La colonizzazione mafiosa del nord

Approccio scientifico e impegno civile contraddistinguono da sempre gli scritti del professor Nando Dalla Chiesa, che puntano a “produrre conoscenza in una società svagata e irresponsabilmente (e tenacemente) digiuna di informazioni proprio su ciò che ne minaccia le libertà e la cultura civile”. Al nord le mafie non esistono, ci hanno abituato a credere alcuni politicanti, preoccupati di inculcare l’idea che non sia possibile che la criminalità organizzata abbia attecchito proprio nei “loro” territori, immuni da ogni infiltrazione. E invece.
E invece ci sono inchieste giudiziarie e giornalistiche. Ci sono studiosi, quelli seri, che dimostrano, dati alla mano, che la realtà è ben diversa. Dopo anni di studio, ricerche, approfondimento. La mafia, le mafie, nel “glorioso nord” prosperano eccome, e fanno affari. Si infiltrano negli appalti, sversano rifiuti, si impadroniscono delle amministrazioni locali, intimidiscono gli imprenditori.
Ma come è possibile, si chiede l’Autore “che paesi di civiltà agropastorali, di poche migliaia di abitanti, vadano alla conquista delle regioni più popolose, ricche e progredite della nazione?”. Da questo interrogativo sulla cosiddetta “colonizzazione a rovescio” muovono gli studi più recenti di Dalla Chiesa e dei suoi giovani collaboratori, assieme ai quali ha dato vita all’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano.
“Il libro intende spiegare la storia passata e delineare la storia presente delle mafie nel Nord Italia così come risulta dai fatti e dagli studi e non dall’auto-immaginazione della classe colta o delle classi popolari. Vuole mettere in luce i fattori che hanno aiutato decisivamente questa storia a crescere. Lo fa cercando di indicare il più possibile il cuore delle questioni e dei problemi” (dalla Prefazione).
Nando Dalla Chiesa è ordinario di Sociologia della criminalità organizzata all’Università di Milano. Presidente onorario di Libera, è stato parlamentare per tre legislature e Sottosegretario di Stato all’Università e alla Ricerca.

Nando Dalla Chiesa
Passaggio a Nord
La colonizzazione mafiosa
Edizioni Gruppo Abele
2016, pp. 268, € 16

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La Forestale tradita

“Sarebbe stato importante valorizzare la grande peculiarità del Corpo Forestale: la secolare competenza sui boschi che lo rendeva unico ed insostituibile soprattutto nel momento attuale…”.
E invece lo si sopprime. Vincenzo Stabile è entrato nel Corpo forestale nel 1977, prima destinazione: Napoli. Poi, una lunga carriera, che lo porta a ricoprire la carica di Comandante regionale in Campania fino al 2014, anno della pensione.
In questo libro l’Autore ricostruisce la sua “missione” – attraverso coloro che lo hanno accompagnato, a vario titolo, nel lavoro, e le brillanti operazioni compiute – esplicitando le ragioni per le quali lo scioglimento del Corpo è non solo inutile, ma anche dannoso, soprattutto per i territori montani e le aree protette ed auspicando una riorganizzazione rispettosa della professionalità e della specificità del CfS.

Vincenzo Stabile
La Forestale tradita
Il Cerchio iniziative ed.
2016, pp. 124, € 14

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La sicurezza e la sua ombra

“Ma di quale insicurezza di parla, quella dei fatti o quella della loro presentazione? Al di là delle difficoltà tecniche di rilevare l’insicurezza, dovute all’aleatorietà delle misurazioni e all’eterogeneità delle agenzie a ciò preposte, il fenomeno è complicato a livello politico dall’uso demagogico che ne viene fatto in passaggi cruciali del discorso pubblico. Appartengono ad essi le campagne elettorali e i dibattiti televisivi, dove gli oratori si improvvisano criminologi, scontrandosi fra loro da posizioni non indotte dalla conoscenza dei dati ma per partito preso”.
Risultato di una lunga ed accurata riflessione in materia e di numerose ricerche sul campo, l’Autore, docente di Sociologia all’Università La Sapienza di Roma, propone uno studio approfondito sull’insicurezza e la sua induzione, e sui concetti di pericolo, rischio e minaccia.

Fabrizio Battistelli
La sicurezza e la sua ombra
Donzelli Editore
2016, pp. 286, € 19,50

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Contro il revisionismo costituzionale

Una ricerca dei fondamentali per dare senso al mondo nuovo. E’ un invito al ritorno ai “fondamentali”, quello di Gaetano Azzariti, ordinario di Diritto costituzionale presso La Sapienza di Roma, convinto che le nostre sofferenti democrazie costituzionali debbano essere ricostruite, non invece nichilisticamente abbandonate o allegramente disattese. Pare però che le riforme in atto abbiano proprio questo obiettivo. Un lungo regresso – le definisce l’Autore – un fallimento dopo l’altro.
E “indigna vedere un’intera classe dirigente che sprofonda, travolta da una radicale crisi di rappresentatività, trascinando ostinatamente con sé, nell’abisso, la Costituzione repubblicana, senza avvedersi che proprio questa rappresenta l’unico strumento che potrebbe riscattare il senso del vivere comune, dando nuova dignità a una politica perduta”.

Gaetano Azzariti
Contro il revisionismo costituzionale
Editori Laterza
2016, pp. 260, € 22

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La famiglia inattesa

“Riconosciamo le famiglie istintivamente, ma fatichiamo a dire che cosa abbiano davvero tutte in comune e che cosa le definisca. Che cosa riconosciamo quando vediamo una famiglia?”
In un tempo di profondi mutamenti sociali, la famiglia è al centro dell’attenzione e del dibattito culturale e scientifico. Quella omogenitoriale, in particolare, è oggetto di quest’ultimo lavoro del dottor Federico Ferrari, psicologo psicoterapeuta, formatore e didatta del Centro Milanese di Terapia della Famiglia.
Un’esaustiva e rigorosa ricerca comparata sugli studi scientifici degli ultimi quarant’anni, corredata da un’ampia bibliografia. Strumento imprescindibile, tanto per gli “addetti ai lavori” quanto per chi desidera approfondire il tema senza pregiudizi, per sottrarre la questione al rischio di odiose
strumentalizzazioni politiche e mediatiche.

Federico Ferrari
La famiglia inattesa
Mimesis Edizioni
2015, pp. 260, € 22

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Giornalismo, ritorno al futuro

“Se pure mi spetta, credo, il tentativo di individuare una ricetta che superi lo strapotere tecnologico, inarrestabile, non mi resta che sollecitare quello che ho imparato da giovane e che ho molte volte ribadito: la religione della notizia. Può cambiare lo strumento, può cambiare l’approccio, ma il senso del giornalismo rimane quello. La notizia, innanzitutto. Tutto il resto è contorno. Anche le opinioni che ognuno giustamente deve avere, tenendo ben presente che comunque contano i fatti”. Trent’anni di giornalismo in prima linea raccontato ai giovani.
Pino Scaccia, classe 1946, è stato un inviato storico della Rai e caporedattore dei servizi speciali del Tg1. Ha attraversato, da testimone diretto, tutti gli eventi degli ultimi decenni, in Italia e all’estero. Ha collaborato anche con “Nuova Polizia”. Il suo blog è “La Torre di Babele” (pinoscaccia.it).

Pino Scaccia
Giornalismo, ritorno al futuro.
Istruzioni per i nuovi giornalisti digitali
Giubilei Regnani ed.
2015, pp. 298, € 16