Colloquio con Salvatore Chiaramonte,
Segretario nazionale Cgil che si occupa
del Comparto Sicurezza
Polo a righe, piglio deciso e un viso avaro di sorrisi. Salvatore Chiaramonte appare così all'ingresso nel suo ufficio. Due suoi colleghi si alzano dal divano nero ed escono, dando giusto il tempo di girarsi intorno e curiosare tra i quadri e i poster del Segretario nazionale della Cgil che si occupa del Comparto Sicurezza. Appena il tempo di notare la locandina del film ‘The Blues Brothers’ e qualche foto di street art. Interessante.
Entriamo nel merito: in questa lunga intervista affronteremo tutte le novità proposte dal governo per riformare il mondo della sicurezza italiana; sono anni che gli addetti ai lavori aspettano una razionalizzazione. Ad oggi l’Italia resta l’unico Paese al mondo ad avere cinque Forze dell’ordine a carattere nazionale (la Polizia, i Carabinieri, la Finanza, la Forestale e la Penitenziaria) a cui vanno sommati i Vigili del Fuoco e le Capitanerie di Porto. E volendo fare i pignoli, contando la Polizia municipale e quella provinciale, si arriva a nove. Renzi ha però deciso di tagliare il ramo, non quello malato ma solo il più debole.
Brevemente; cosa comporterà, per il Comparto Sicurezza, il disegno di legge Madia (1577/2015) sulla riorganizzazione dell’Amministrazione statale?
Proprio in queste ore si sta determinando un intreccio nella produzione normativa; nelle ore seguenti l’approvazione ‘del Madia’, infatti, è stato emanato anche il decreto relativo alla riorganizzazione del ministero dell’Interno. Questi non sono pienamente in sintonia, ci sono delle contraddizioni che rischiano di produrre un effetto di rallentamento o addirittura di paralisi dei processi di riforma.
Nel disegno di legge Madia, l’articolo 8, che interviene in merito all’organizzazione del Comparto Sicurezza, è un po’ strambo. Da una parte fa affermazioni condivisibili sul fatto che la Polizia abbia bisogno di un riordino per renderla più efficiente, per eliminare sprechi, duplicazioni, siamo tutti d’accordo. E’ un’affermazione incontestabile. Quello che appare strambo è che quando passa alle proposte concrete, agli interventi da fare già nell’immediato, parlo dei decreti legislativi attuativi, si limita a fare sostanzialmente una riduzione da cinque a quattro Corpi di Polizia. Quindi l’operazione potrebbe alla fine concludersi con la cancellazione del Corpo Forestale dello Stato e con un assorbimento, non si capisce ancora con precisione in quale altro Corpo, dei mezzi e degli uomini.... [continua]
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