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Novembre-Dicembre/2013 - Panorama sindacale
Le notizie dei sindacati
di

SIULP
“Ennesimo intervento delle Volanti della Questura di Forlì-Cesena in cui gli operatori di Polizia hanno rischiato la propria incolumità personale. Il fatto è accaduto nel cortile dell’Ospedale Pierantoni per immobilizzare un paziente (circa 190 cm. di altezza e 120 kg di peso) scappato dal reparto di psichiatria”. E’ quanto ha dichiarato in un comunicato stampa la segreteria provinciale del Siulp di Forlì.
“Ancora una volta, al centro dell’attenzione la problematica degli esigui ed inefficaci strumenti in dotazione alle Forze dell’ordine. Solo l’elevata professionalità, l’esperienza, il coraggio e l’applicazione di alcune tecniche operative, hanno evitato il peggio.
Purtroppo, si deve registrare anche l’inefficacia dei protocolli operativi sanitari che nell’occasione hanno reso tutto ancora più difficile. Difatti, nonostante fosse stata sollecitata l’autolettiga del 118 ancor prima dell’arrivo delle Volanti, questa è giunta con ritardo e senza un medico a bordo che avesse l’autorità per decidere la somministrazione di un sedativo.
Gli agenti di Polizia, correndo gravi rischi sono riusciti, a fatica, ad immobilizzare il paziente che li aveva aggrediti. Il Siulp, consapevole che le Forze dell’ordine, come anche il personale sanitario, debbano riuscire a gestire anche l’ingestibile con i pochi mezzi messi a disposizione e non si possano nemmeno sottrarre al rischio di mettere a repentaglio la propria vita, si augura che venga attuato un migliore e più efficace coordinamento tra le varie Polizie.
Dulcis in fundo, alla luce anche di altri fatti delittuosi verificatisi in quella vasta area ospedaliera, il Siulp segnala al Signor Questore che, in un recente passato, un suo predecessore ha addirittura obbligato il personale in servizio al posto di Polizia dell’Ospedale di non effettuare attività al di fuori dell’Ufficio per la prevenzione dei reati e la sicurezza di quell’area ospedaliera".
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SAP
Ciro Passavanti segretario provinciale di Piacenza in un comunicato denuncia che “la sicurezza è una parola dal significato molto caro, a tutti. Attualmente, rimane un termine privo di significato, di contenuti, poiché la classe politica dopo le elezioni ha operato pesanti tagli alle infrastrutture, ai fondi, colpendo il personale delle Forze di Polizia, penalizzando inevitabilmente l‘efficienza dei servizi resi ai cittadini, eludendo quel diritto primario censito dall’art. 2 della Costituzione.
Nessuno si salva: tutte le forze politiche che si sono avvicendate negli ultimi quindici anni al governo hanno pesantemente inciso sull’efficienza delle Forze di Polizia. Carenza di uomini, mezzi e materiale sono l’incessante grido d’allarme che da anni denunciamo, in tutte le piazze, in tutte le sedi. Mancano le risorse primarie, ovvero coloro che dovranno dare attuazione alle decisioni prese.
Pur arrivando qualche unità, la carenza di organico, nella nostra provincia, sfiora il 40% contro quel 20-30% di altre provincie emiliane. E la Provincia: un ente che doveva essere abolito, poiché ritenuto inutile. Ma anche in questa decisone ha prevalso la miopia della classe politica che ha deciso di cancellare questa Istituzione, nonostante quanto previsto dall’art. 114 della Costituzione, includendo, quale diretta conseguenza vincolata a questa entità, un declassamento degli uffici di polizia con conseguente decremento organico.
Non nascondiamoci: siamo il “ventre molle” dell’Europa. È possibile anche desumerlo dagli sbarchi che si susseguono con una frequenza impressionante nonostante la Spagna sia molto più vicina al continente africano: coincidenza? Migliorare l’attuale situazione è sicuramente possibile, però servono fatti concreti: le risorse umane, in primis. Siamo consci del grave momento, delle difficoltà che affliggono il Paese e quindi, per aiutare i cittadini non ci resta che chiedere la loro collaborazione, per cercare di facilitare l’opera delle poche pattuglie che vengono dislocate quotidianamente sul territorio, segnalando tempestivamente ogni anomalia ai numeri di emergenza pubblica. Aiutateci ad aiutarvi: questo sostanzialmente sarà lo slogan delle iniziative che questa organizzazione sindacale sarà costretta ad intraprendere prossimamente”.
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SILP PER LA CGIL
La riforma della legge sui sindacati di Polizia è “precipitosa e insensata ed è un’occasione mancata”. Il Silp-Cgil boccia così il provvedimento di riforma voluto anche dal Pd.
“Abbiamo appreso dalla Gazzetta Ufficiale n. 255 del 30 ottobre che la legge 121/81, legge sulle Forze di Polizia e sulle sue rappresentanze, - ha detto il segretario Daniele Tissone - che è stata riformata con un passaggio, che prevede che i sindacati di Polizia possano essere costituiti anche con personale in pensione. Questa modifica – ha aggiunto Tissone – trova il fermo dissenso del Silp-Cgil che, da sempre, considera la rivisitazione della legge 121/81 motivo fondante della propria esistenza, nel senso però del principio costituzionale della libera associazione sindacale, oggi non riconosciuta alle donne e agli uomini della Polizia di Stato che possono aderire solo a sindacati di Polizia”.
La recente riforma – ha continuato Tissone – “resta un’occasione mancata perché non affronta il vero nodo della democrazia sindacale, introduce un elemento la cui ricaduta è tutta da valutare ma che ha il sapore di un’apertura strumentale ed è il frutto di un percorso oscuro che non ha minimamente incluso i soggetti interessati, ossia i sindacati di Polizia. Eppure nel luglio scorso, nel corso di un incontro al Viminale il ministro Alfano annunciò la complessiva riforma della legge 121, con il coinvolgimento dei protagonisti. La legge, ferma da 32 anni avrebbe avuto necessità di ben altra rivisitazione”.
Tissone ha annunciato di aver già avviato una richiesta di un incontro con le forze politiche affinché questa occasione mancata si trasformi in un momento di reale progresso verso la piena democratizzazione del sindacalismo di Polizia e in generale del modello della sicurezza della Pubblica Amministrazione.
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PNFD
Il sindacato di Polizia Pnfd tramite il rappresentante nazionale Francesco Picardi, denuncia: “Dove sono i soldi dell’indennità postale riconosciuta ai poliziotti che lavorano presso la Polposta?
Il conto corrente delle casse dello Stato è al capo 14° capitolo 2439 (indennità postale) l’ultimo pagamento è avvenuto nel mese di marzo 2011, praticamente la cifra accantonata si aggirerebbe oltre un milione e mezzo di euro!
Un giro di soldi che il Ministero dell’economia trattiene inspiegabilmente e che invece, ricevuti tempestivamente dalle Poste italiane, dovrebbe girare immediatamente al Ministero dell’Interno così come avviene seppure con notevole ritardo per l’indennità stradale e ferroviaria. Vorremmo anche comprendere chi pagherà gli interessi maturati sul capitale finanziario dovuto all’avente diritto!
I poliziotti sono davvero arrabbiati per i numerosi debiti che lo Stato deve ancora pagare e per il quali, potrebbe rimediare semplificando la procedura di accredito direttamente sullo stipendio dell’avente diritto. La categoria chiede trasparenza. Quei soldi sono dei poliziotti che rischiano la vita ogni giorno e che si vedono derubare dei loro diritti. E’ una vergogna soprattutto in un momento così difficile.
Il Pnfd è pronto ad iniziare l’azione legale anche attraverso un pignoramento se alla nostra protesta non dovessero esserci riscontri esaustivi”.
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Chieste condizioni lavorative più dignitose

Presso il Dipartimento della Ps si è svolto un incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali per chiedere condizioni lavorative dignitose per il personale della Polizia di Stato impiegato nell’operazione “Mare Nostrum”.
L’incontro è stato presieduto dal Vice Capo della Polizia Prefetto Alessandro Marangoni, dal Direttore Centrale per l’Immigrazione Dott. Giovanni Pinto, dal Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali dott. Castrese De Rosa e dal Direttore del Servizio Tep d.ssa Daniela Carlini.
Sono stati illustrati i miglioramenti apportati, dopo i primi deprecabili inconvenienti, alle condizioni alloggiative del personale della Polizia di Stato che, da qualche settimana, è impegnato a bordo delle di navi militari in tale operazione.
Per ciò che attiene il trattamento economico da corrispondere agli interessati, i rappresentanti dell’Amministrazione, dopo le pressanti richieste delle organizzazioni sindacali, hanno spiegato che il viaggio necessario a raggiungere, dalle rispettive sedi di servizio il punto di imbarco, di solito Lampedusa, verrà liquidato come trattamento di missione, mentre durante le due settimane da trascorrere a bordo, il trattamento economico di ordine pubblico fuori sede, oltre alla retribuzione accessoria che verrà corrisposto a ciascun interessato, al fine di assicurare complessivamente emolumenti analoghi a quelli percepiti dal personale della Marina Militare di grado equiparato impegnato nelle stesse condizioni e modulato in base alle specifiche voci accessorie previste per il personale della Polizia di Stato.
"Abbiamo apprezzato- si legge in una nota congiunta - l’impegno e la serietà dimostrata nel dare una risposta che al momento appare soddisfacente, senza tuttavia sottacere che, ancora una volta, la Polizia di Stato è costretta a rincorrere problemi logistici ed economici che erano certamente prevedibili, a differenza di quanto hanno dimostrato di saper fare i comandi militari che, ad esempio, la salvaguardia economica degli appartenenti alle Forze armate sono riusciti ad inserirla già nella norma che ha previsto il loro impiego congiunto agli appartenenti alle Forze di Polizia nell’operazione “strade sicure”.
Infine sono state chieste e fornite garanzie precise sia in merito alla certezza dei tempi di erogazione delle indennità - senza che queste vadano in nessuna caso ad intaccare le risorse previste per gli altri impieghi, sia in merito al fatto che i contingenti impiegati dovranno essere opportunamente rimodulati nel caso in cui l’impegno e le condizioni generali dei servizi lo richiedessero.
Siulp Romano - Sap Tanzi - Siap Anfp Tiani
Silp Cgil Tissone - Ugl PdS Mazzetti - Coisp Maccari
Consap Innocenzi - Uil Polizia Cosi

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE POLIZIA DI STATO
Sezione di Forlì C/o Questura Corso Garibaldi n. 173 - 47121 Forlì
Tel. Fax 0543 719483 e-mail forli@anpsitalia.it

I corsisti del 25° corso di specializzazione nei servizi di Polizia Stradale che si è svolto fra gli anni 1969-1970, tornano al C.A.P.S. di Cesena, per rinnovare i vincoli di amicizia a quarantaquattro anni dalla frequenza del corso. Al Raduno erano presenti colleghi, famigliari, istruttori , ufficiali di allora Dott. Giampiero Di Benedetto, Dott. Rossano Signoretti il Dott. Fortunato Sostenuto e amici.
La cerimonia si è tenuta nella mattinata del 6 ottobre c.a. (Domenica) presso la scuola (CAPS) di Cesena con inizio alle ore 10,00 circa. Con l’interessamento del Direttore della scuola Dott. Giovanni Busacca è stato ottenuto il Patrocinio della Polizia di Stato.
Alla cerimonia erano presenti le Autorità provinciali “ Prefetto e Questore” il Dott. Santi Giuffrè Direttore Centrale delle Specialità e dei Reparti speciali della Polizia di Stato in rappresentanza del Sig. Capo della Polizia Alessandro Panza. Il raduno è stato organizzato dall’Isp.re Capo (q) Bruno Benini e dall’Isp.re S. (q) Giacomo Gabrielli.
Il Presidente
Cav. Uff. Bruno Benini

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