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Novembre-Dicembre/2014 - Interviste
Società
Susanna Camusso: riorganizzazione, efficienze e risparmio del Comparto Sicurezza
di Lorenzo Baldarelli

Il riordino «delle Forze di polizia di un Paese deve partire dall’analisi
dei problemi reali e dall'idea di sicurezza che si vuole proporre
al Paese - dice la segretaria confederale della Cgil.
Sbagliato puntare unicamente al risparmio»


A margine dell’incontro del Silp-Cgil, Polizia e Democrazia ha incontrato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Dalla carica della Polizia agli operai della Ast di Terni fino al riordino delle competenze delle Forze di polizia. Per i poliziotti e i sindacalisti è stato un momento particolarmente importante, era la prima volta infatti che potevano esprimere direttamente al segretario le proprie condizioni di lavoro, compresi i disagi e le proposte per migliorare l’efficienza del proprio lavoro

A seguito degli scontri di Roma, vi bastano le promesse del viceministro dell’Interno Filippo Bubbico sul rafforzamento degli “strumenti di comunicazione perché episodi del genere non accadano più"?
Dopo i fatti di Roma abbiamo intensificato i rapporti con le Istituzioni preposte, con le questure e con la Digos. In più abbiamo attivato un canale diretto con il gabinetto del ministero dell’Interno. Si è insomma definita una modalità di relazione più intensa. Negli incontri che abbiamo avuto, i rappresentanti del governo hanno espresso una chiara volontà politica, speriamo si mantenga. Anche perché, come è evidente, nei prossimi mesi ci saranno decine di iniziative e manifestazioni, occasioni in cui la gestione dell’ordine pubblico dovrà essere svolta in modo impeccabile.

Ma gli operai e i delegati sindacali sono stati caricati dalla Polizia per dare un segnale politico o semplicemente per un errore o una mancanza di comunicazione tra funzionari?
Io sono propensa a non fare mai dietrologie in queste cose, anche perché si rischia di commettere degli errori. Sarebbe però altrettanto sbagliato pensare che una organizzazione gerarchica, e che quindi funziona per ordini, possa aver improvvisato. Nessuno di noi pensa che siano i singoli poliziotti ad aver determinato i fatti. Quello che possiamo con certezza dire è che non c’è stata sufficiente preparazione, mi riferisco alla catena di comando.
Comunque dovremmo fare uno sforzo per trasformare i problemi di ordine pubblico nei grandi temi del lavoro. Questa è la ragione per la quale abbiamo apprezzato la richiesta di un incontro da parte del governo Renzi.
... [continua]

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