La politica dei tagli
e gli effetti sulla Polizia Stradale
Dall’esperienza sindacale umbra la Polizia Stradale è la Specialità che paga il maggior prezzo in termini di risorse, pochi uomini e ancor meno mezzi certificano la difficoltà di mantenere buoni livelli di controllo delle principali arterie del cuore verde d’Italia.
La maggior parte degli strumenti di misurazione della velocità è inutilizzabile perché non sottoposti alle periodiche visite di revisione e taratura, il parco auto, vetusto e obsoleto, presenta pochi mezzi con chilometraggi altissimi.
Stravagante risulta una revisione della spesa che riduce drasticamente i fondi per l’acquisto di veicoli nuovi ed efficienti per poi dover aumentare consistentemente le spese per la riparazione delle poche e vecchie auto puntualmente ferme in officina per danni relativi all’usura.
Dover utilizzare nei servizi di vigilanza stradale lungo le extraurbane principali i Mitsubishi Pajero, assegnati oltre 15 anni fa e utili ai servizi invernali sui valici di montagna, o peggio pattugliare le strade a bordo di un camper, pone interrogativi sul livello di efficienza del servizio e sicurezza degli operatori.
Ovviamente l’Umbria paga anche l’ignavia di un Compartimento in attesa di chiusura dove si consentono ancora piccoli ma sgradevoli privilegi: ad esempio, l’auto di servizio di esclusivo utilizzo del dirigente della Sezione Terni (poco più di 50.000 km) o l’auto della Sottosezione di Orvieto (17.000 km) ferma in garage, entrambe utilizzate per “rappresentanza”, costituiscono un’inaccettabile atteggiamento di arroganza di chi è preposto a garantire le migliori condizioni di lavoro che stride col sacrificio dei colleghi costretti ad uscire con dei veri e propri “catorci”.
Il senso di indolenza di certa dirigenza che, anche dopo le segnalazioni del Siulp, anziché mettere a disposizione delle pattuglie le “sue” auto ritiene di mortificare ulteriormente la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia Stradale umbra scambiando la propria auto con quella di Orvieto in modo da prendersene una con meno chilometri, è esemplificazione dell’indifferenza verso chi è esposto al rischio.
La chiusura del Compartimento Polizia Stradale per l’Umbria, palliativo per un recupero di risorse, non sarà risolutiva delle problematiche dei suoi poliziotti che, nonostante l’elevata età media e senza mobilità in entrata, continuerà a subire una perpetua diminuzione dell’organico e la scarsità di mezzi e strumentazioni.
*Segr. Gen. Siulp Umbria
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