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Luglio-Settembre/2016 - Articoli e Inchieste
Pedofilia
L'orrobre corre sul web
di Fabrizio Condò

I drammatici numeri del report 2015 dell'Associazione Meter
di padre Di Noto: 700.000 bambini coinvolti, 3.400 segnalazioni
legate ai social, quasi 10.000 siti denunciati


Fortuna. Si chiamava così, paradosso drammatico di una vita durata un lampo. I fluenti capelli biondi che scendono a cascata sulla maglietta fucsia - nella foto mostrata dalla mamma straziata dal dolore - sono quelli di una bambina di appena 6 anni, Fortuna Loffredo, scaraventata giù da un balcone all’ottavo piano di una palazzina al Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, il 24 giugno 2014. 6 anni. Torniamo sulla sua vicenda perché continuano a essere tanti i minori vittime di adulti senza scrupoli. Continuiamo a parlare di lei perché dietro l’orrore se ne cela uno ancora più grande, se possibile. Perché Fortuna è una vittima della pedofilia ed è stata uccisa perché si sarebbe rifiutata di subire altri abusi. Una verità venuta a galla dopo due anni di silenzi e omertà, anche se l’autopsia aveva già svelato che la bambina era stata violentata.
Il presunto orco è Raimondo Caputo, già in carcere a Poggioreale con l’accusa di concorso in violenza sessuale su una delle figlie della convivente, Marianna Fabozzi, vicina di casa della piccola Fortuna. Il figlio di 4 anni della donna, Antonio Giglio, era morto un anno prima nella stessa maniera. Proprio il racconto agli inquirenti delle tre sorelline, è risultato decisivo per confermare le accuse contestate all’uomo.
Di fronte a storie simili a quelle di Fortuna siamo al buio. Ma c’è un buio ancora più profondo: quello oltre il web. Così angosciante da confondere vittime e carnefici, così spaventoso da allineare migliaia e migliaia di crimini orrendi contro gli innocenti: è l'antro degli infantofili e dei pedofili, che si nutrono di bambini dagli zero ai 13 anni. Dati di fatto agghiaccianti che fanno correre un brivido lungo la schiena, ma che purtroppo sono la cruda realtà, certificata dall'ultimo rapporto dell'associazione Meter onlus su pedofilia e pedopornografia, fondata nel 1996 da don Fortunato Di Noto. Il titolo è significativo: "L'indifferenza ti rende complice". Perché il mercato della pedofilia prospera nel silenzio tra le pieghe del Deep web e i numeri del dolore aumentano, anno dopo anno. Con un giro d'affari simile a quello messo su dalle mafie.
700.000 i bambini ridotti in schiavitù sessuale, loro malgrado, in tutto il mondo. Un dato preoccupante come l'esplosione delle segnalazioni legate ai social nel 2015: oltre 3.400 contro le 180 dell'anno precedente. Ma questa è solo la punta dell'iceberg della galleria degli orrori. Sono quasi 10.000. infatti, i siti denunciati da Meter rispetto ai 7.712 del 2014: più di 125.000 quelli denunciati in 12 anni, oltre un milione di foto e video. 3.169 i protocolli spediti alla Polizia Postale, che dal 2008 agisce in sintonia con l'associazione del sacerdote siciliano. Con l'amaro in bocca don Fortunato sintetizza così: "Dietro ogni numero c'è una vittima che urla". ... [continua]

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