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Marzo - Aprile/2016 - Interviste
Lavoro
«Il caso Sommella è la punta dell’iceberg, Istituzioni assenti»
di Fabrizio Condò

Critico Domenico Leggiero, portavoce dell’Osservatorio Militare: Serve una svolta, confidiamo nella nuova Commissione parlamentare d’inchiesta
Con Gianluca Danise sono oltre 320 i militari vittime dell’Uranio impoverito. Una strage silenziosa che coinvolge decine di famiglie e chiama direttamente in causa lo Stato. Primo Maresciallo incursore dell’Aeronautica, Gianluca è morto lo scorso dicembre di tumore ad appena 43 anni e la moglie Stefania ha lanciato un accorato appello: “Senza pensione non ho i soldi per vivere”.
Stefania, che ha una bambina di 15 mesi, è assistita dall’avvocato Angelo Fiore Tartaglia, che finora ha vinto tutte le battaglie giudiziarie in cui l’Amministrazione militare è stata condannata a risarcire i familiari dei soldati. Vicino a lei anche l’Osservatorio Militare, coordinato da Domenico Leggiero, di recente nominato consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’Uranio impoverito.

Leggiero, il dramma di Stefania Sommella è il manifesto delle morti causate dall’Uranio impoverito. “Sono la moglie di un uomo morto ammazzato, ciascuno si prenda le sue responsabilità, non solo economiche ma anche morali”, è stato l’atto d’accusa della donna. Perché le Istituzioni latitano?
Adesso c’è una Commissione parlamentare d’inchiesta che sembra partita col piede giusto. Gli obiettivi sono chiari, il presidente Scanu si è dato dei tempi piuttosto precisi, che dovrebbero essere sufficienti per far approvare dei provvedimenti ad hoc.
Purtroppo le morti nessuno le può fermare. Sono già 11 le vittime da dicembre a oggi, un numero destinato a salire, considerando che ci sono persone in condizioni davvero critiche. Una situazione davvero imbarazzante, perché l’unico e ultimo segnale ricevuto dalle istituzioni - nel caso specifico dal ministro Pinotti - fu una telefonata, nel 2014, al maresciallo Danise: “Stia tranquillo, da domani ci penso io”. Invece non è successo più nulla e quando è morto non sono neppure arrivate le condoglianze.
Ecco, questo è il momento che stanno vivendo le Forze armate. Un momento, mi spiace sottolinearlo, ‘curato’ dal punto di vista mediatico dai vertici militari stessi, che si stanno dimostrando, in ogni momento, scevri dalla volontà politica, di qualsiasi colore sia il governo. ... [continua]

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