Sembra di vivere sopra un tavolo di un casinò dove il gioco delle tre carte la fa da padrone, una vince e due perdono! Ma non si capisce chi vince cosa, mentre si sa chi perderà e, soprattutto, cosa perderà!
La mannaia dei tagli degli uffici di Polizia è ancora appesa ad un filo; un filo che diventa sempre più sottile in attesa del completo sfilacciamento e del suo taglio netto che farà cadere, quella affilatissima scure, sui vari presidi sparsi nel territorio della Sardegna: Sezione di Polizia Postale, Posti Polfer, Distaccamenti di Polizia Stradale, Squadre nautiche. Nel nuorese, nelle subregioni della Barbagia, del Marghine e della Baronia, i presidi a rischio sono ancora 5: la Sezione di Polizia Postale di Nuoro, il posto Polfer di Macomer, i distaccamenti Polstrada di Fonni, Orosei e Ottana.
L’irrazionale decisione del taglio ombelicale, che viene rimandata costantemente, a nostro avviso proprio perché ci si rende conto del grave errore, diventa ancora più irragionevole laddove gli uffici in questione occupano edifici di proprietà dell’Amministrazione, ovvero di altri Enti per i quali la Polizia di Stato offre un servizio e per il quale, sempre quegli Enti, pagano quel servizio mettendo a disposizione anche gli uffici.
Paradossale invece chiudere un presidio ospitato in un edificio di proprietà del Comune, costruito appositamente per la Polizia su specifica richiesta del ministero dell’Interno e ad oggi ancora gravato da un mutuo che viene pagato con soldi pubblici. Nello specifico di ogni ufficio è improponibile un’arretratezza simile da parte dello Stato dove, nel nuorese investì, durante i tempi dei sequestri di persona, in questi presidi che ad oggi, nonostante qualche questore (vedasi l’ex questore di Nuoro), la pensi diversamente affermando pubblicamente che la criminalità è cambiata e che quei tipi di reati ormai sono estinti; vorremmo aggiungere… è grazie a quei presidi nel territorio, che hanno un monitoraggio costante, che quei reati sono scemati nel tempo e il voler sopprimere quegli avamposti strategici, rappresenta un passo indietro a discapito della sicurezza reale e percepita dalla collettività.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Nuoro, nonostante il bassissimo numero di componenti nelle varie qualifiche e ruoli, svolge un’attività a 360 gradi su tutto il territorio nazionale e non; le statistiche parlano chiaro, i numeri dei reati commessi nella rete web sono in aumento a livello esponenziale e crediamo che l’accentramento previsto negli uffici Compartimentali, presenti nei capoluoghi di regione, oltre ad una perdita di professionalità nel territorio, includa l’indiscutibile perdita di raggiungimento di svariati obbiettivi di prevenzione e repressione sui cyber-reati.
I tre distaccamenti di Polstrada, collocati in altrettanti punti strategici, coprono itinerari di numerosi km su strade extraurbane e su strade secondarie, oltre a svolgere servizi speciali di specifica competenza (le cosiddette stragi del sabato sera ecc.): Fonni, località sciistica e turistica, è l’unico distaccamento che durante l’inverno è in grado di sopperire, nonostante la fortissima carenza di personale, alla gestione della viabilità durante le abbondanti nevicate e che, durante il resto dell’anno, sopperisce alle carenze di uffici confinanti; quello di Orosei, collocato nel centro turistico estivo forse tra i più frequentati di tutta l’Isola, impegnatissimo a districarsi tra le migliaia di turisti che arrivano da tutto il mondo per godersi le spiagge e il mare di Sardegna, durante il resto dell’anno vigila su tutte le strade interne e sull’arteria principale senza soluzione di continuità, sia in auto che in moto.
E poi c’è Ottana: il distaccamento sullo snodo tra la SS 131 Carlo Felice e la 131 DCN, a pochissimi km da Abbasanta, un rinforzo costante su entrambe le arterie per tutti gli uffici di Polizia presenti. Infine, ma non per importanza, il posto di Polizia Ferroviaria di Macomer abbandonato a se stesso. L’unico posto di Polizia Ferroviaria tra il capoluogo sassarese e quello di Oristano dove, tra treni RFI, Ferrovie della Sardegna – Arst, Pullman in transito sulla medesima piazza, ogni giorno le uniche due colleghe rimaste vedono transitare oltre cinquecento pendolari. La stessa piazza della Stazione, ormai divenuta un polo intermodale si sta affermando come fulcro di scambio per qualsiasi tipo di attività commerciale e punto di incontro di facile raggiungimento per ogni tipo di affare... ma anche per un semplice caffè tra amici.
L’enorme difficoltà nella gestione di questo fenomeno commerciale in espansione continua, è rappresentata dall’esigua forza presente nel Posto Polfer di Macomer ma, la soluzione non è chiudere bensì rafforzare! Certo non si potrà dire, come successo con altri posti Polfer della Sardegna, che da Macomer non passino treni! E oltre al danno anche la beffa. Infatti il Comune di Macomer, riconosciuto sede disagiata, ha tre uffici della PS: il Commissariato il Distaccamento e il Posto Polfer ma, forse per troppo zelo da parte di qualcuno, solo i primi due sono stati riconosciuti come sedi disagiate, procurando un gravissimo nocumento al personale in servizio alla Polfer, sia in termini economici che in termini di benefici riconosciuti a chi presta servizio in sede disagiata.
Nel caos, il mazziere riesce a confondere il giocatore che troverà sempre la carta perdente.
Il Siulp barbaricino controllerà ogni movimento sospetto e non si farà influenzare dagli eventi esterni al fine di scoprire la carta vincente. La razionalizzazione dei presidi è un buon metodo di risparmio e di recupero delle forze per un migliore impiego e per una migliore distribuzione sul territorio ma, come ormai da anni lo diciamo, non deve essere fatto sulla pelle delle donne e degli uomini della Polizia di Stato: la sicurezza è un investimento e non un costo!
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