perché non ci sono posti disponibili nelle carceri e non riesce nemmeno ad accorgersene perché guarda solo il dato medio aggregato, che razza di nazione è? Quale riforma potrà mai attuare?
Certe domande il Ministro della Giustizia dovrebbe prima porsele e poi rispondere.
* Ispettore Capo Polizia Penitenziaria
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