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Gennaio/Febbraio/2016 - Mondo Poliziotto
Sindacato
Repetita iuvant
di Luca Malossi*

La situazione in cui versa la Polizia Stradale dell’Umbria è oramai nota, più volte il Siulp si è occupato delle gravi criticità che affliggono la Specialità. Una condizione dettata dall’assenza di risorse e progettualità che nel tempo ha sguarnito i Reparti della regione delle auto mettendo a rischio più volte lo svolgimento del servizio. In Reparti come il Distaccamento di Foligno dove dieci anni fa si contavano sette vetture ad oggi ce ne sono solo due, una di recente assegnazione e l’altra un vetusto Mitsubishi Pajero di quasi 20 anni e 400.000 km. L’analoga situazione degli altri Reparti ha fatto sì che le poche auto a disposizione vengano continuamente scambiate tra i vari Uffici della Polstrada nel tentativo continuo di mettere una “toppa” quando questi sono fermi per la manutenzione ordinaria o gli interventi di riparazione legati all’usura. Si è inoltre fatto più volte ricorso anche all’auto in prestito dalla Questura che nel migliore dei casi si trattava di una vecchia Fiat Punto e nel peggiore di un camper, il cui utilizzo nei servizi di vigilanza stradale, tra l’altro, appare pressochè grottesco; con il camper all’occorrenza non potresti inseguire neanche una bicicletta!
L’approccio al servizio del poliziotto della Stradale nostrana è oramai fatto di varie complessità, trovare una torcia efficiente per i servizi notturni piuttosto che un gesso per i rilievi di un incidente stradale, sapere dove si può fare rifornimento piuttosto che dove lavare la macchina, una condizione di incertezza e precarietà che per gli attempati colleghi della Polstrada (età media poco inferiore ai 50 anni) sono fonte di preoccupazione che, unita all’assenza di riconoscimenti premiali, relegano la Stradale, un tempo definita “il fiore all’occhiello della Polizia”, a Polizia di serie B.
Abbiamo amaramente constatato che questi colleghi sono esenti da ogni forma di riconoscimento premiale qualunque cosa di buono essi facciano, come per i due poliziotti della Sezione di Perugia che durante il servizio, ad iniziativa, risolvevano brillantemente una criticità durante una manifestazione dalla quale scaturiva una lettera di riconoscenza da parte dell’associazione interessata. Per l’Amministrazione ciò non valeva neanche una pacca sulle spalle! Soli nel bene, soli nel male! Come per l’altro collega di Foligno che si è visto recapitare una richiesta risarcitoria da un utente al quale il Giudice di Pace aveva accolto il ricorso al verbale. Un’aberrazione giuridica della quale pare non interessarsi nessuno, dal Ministero che dovrebbe farsi carico di tali questioni, alla Prefettura non costituita in giudizio ai tempi del ricorso e reticente alle successive richieste risarcitorie. Richieste risarcitorie, tra l’altro, costruite non al fine di recuperare un vero danno ma come forma di screditamento personale, atteso che la richiesta risarcimento veniva formulata per danni cd esistenziali.
Questioni non marginali che producono assenza di stimoli e demotivazione. Un processo di logoramento generale che vede il Compartimento Polizia Stradale per l’Umbria in attesa di chiusura, senza una dirigenza stabile ma affidato a scavalco ora al dirigente delle Marche ora al dirigente del Lazio e domani chissà!
In un Paese dove le priorità vengono dettate dall’attenzione massmediatica ai problemi appare evidente che i 3.000 morti l’anno sulle strade non interessano più l’agenda politica.
Repetita iuvant!
*Segretario Gen. Siulp Umbria

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