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Gennaio/Febbraio/2016 - Articoli e Inchieste
Legalità
Beni Confiscati
di Donatella D'Acapito

17.577 i beni immobili definitivamente
sottratti alle mafie sul territorio nazionale,
9.310 dei quali già destinato,
7.955 in gestione e 312 usciti dalla gestione


Trenta miliardi di euro. Si stima sia questo, più o meno, il valore complessivo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. A fine settembre 2015 i dati dell’Agenzia nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata parlavano di 17.577 beni immobili definitivamente sottratti alle mafie sul territorio nazionale, 9.310 dei quali già destinato, 7.955 in gestione e 312 usciti dalla gestione. A questi si devono aggiungere 1.550 aziende in gestione, 886 uscite dalla gestione e 771 destinate.
Delle “Disposizioni contro le organizzazioni criminali di tipo mafioso, anche straniere” si parla per la prima volta con la legge 575 del 1965. Ma la vera innovazione arriva con la legge La Torre–Rognoni del 1982: con essa vengono introdotti, infatti, sia il reato di associazione mafiosa (articolo 416bis) che la misura patrimoniale del sequestro e della confisca ai mafiosi dei beni mobili ed immobili dei quali non sia stata dimostrata una provenienza legittima.
Col tempo viene introdotta la figura dell’Amministratore dei beni. Nel 1995, Libera organizza una raccolta di firme per inserire il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati – proposta questa che diverrà legge nel 1996. Infine con la Finanziaria del 2010 si autorizza l’alienazione dei beni e nello stesso anno viene istituita anche l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Ma la materia è complessa e le norme a volte si accavallano, sorgono difficoltà nell'applicazione della legge e spesso i beni restano nelle mani delle famiglie dei mafiosi per anni. Così si cerca di dare una forma omogenea a tutti i provvedimenti adottati contro le cosche. Si arriva così al Codice antimafia, il d.l. 159/2011. La sua applicazione, però, risulta difficile fin dall’inizio, tanto da sollecitarne una revisione che prende forma un anno fa e ottiene l’ok alla Camera solo l’11 novembre scorso. ... [continua]

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