Polizia e Democrazia ha raggiunto Vincenzo Colla, segretario
generale della Cgil Emilia Romagna. Ecco cosa ci ha detto
Vincenzo Colla, “completare il processo di democratizzazione della Polizia, dal pieno riconoscimento delle libertà sindacali alla loro ‘confederalizzazione’”.
Colloquio con il segretario generale Cgil Emilia Romagna.
La scarsa affluenza alle urne nella sua Regione, nell'ultima tornata per le amministrative, è stata un chiaro segnale al governo. Quale è stata l’affluenza al recente sciopero generale di Cgil e Uil in Emilia Romagna?
Nel presentare le manifestazioni e il programma delle iniziative in occasione dello sciopero generale del 12 dicembre, dopo quanto accaduto nelle urne il 23 novembre, usammo lo slogan: “le piazze non si asterranno”. E così è stato.
Abbiamo registrato un ottimo risultato di partecipazione in tutte le manifestazioni dell’Emilia Romagna. Lo stesso vale per l’adesione allo sciopero, in particolare nelle realtà più sindacalizzate. In alcuni casi, significativi, si è registrata la chiusura totale degli stabilimenti.
L’astensione, abnorme, che si è verificata in occasione delle elezioni regionali non ha costituito per noi una sorpresa. Fermo restando che consideriamo la mancata partecipazione al voto un fatto assolutamente negativo, un elemento di indebolimento della stessa democrazia, avevamo chiaro fin dalle piazze dello scorso 16 ottobre, in occasione dello sciopero generale regionale indetto dalla sola Cgil, che nel rapporto tra il mondo del lavoro e il governo si era determinata una frattura grave, a partire dai provvedimenti contenuti nel jobs act. L’attacco diretto al sindacato confederale, e in particolare alla Cgil, ha fatto il resto.
Questi elementi hanno pesato assai di più degli episodi, in se gravi, di malversazione e le indagini giudiziarie che hanno coinvolto componenti della Assemblea legislativa regionale uscente, sui quali è auspicabile che l'indagine della magistratura faccia luce al più presto.
Ci sono state tensioni con le Forze dell’ordine in piazza? A Bologna ci sono stati scontri fuori alla sede Spisa dell’Università di Bologna dove era presente Marianna Madia. Come giudica l’operato della Polizia?
Le piazze del sindacato sono state come sempre pacifiche, ancorché fortemente determinate. Gli scontri che si sono verificati a Bologna, come in altre città, hanno riguardato cortei organizzati da altri soggetti (centri sociali, una parte degli studenti, ecc....).
Tuttavia non è possibile fare una valutazione generica dell’operato della polizia. Nella nostra Regione, per fortuna, non sono accaduti fatti deplorevoli e gravi come quelli di Roma in occasione della manifestazione Ast.
In ogni caso, anche quando ciò accade, non è al singolo rappresentante delle Forze dell’ordine che vanno imputate le responsabilità. Gli operatori delle Forze di Polizia sono lavoratori e lavoratrici che vivono la medesima condizione -oggi assai sofferente- di tutti gli altri. Sono tenuti ad eseguire ordini superiori. E’ la natura di questi ordini, la loro valenza politica negativa, che va messa in discussione.
... [continua]
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