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Luglio-Settembre/2016 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
Il mondo del lavoro
Le politiche del lavoro a livello locale.
di Giancarlo Laino



Se lo sviluppo e la crescita economica possono essere portatori di effetti positivi sull’occupazione sia in termini qualitativi che quantitativi, il fenomeno assume una sua diversa valenza se esaminato a livello locale.
Innanzitutto va chiarito che seppur ogni politica del lavoro che ha effetti positivi sull’occupazione come le politiche organizzative , quelle di incentivazione e quelle di creazione di impresa, hanno un effetto positivo sullo sviluppo di un territorio. Si intendono, quindi, politiche di sviluppo locale quelle che rispondono a determinate caratteristiche e che pur utilizzando altre politiche del lavoro creano un valore aggiunto superiore alla semplice sommatoria delle singole politiche.
Per sviluppo locale s’intende uno sviluppo che parte innanzitutto da una base locale e che riscopre in tale livello una dimensione sia etnica che di identità favorevole allo sviluppo stesso. Tuttavia sia la definizione che la modellizzazione di questa idea parte dall’osservazione di casi concreti che hanno autonomamente sviluppato le condizioni favorevoli per uno sviluppo di tipo locale.
Ricostruire lo sviluppo locale, laddove sia possibile, comporta affinare delle tecniche che permettano di ricreare delle condizioni favorevoli per lo sviluppo di un territorio che non si sono sviluppate in modo spontaneo. Applicare un modello , partendo da una esperienza positiva realizzatasi in un determinato territorio e in un determinato contesto storico, può rendersi utile in un diverso contesto , dopo aver analizzato ed evidenziato tutte le variabili intervenute per rendere positiva l’esperienza ed esportarla
Questa idea così logica ed elementare che ha costituito una vera e propria moda in tutto il mondo non ha avuto gli effetti positivi in termini di occupazione e sviluppo sperati. Le motivazioni vanno ricercate innanzitutto in una grande difficoltà, sicuramente ancora presente, da parte delle amministrazioni centrali nel favorire un vero e proprio sviluppo locale, abbandonando il proprio ruolo di programmazione centralistica, e nella difficoltà, sempre riscontrata in tutte le politiche non solo quelle del lavoro, di importare e adattare modelli precostituiti e troppo rigidi.
Le politiche di sviluppo locale devono quindi passare dal modello di sviluppo puramente economico ad un modello di sviluppo delle relazioni fra gli attori del mercato locale che sia in grado di far emergere le esigenze, le potenzialità reali, che tenga conto delle criticità culturali, economiche e strutturali, e che sia finalizzato a far scaturire strategie accettate e condivise.

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