Il riconoscimento, unico nel suo genere, è rivolto
a scrittori italiani che abbiano dato alle stampe opere letterarie
il cui protagonista sia un appartenente delle Forze dell’ordine
Partecipazione oltre ogni più rosea aspettativa al Premio Franco Fedeli, tenutosi a Bologna il 9 e 10 novembre, organizzato dal Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (sezione di Bologna), col patrocinio di Comune e Regione Emilia-Romagna. Due giorni ricchissimi di iniziative ed eventi, che hanno coinvolto avvocati, giornalisti, forze dell’ordine e cittadini, resi possibili dall’impegno del Sindacato di polizia, guidato da Amedeo Landino, e di numerosissimi poliziotti, tra cui Simona Mammano e Rita Parisi, che hanno collaborato alla realizzazione del Premio Fedeli sin dalla prima edizione (1997).
Il Premio letterario dedicato alla narrativa poliziesca, giunto ormai alla sua XVI edizione, è stato ideato e viene periodicamente riproposto per tenere vivo il ricordo del grande giornalista che, più di chiunque altro, credette nei tre pilastri di riforma del corpo delle Guardie di P.S., sindacalizzazione, smilitarizzazione e democratizzazione, impegnandosi a supportare, con una incessante e tenace attività giornalistica, assieme ad un gruppo di valorosi collaboratori, i lavoratori-poliziotti, detti allora “carbonari” poiché costretti a riunirsi segretamente. Inviso al potere, mediante tre riviste (Ordine Pubblico, Nuova Polizia e Polizia e Democrazia), dette voce alle istanze di cambiamento di migliaia di agenti, costituendo un saldo punto di riferimento per tutti coloro che credevano in una Polizia più efficiente e democratica.
Il Premio Fedeli, unico nel suo genere, è rivolto a scrittori italiani che abbiano dato alle stampe opere letterarie il cui protagonista sia un appartenente delle forze dell’ordine; viene conferito da una giuria, riunita in seduta plenaria e presieduta dal prof. Giuseppe Giliberti dell’Università degli Studi di Urbino, composta per la maggior parte da membri in divisa, sulla base della qualità letteraria dei romanzi, della tecnica giallistica utilizzata, della figura del protagonista e della veridicità delle tecniche di indagine. I tre finalisti, Piergiorgio Pulixi, Matteo Bortolotti e Lucia Tilde Ingrosso sono stati i protagonisti del partecipatissimo appuntamento di lunedì 9 novembre, presso la Libreria Ambasciatori, dove hanno potuto presentare i loro libri.
La XVI edizione è stata vinta da “Il canto degli innocenti” (edizioni e/originals), del giovane cagliaritano Piergiorgio Pulixi, con la seguente motivazione: “La trama, avvincente e ricca di colpi di scena, genera suspense fino all’ultima pagina. Attraverso la tecnica narrativa del monologo interiore, l’Autore penetra nelle problematiche del mondo adolescenziale, esposto, per la sua fragilità, a manipolazioni e condizionamenti di ogni genere.
Tutti i personaggi sono ben caratterizzati. In particolare, lo è il protagonista, umano, sensibile, tormentato, eppure capace, grazie alle sue brillanti intuizioni, di portare a termine un’indagine complessa e delicata”.
La cerimonia di premiazione, cui hanno preso parte anche gli altri due scrittori finalisti, Matteo Bortolotti e Lucia Tilde Ingrosso, ha visto l’attesissima partecipazione dell’attore Giampaolo Morelli, che interpreta “l’Ispettore Coliandro” nell’omonima fiction televisiva, a cui è stato consegnato un premio speciale, dei registi Manetti bros e dello scrittore Carlo Lucarelli.
Il Premio Fedeli ha costituito quest’anno anche un’occasione di studio ed approfondimento, grazie al convegno organizzato dal Siulp Bologna, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna e dell’Associazione Nazionale Avvocati Italiani. “I mille volti della corruzione. Tra indagini di polizia, tutele legali ed inchieste giornalistiche”: questo il tema su cui si sono confrontati numerosi ospiti nella mattinata di martedì 10 novembre, presso la Sala Farnese di Palazzo d’Accursio. In apertura della sessione dei lavori, la proiezione di un filmato in ricordo di Franco Fedeli ha commosso i presenti, permettendo anche ai più giovani di conoscere il suo impegno per una Polizia più moderna. “Fedeli ha fatto la storia del nostro Paese – ha affermato Massimo Mezzetti, assessore regionale alla cultura e alla legalità. “Considerare i poliziotti come dei lavoratori, con doveri e diritti, non è scontato. Franco l’aveva capito. Per combattere l’illegalità, occorre che ognuno faccia il proprio dovere, nel proprio settore, proprio come Fedeli, poiché la mancanza di etica individuale conduce inevitabilmente alla mancanza di etica pubblica, terreno fertile per la corruzione. Per questo, l’insegnamento di Franco Fedeli deve rimanere vivo nella memoria e servire da esempio ad ognuno di noi”. Ha sottolineato come la legalità non debba essere fine a se stessa anche l’assessore comunale Nadia Monti: “Non basta la dimensione repressiva, anche se è indispensabile. Ad essa va affiancato un impegno concreto etico-culturale, economico e soprattutto politico”. Alla presenza del signor Questore di Bologna, dott. Ignazio Coccia, hanno portato i loro saluti il Segretario provinciale del Siulp di Bologna, Amedeo Landino, Bruno Mastrandrea (vice presidente della sezione bolognese dell’A.N.A.I.) e Antonio Farnè (presidente dell’Ordine giornalisti dell’Emilia-Romagna) che ha ricordato Fedeli come “giornalista coraggioso, dalla schiena dritta, il quale ha pagato di persona il prezzo del suo impegno, contribuendo alla maturazione culturale e democratica della Polizia. Agiva in un contesto difficile, quello della guerra fredda, ed è stato inevitabile che le sue battaglie fossero considerate scomode”. I lavori sono poi proseguiti, coordinati dal giornalista Luca Boccaletti, con le relazioni di Luca Ponzi, giornalista Rai; Valter Giovannini, procuratore aggiunto della Repubblica di Bologna; Maurizio de Tilla, presidente nazionale dell’A.N.A.I.; Gabriele Bordoni, avvocato; Antonio Monachetti di Libera Bologna e Matteo Piantedosi, vice direttore generale della Pubblica sicurezza, preposto all’attività di coordinamento e pianificazione delle Forze di Polizia. La sessione formativa è stata chiusa dall’intervento di Felice Romano, segretario generale nazionale del Siulp. Alla ripresa dei lavori, nel pomeriggio, il Gabinetto regionale di Polizia scientifica dell’Emilia-Romagna ha tenuto una lezione pratica, simulando le prime attività d’indagine necessarie in caso di omicidio.
FOTO: I tre finalisti, da sinistra: Matteo Bortolotto, Lucia Tilde Ingrosso e Piergiorgio Pulixi
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