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ottobre-dicembre/2016 - Panorama sindacale
Uil Sicurezza
Il senso della (non) fiducia dei cittadini...
di Ugo Vandelli referente sicurezza Uil Cesena

Il tema della sicurezza "dovrebbe" essere sempre al centro dell'agenda politica del nostro Paese e di conseguenza coinvolgere anche la nostra "piccola" città. A tale proposito, più volte e con insistenza, in particolare in questi ultimi anni, la Uil si è occupata della sicurezza dei cittadini ed ha avanzato proposte concrete per rendere più sicuro il territorio cesenate. Iniziamo con la litania inascoltata del riequilibrio delle Forze dell'ordine in provincia che da sempre penalizza la cenerentola Cesena rispetto alla matrigna Forlì.
Forlì, per inciso, con i suoi rappresentanti istituzionali, (Prefetto, questore e politici vari) è risultata incapace di difendere i propri uffici di Polizia dalla chiusura. Infatti dopo avere perso la Polaria, a breve perderà un'altro importante presidio per la sicurezza, la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni. Così come è in forse anche la chiusura del Distaccamento Polizia Stradale di Rocca San Casciano.
Poi continuiamo: maggiore coordinamento tra Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Municipale; rilancio della figura del poliziotto di quartiere - nato per proteggere le fasce più deboli- affiancato da Carabinieri e Vigili urbani; strutture maggiormente idonee - Commissariato e Carabinieri - che consentano alle Forze dell'ordine di operare nelle condizioni migliori a favore e tutela dei cittadini; azione più incisiva della Polizia Municipale - in particolare nelle ore notturne - con utilizzo del posto mobile nelle zone periferiche sulla scia dell'esperienza positiva, ma limitata, già avviata a suo tempo; potenziamento dell'attività di prevenzione (controllo del territorio) e di repressione (Polizia giudiziaria) con un utilizzo ad hoc delle telecamere.
Questi sono i punti principali, ma non unici. Interventi che la Uil cesenate auspica da tempo per diminuire il livello di insicurezza che i cittadini percepiscono e sentono sulla propria pelle ogni giorno.
Il calo evidente della sicurezza è sotto gli occhi di tutti mentre si assiste ad un'escalation vertiginoso di furti negli appartamenti e razzie predatorie/distruttive negli esercizi pubblici (+76%). Il nostro operoso territorio è diventato pian piano terra di conquista da parte della micro e macro criminalità, inoltre crocevia importante per lo spaccio della droga, mentre sono in aumento i crimini contro la persona e quelli commessi da minorenni. Al contrario sono in diminuzione i reati scoperti - e le denunce presentate - così come è preoccupante la situazione di "abbandono" nella quale versa la periferia, a causa della carenza di controllo da parte delle Forze dell'ordine.
Bisogna rendersi conto che la domanda di sicurezza da parte dei cittadini deve trovare nell'immediato risposte certe. In questo senso la Uil cesenate si aspetta più fatti concreti e una maggiore azione di contrasto contro chi delinque da parte delle istituzioni preposte a tale compito. Non dimentichiamo che la sicurezza è uno dei valori principali nella vita quotidiana di ogni cittadino e il collante indispensabile per una società che si ritiene civile.
La vera sicurezza si ha quando c'è anche legalità. Detto ciò siamo tutti concordi che sicurezza vuole dire prevenire e non sottovalutare i rischi. Orbene, preso atto dei reiterati episodi di criminalità, più o meno gravi, ai quali vanno aggiunti i reati predatori che quotidianamente colpiscono Cesena e periferia - provocando un maggior allarme sociale - proviamo a fare il punto della situazione, realisticamente, sul tema sicurezza.
É risaputo che l'organico della Polizia di Stato è sottodimensionato (-22.000 operatori), mentre nella nostra provincia l'organico è diminuito di un centinaio di unità negli ultimi 5 anni. Numeri di gran lunga già inferiori anche a quelli previsti dal decreto del 1989, anni in cui le esigenze di sicurezza e di ordine pubblico erano assolutamente inferiori rispetto a quelle attuali su immigrazione, criminalità e disagio sociale. La conseguenza odierna è l'obbligo a dover operare tra innegabili e innumerevoli difficoltà. A questo va aggiunta l'età media degli operatori, che ad oggi si attesta sui cinquant’anni, a causa della mancanza del turn over, bloccato da oltre dieci anni e che per questo motivo ha raggiunto le 45.000 unità in meno nelle Forze dell'ordine.
Tra l'altro la legge 121/81 (Riforma della Polizia) malgrado sia notoriamente superata, presenta ancora sacche di colpevole inattuazione, soprattutto per quel che concerne la concretizzazione di un reale ed efficace coordinamento tra tutte le agenzie che si occupano di sicurezza e la realizzazione di Sale operative comuni, visto tra l'altro l'avvento del nuovo Numero unico di Emergenze (112).
Così come, a nostro avviso, la Polizia Municipale non dovrebbe essere solo un esercito di "esattori" d'imposta tramite le contravvenzioni, ma anche una funzionale forza anticrimine d'ausilio agli altri organi di Polizia.
Occorre aggiungere che la presenza dei Nuclei prevenzione crimine - in città di tanto in tanto con servizi ad "alta visibilità" d'intesa con il personale del Commissariato e della Municipale - finalizzati ad accrescere la sensazione di sicurezza, non contribuiscono a risolvere i problemi che diuturnamente affliggono sia i privati cittadini che le attività commerciali.
Non dimentichiamo poi la troppa burocrazia e di conseguenza il numeroso personale impiegato negli uffici a discapito di quello presente su strada con compiti di prevenzione e/o repressione. Infatti - per fare un esempio - il poliziotto e carabiniere di quartiere, là dove non è completamente sparito, ha ridotto le pattuglie sul territorio di oltre il 50%.
Sono diversi anni che segnaliamo agli Enti competenti la necessità di spostare il Commissariato di Pubblica Sicurezza al Caps, così da risparmiare risorse umane ed economiche, ed utilizzare al meglio gli spazi esistenti. La conseguenza è stata solo promesse, sopralluoghi, dichiarazioni d'intenti ma poi come si è visto ancora nulla di fatto.
E siamo convinti che nulla si farà...
Con questo scenario fornito dalle istituzioni, denunciato più volte dai sindacati di Polizia e dai cittadini, tra sicurezza reale e percepita, cosa rimane?
A nostro avviso ben poco! Per tanto il consiglio più efficace al momento, visto il trend negativo, rimane quello dell’attenzione. Occhi e orecchie aperti nei quartieri, collaborazione tra vicini di casa e se si nota qualcosa o qualcuno di sospetto allertare immediatamente le Forze dell’ordine.
Tutti insieme, sempre e comunque, dobbiamo lottare per fare emergere la legalità e di conseguenza aumentare il livello di sicurezza, mentre attendiamo soluzioni concrete da chi, oggi, ci governa.

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