Moro (Polis Aperta): “Dobbiamo costruire ponti
di amicizia e fiducia tra la comunità lgbt e gli operatori
di Polizia, partendo dalla conoscenza reciproca”.
A Milano una giornata di studio con ospiti
internazionali su Forze di polizia e omofobia
Si è tenuta alla Casa dei Diritti di Milano, il 10 ottobre scorso, la conferenza internazionale “Forze di Polizia contro omofobia e transfobia”, promossa da Polis Aperta (Associazione lgbt di appartenenti alle Forze armate e alle Forze dell’ordine), col patrocinio dell’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Milano, del Consolato generale degli Stati Uniti d’America di Milano, dell’Ambasciata di Israele, dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori del ministero dell’Interno, dell’European Lgbt Police Association, del coordinamento Uil Diritti, dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, di Ala Milano Onlus e dell’Associazione nazionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale.
Durante la giornata di studio – suddivisa in quattro sessioni e introdotta dai saluti dell’Assessore alle Politiche sociali di Milano – i numerosi relatori intervenuti si sono soffermati sulle discriminazioni di cui sono troppo spesso vittime nelle caserme le persone lgbt che hanno deciso di indossare una divisa e sul ruolo delle Forze dell’ordine per combattere omofobia e transfobia: “E’ fondamentale” ha esordito Simonetta Moro, Presidente di Polis Aperta e agente di Polizia locale a Bologna “costruire ponti di amicizia e di fiducia tra la comunità lgbt e le Forze di polizia, due mondi considerati storicamente lontani e nemici. Il movimento lgbt è nato proprio come reazione alle violenze della Polizia, in America. Oggi siamo orgogliosi, come Associazione, di portare avanti da diversi anni questa missione, ossia contribuire a far sì che le Forze dell’ordine siano di supporto alle persone lgbt, al loro fianco, quotidianamente, nel contrasto ad ogni tipo di discriminazione”. Dopo i ringraziamenti, da parte del vice presidente di Polis Aperta Gabriele Guglielmo, al Comandante della Polizia locale della Città di Torino per il suo impegno per una politica inclusiva di tutte le minoranze e la creazione di un nucleo specializzato negli interventi contro la violenza sulle donne e i saluti del vice console americano a Milano, Rami Shakra e del parlamentare israeliano Amir Ohana, il quale ha sottolineato l’importanza della visibilità per vincere tutte le posizioni omo-transfobiche, Francesco Spano, direttore dell’Unar, ha ricordato che molti risultati in tema di contrasto all’omofobia si sono ottenuti anche grazie all’impegno delle associazioni e delle Forze di polizia: “Vi sono una sensibilità e una professionalità crescenti degli uomini e delle donne in divisa, che costituiscono la prima immagine dello Stato percepita dal cittadino che si rivolge a loro richiedendo un intervento. Così come non esiste la battaglia per questo o quel diritto, ma esistono battaglie i diritti della persona, anche la lotta alle discriminazioni deve essere condotta globalmente, per superare quella tendenza abominevole e aberrante di considerare una persona inferiore rispetto ad altre. Il cammino dei diritti – ha proseguito Spano – è complesso, faticoso, ma non si arresta. Abbiamo il dovere di far camminare in avanti il nostro Paese. ... [continua]
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