Da qualche decennio le forze politiche Italiane si impegnano nel dire che l’assetto Istituzionale del Paese va cambiato, imputando alla farraginosità del sistema l’acuirsi di una crisi economica che sicuramente non poteva essere evitata, ma che, certamente, andava meglio affrontata, se avesse trovato, ad attenderla, un Paese modernizzato e, oserei dire, anche maggiormente legalizzato.
La crisi, la più grave dal dopoguerra ad oggi è come un infinito sisma che sta facendo oscillare ogni costruzione, e ne pagano il più alto prezzo quei paesi che non avevano ritenuto di dover rinnovare o manutenere il loro impianto Politico-Istituzionale.
La visione di un Paese rinnovato nei suoi assetti Istituzionali e nella Pubblica Amministrazione è ben presente alla CGIL, che ne ha indicato questa necessità nelle azioni congressuali.
È per noi infatti prioritario uscire dalla logica dei tagli lineari ed immaginare una organizzazione all'altezza dei tempi e delle necessità. Ciò avrà possibilità di riuscita solo qualora le politiche della sicurezza e della legalità - che costituiscono il nostro agire quotidiano - troveranno una cornice istituzionale che le possa contenere, all'interno di un quadro credibile ed autorevole.
Pur nella consapevolezza delle tante difficoltà, abbiamo comunque cercato di immaginare - rispetto alle politiche della sicurezza - quale potevano essere le innovazioni e le proposte per una progettualità ambiziosa che impegnerà questa organizzazione sindacale per i prossimi quattro anni.
Le commissioni congressuali hanno finora lavorato in modo rigoroso e puntuale, proponendo un metodo di lavoro inedito per il nostro sindacato: un lavoro da pubblicizzare e da condividere con i territori, affinché il varo di documenti e di elaborati frutto di questo percorso possa consegnare agli iscritti e al panorama sindacale un SILP forte e coeso.
Il progetto è quello di arrivare a proporre idee e programmi che scaturisca da un percorso congressuale che proponiamo di inserire all'interno dei tempi della CGIL affinché, rispettando i medesimi, i nostri livelli congressuali possano procedere con quelli confederali e favorire quello scambio tra noi e la confederazione che sta alla base della nostra natura.
Noi proponiamo di avviare immediatamente le assemblee di base, di far svolgere il congresso sui tabulati certificati questo mese dall'amministrazione, di mantenere per il congresso nazionale un rapporto iscritti/delegati di 1 a 40 e di convocare il congresso nazionale il 14 e 15 aprile 2013.
Con un disegno generale, già da diverso tempo abbiamo lanciato il tema della unificazione delle forze di Polizia, per sintetizzare: quella tra Polizia di stato e Arma dei Carabinieri, restituendo ai servizi specifici le altre forze di Polizia.
Con la CGIL abbiamo iniziato un percorso che sappiamo in salita, ma che ora, in modo condiviso, dobbiamo perseguire.
Per stare invece sulla stretta attualità voglio ricordare che affrontiamo il congresso mentre incalzano nuovi fatti, accennerò ai più rilevanti in questi giorni:
In molte occasioni il Silp-Cgil ha chiesto di avviare un vero confronto su una riforma delle carriere che restituisse dignità agli operatori di polizia e risposte alla collettività, in questo senso anche l'approvazione in CdM della revisione dell'assetto delle forze armate, il cosiddetto 'strumento militare', ha rappresentato un'ulteriore occasione mancata.
Il Silp-Cgil ha infatti ricordato al ministro Angelino Alfano come egli si fosse impegnato, più volte, affinché l'approvazione della riforma delle carriere delle Forze di Polizia e il menzionato strumento militare avessero un identico percorso sia per i tempi che per le modalità di attuazione".
Tutto ciò non è avvenuto, ed ha incontrato la ferma risposta delle rappresentanze dei lavoratori.
Noi come Silp-Cgil vogliamo la riforma, ci è stata sottoposta una ulteriore bozza, carente e peggiorativa anche rispetto alla precedente bozza del 2012.
Per questo non accetteremo compromessi e denunceremo ogni tentativo che non soddisfi a pieno le legittime aspettative di tutti i ruoli della Polizia di Stato mantenendo fermi quei punti già tracciati all’interno dei nostri documenti.
È sempre più evidente che le scorciatoie per modificare “lo strumento Militare” (vedasi deliberazione del consiglio dei ministri del 10 gennaio u.s.) senza confronto alcuno con le rappresentanze, segnano l’ulteriore distanza tra il comparto sicurezza e quello della difesa.
Del resto, un Ministro della Difesa come Mario Mauro che, mentre afferma che per la gravissima crisi economica bisogna tagliare le spese del personale, niente fa per evitare lo sperpero dei soldi pubblici del suo dicastero come ad esempio le migliaia e migliaia di euro elargiti per far contenti generali in pensione e associazioni superate dal tempo.
Ne ricordo solo alcune per dare l’idea delle difficoltà del confronto con esponenti politici che ai proclami non fanno seguir azioni concrete:
per l'anno 2013, (674.000 € per le Associazioni Combattentistiche, 237.000 € per le Associazioni d’ Arma). Tra queste troviamo: “Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in Guerra (135.650 €); Associazione nazionale fra mutilati e invalidi di guerra (131.250 €); Associazione nazionale reduci dalla prigionia dall’internamento e dalla guerra di liberazione (69.800 €);
Associazione nazionale combattenti e reduci (67.950 €); Federazione italiana volontari della libertà (57.800 €); Associazione nazionale combattenti e reduci della guerra di Liberazione inquadrati nei reparti regolari delle Forze Armate (39.900€); Unione Nazionale Ufficiali in congedo d’ Italia(32.000 €); Lega Navale Italiana(14.450 €). Associazione Nazionale ciechi di Guerra (15.150 € ). *fonte Assodripro
La politica - secondo il Silp-Cgil - va oggi chiamata a "rivedere modelli organizzativi che vanno adeguati ai tempi premesso che una vera revisione degli apparati di sicurezza passa attraverso l'unificazione vera dei corpi che consentirà risparmi reali e maggiore efficienza in favore dei cittadini''.
Al viceministro dell'interno Filippo Bubbico, nel corso di un recente incontro, il Silp-Cgil ha peraltro anche chiesto una maggiore attenzione da parte della politica per il personale, donne e uomini della polizia, 'che stanno subendo tagli considerevoli alle retribuzioni individuali a causa degli effetti dovuti dai pesanti blocchi agli automatismi stipendiali e alle promozioni che si sommano a quelli prodotti dal blocco dei contratti '.
A questo proposito, il ripristino degli scatti di anzianità per la scuola ha costituito l'occasione, per il Silp-Cgil di chiedere ai ministri D'Alia e Alfano un impegno analogo verso il pagamento delle somme per gli anni 2012-2013 e 2014.
Anche il tema concorsuale che ha raggiunto- in tutta la sua inadeguatezza - l'apice con il varo del concorsone per vice sovrintendenti che non premia anzianità e meritocrazia è stato, in questi mesi, oggetto di profonde e durissime critiche da parte del Silp-Cgil che ha visto, in questa amministrazione, l'incapacità di dare risposte certe alla categoria scontentando tutti senza peraltro riempire il divario con altre amministrazioni che, da tempo, proseguono il proprio iter concorsuale.
La denuncia ha riguardato sia i ritardi che i comportamenti colpevoli di alcune sigle sindacali che oggi, in una sorta di finto ravvedimento, riconoscono quanto da noi coerentemente affermato durante tutti questi mesi compreso il tentativo di colmare tali deficit attraverso la riforma delle carriere.
Anche la modifica dell'articolo 83 della L.121/1981 ha rappresentato, per noi del Silp-Cgil, un duro colpo per coloro i quali, anziché vedere la legge di riforma quale uno strumento da migliorare, hanno inteso la stessa come uno strumento di cui approfittarsene per scopi meno alti quali la scellerata difesa dei privilegi dei singoli.
Il Dipartimento della P.S. ha ben chiaro che la nostra organizzazione avrebbe avversato un simile progetto e la denuncia rivolta al Capo della Polizia su come è stata gestita detta vicenda esattamente un anno fa dall'ufficio per le relazioni sindacali, ha fatto sì che i responsabili di allora siano stati avvicendati. Un problema così delicato quanto peculiare per le OO.SS. del comparto non doveva né poteva essere affrontato senza il coinvolgimento attivo di tutte le rappresentanzedei lavoratori.
Darci ragione oggi non ci soddisfa, per questo utilizzeremo la modifica dell'art. 83 per andare “oltre i confini” della Legge di riforma colmando il differente status oggi esistente che consente l'iscrizione ai partiti politici verso l'obiettivo della piena libertà sindacale.
Non ci sono in questo momento le condizioni per ipotizzare come si chiuderanno tali questioni, dal canto nostro però sappiamo che ci regoleremo con le finalità trascritte nei documenti congressuali che rappresentato l’orizzonte futuro, sul quale ci siamo già impegnati.
Come voi sapete questa segreteria sta operando dal 14 marzo 2013, ed ha gestito per la prima volta una fase di chiusura di anno sindacale, che per la freddezza espressiva dei numeri può essere cosi sintetizzata.
Dei 9.300 iscritti al 31/12/2012, conseguenza di un calo di oltre 800 adesioni, abbiamo mantenuto oggi la soglia dei 9000 aderenti al Silp-Cgil. A questo proposito colgo l'occasione per ringraziare, calorosamente, tutti i quadri sindacali presenti estendendo il ringraziamento a tutti i delegati di base della nostra O.S. che ci hanno permesso, con grande impegno e tenacia, di recuperare le oltre 2.000 disdette del 2013. Detta crescita è complessiva e riguarda tutto il territorio nazionale; crescono ben 13 regioni e 56 provincie.
La cosa, oltre a riempirci di gioia, in una fase, lo ricordiamo, non facile per la nostra O.S. oltre a costituire un ottimo auspicio per il futuro conferma - qualora non ve ne fosse bisogno - l'ottima salute del Silp-Cgil che premia il nostro attuale progetto con potenzialità in netta crescita che consolidano questo gruppo dirigente.
Nel corso dell’anno precedente il SILP ha anche affrontato la più grave crisi politico-organizzativa dalla sua costituzione.
Ho dato atto nel corso di precedenti riunioni degli organismi statutari del lavoro svolto dall’uscente segretario generale in tema di politiche istituzionali, avendo egli scritto alcune pagine indelebili della storia di questa organizzazione, cosa che ribadisco in questa sede e in ogni altra necessaria nel futuro.
Ma ciò non toglie che abbiamo dovuto gestire la fase del “”dopo, che non sempre è stata tranquilla e che ha determinato in alcuni territori smottamenti e contrapposizioni.
Il Congresso ci porterà a guardarci dentro e a proiettarci fuori. Perché occorre che ogni questione sia affrontata nei contenuti e nel merito. Il percorso intrapreso da marzo ad oggi, condiviso con CGIL e territori, parla di condivisione, trasparenza, sostenibilità e futuro. Altre ipotesi non faranno altro che determinare l'uscita da un percorso che non è solo “percorso”, è futuro, adesione ai valori confederali ai quali il nostro sindacato si è rifatto dalla sua nascita, nel 1999.
Gli iscritti, gli unici che hanno il potere di determinare il nuovo gruppo dirigente e per i quali noi lavoriamo a tutela dei loro interessi, sapranno riportare con il loro voto una serenità d’azione che sarà attuata dall’elezione di dirigenti condivisi ed autorevoli.
In questi mesi di gestione, oltre alle questioni politico-sindacali che ci hanno sempre visti quali attori primari, come dimostrano le centinaia di lanci di agenzie e titoli di giornali, abbiamo ammodernato, per come era possibile, anche l’organizzazione interna tra le cose principali ricordo:
w la comunicazione periodica con la messa in rete del nostro giornale telematico iPol;
w la dura condizione economica ci ha portato ad un feroce contenimento delle spese, ad iniziare da quelli per gli alloggi, con la predisposizione di un foresteria;
w con un regolamento interno, abbiamo definito i rapporti nel rispetto della normativa sui compensi e le retribuzioni per il personale in distacco e nel rispetto dello Statuto del SILP per la CGIL;
w la convenzione con lo studio Legale Mazzola del Foro di Roma, per ci ha permesso di accedere all'assistenza legale, tutela dei segretari nazionali, regionali e provinciali;
w abbiamo un nuovo sito internet, con nuova e più dinamica veste grafica, nonché maggiori contenuti e interattività approdando, nel contempo, su Facebook e Twitter;
w l'orario di apertura è più ampio, dalle ore 8.30 alle 18.00, con novità operative per il personale civile e riorganizzazione delle attività. Il tutto per fornire risposte più celeri al territorio;
w abbiamo una convenzione con i servizi della CGIL in particolare con i CAAF e Inca, anche in relazione alle nuove procedure per la previdenza e per le cause di servizio;
w una diversa gestione "partecipata" delle risorse con ogni singola struttura che ci ha consentito, al contrario dello scorso anno, di abbattere la quantità di ore andate non utilizzate;
w la segreteria nazionale in questi mesi ha capillarmente coperto il territorio nazionale proponendo, partecipando e sostenendo iniziative sul territorio spesso insieme alla Cgil dei rispettivi territori costruendo, in taluni casi, rapporti del tutto inesistenti prima;
w Si è proceduto all'invio tramite Poste Italiane alle strutture delle migliaia di fascicoletti accatastati in deposito.
Quello che abbiamo fatto è sotto i vostri occhi quello che faremo è nel documento congressuale definito, discusso e condiviso.
I nuovi dirigenti che verranno eletti, troveranno un sindacato che sta realizzando un equilibrio economico su entrate e spese sostenute, ma anche un sindacato che si assegna obiettivi rispetto alle politiche della sicurezza ed a quelle contrattuali e organizzative, obiettivi che possono essere raggiunti nel prossimo congresso.
Nella fase in cui ho avuto l’onore di essere il segretario generale, ho avuto modo di lavorare ancor più da vicino con la CGIL, la confederazione che ha voluto e sostenuto la nascita del SILP.
Come potrete verificare sia il regolamento congressuale sia le proposte di modifica statutarie, cercano per come è possibile di adeguare i nostri strumenti normativi alla confederazione di riferimento.
In linea con la Cgil immaginiamo organismi consultivi che allarghino la partecipazione come assemblee di delegati, provinciali e nazionali, in questo senso abbiamo pensato al superamento dei consigli generali; (ricordo che stiamo parlando di un organismo che non è mai stato convocato nel tempi dello Statuto, che spesso per mancanza di cooptazioni non rinnovava da tempo i quadri al suo interno, e che, se paragonato alla Cgil che ha un Comitato Direttivo di poco più di 150 persone che decide per 6milioni di iscritti, ha numeri elevatissimi), per questo riteniamo sia meglio avere organismi in grado di decidere e non organismi ridondanti.
Riteniamo di dover avvicinare il nostro statuto a quello della CGIL per quanto riguarda la condivisione delle scelte e per quanto riguarda l'attuazione del progetto dell'unificazione delle strutture di Roma e del Lazio, già deliberate ad ogni livello.
Riteniamo inoltre che i principi di rappresentanza di genere e di garanzia debbano essere fatti vivere al nostro interno.
Può sembrare strano, ma anche su questo non sono mancate voci tendenti a strumentalizzare la troppo vicinanza con la CGIL.
A questo proposito voglio precisare con estrema chiarezza che essere confederali, non significa demandare alla CGIL le politiche della sicurezza o la difesa dei poliziotti, significa aderire a regole e principi sul modo in cui si deve fare sindacato.
Sono pertanto lusingato da quanti, nel muoverci critiche, hanno tentato la strumentalizzazione del rapporto di vicinanza con la CGIL che noi abbiamo cercato di alimentare con notevoli successi sia al centro sia nei territori con un rapporto organico che sta dando i suoi frutti.
Difendere, come spesso viene detto, la nostra autonomia è certamente una cosa saggia se ci riferiamo all’Amministrazione o alla Politica, non dalla CGIL, che in nessun passaggio ha imposto o condizionato le nostre scelte.
A nessuno sembri strano ma, il trovarci d’accordo con la CGIL sulle politiche da perseguire, a noi sembra una cosa normale e quando non lo siamo ci confrontiamo fino a trovare una sintesi . A questo proposito voglio dare atto alla confederazione della grande attenzione con cui affronta le problematiche che riguardano la sicurezza e le questioni che pone il SILP.
Anche su questo i documenti congressuali illustrano senza infingimenti i nostri programmi per il futuro.
Per ultimo consentitemi in questa occasione di ringraziare le donne e gli uomini dirigenti di questa organizzazione che hanno saputo mantenere la barra diritta anche nei giorni della tempesta.
Tramite voi va il ringraziamento di questa segreteria che giunga a tutte le delegate ed ai delegati che ci hanno aiutato negli anni che abbiamo alle spalle e a quanti vorranno dedicare, nel prossimo futuro un poco del loro tempo per la comune causa della difesa dei diritti e della dignità dei Poliziotti, per il rilancio del ruolo della Polizia, consci che quello che ci guiderà è l’insegnamento dalla CGIL.
Potremo veramente progredire solo qualora, questo Paese, ritroverà la strada della coesione e della crescita economica che possa assicurare a tutti lavoro, diritti e dignità.
FOTO: Daniele Tissone, Segretario generale Silp-Cgil
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