Le testimonianze paleocristiane diffuse
nel territorio del Lazio, rappresentano
un patrimonio di indubbio valore, capace
di suscitare interessi che spaziano dall’archeologia
alla storia del cristianesimo, fondendo valori
storici, estetici e mistici. In questo volume,
attraverso le vie consolari, si scoprono tesori
artistici e culturali e antichi valori che hanno
dato origine alla nostra civiltà
La strada intesa non solo come importante infrastruttura, fondamentale per lo sviluppo economico, industriale, agricolo, commerciale e turistico, ma anche come monumento e opera d’arte: è questo l’approccio scelto dal libro “Le strade consolari - Un percorso tra fede e cultura”, editato dall’Astral Spa, a cura della dr.ssa Rita Padovano, autrice della proposta, del progetto, direzione e coordinamento dell’opera.
Un approccio che il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, dimostra condividere pienamente: “Ho sempre ritenuto che le strade siano tra i nostri monumenti più importanti e, allo stesso tempo, più misconosciuti - afferma nella sua presentazione al libro -. Pensiamo alle vie consolari romane, cui è dedicato questo volume ricco di sapere e di storie”.
“Credo che le strade siano il vero segno della grandezza della civiltà romana - continua il Presidente - ed il tratto distintivo con altre grandi civiltà del passato. I romani avevano capito benissimo che le strade hanno il potere di unire: su di esse possono passare eserciti, ma anche merci, saperi, idee. La civiltà europea è dunque figlia anche delle strade consolari romane. Ecco perché abbiamo il dovere di preservarle, valorizzarle e rilanciarle. Un impegno che la Regione Lazio ha già fatto suo. Puntare sul recupero e sulla valorizzazione delle strade storiche è un nuovo modello di promozione del territorio nel quale la Regione crede molto”.
Il presidente della Astral Giovanni Battista Giorgi afferma nel suo saluto, all’inizio del libro: “La pubblicazione di un libro è un evento che mi ha sempre affascinato, soprattutto se l’opera tende a valorizzare le bellezze esistenti dei territori, delle città, della loro storia e delle loro comunità. In quest’ottica, come azienda, abbiamo voluto promuovere questo nuovo lavoro di ricerca che, brillantemente, ripercorre le stade consolari, non solo come esempio di moderna infrastruttura, ma anche come opera di riscoperta dell’archeologia, delle antiche civiltà del Lazio e della trasformazione della società”.
In sintesi, l’opera è una ricerca scientifica realizzata utilizzando una metodologia interdisciplinare, che mette in evidenza l’importanza delle vie consolari quale risorsa storica, culturale e ambientale della nostra Regione, ed è suddivisa in quattro parti più un’appendice.
La prima parte si apre con un saggio dell’archeologa Maria Rita Sanzi di Mino, che descrive la nascita del sistema viario, dalle antiche civiltà del Lazio all’era imperiale; disegna il contesto storico e socio-culturale che caratterizza le diverse epoche e narra l’origine delle strade consolari che, ancora oggi, rappresentano il più impressionante insieme di strade della storia della civiltà umana.
Nella seconda parte, l’archeologo Antonio Insalaco si dedica ai mezzi di comunicazione e alla storia di queste imponenti opere di ingegneria. Questa sezione è dedicata agli aspetti storico-geologici dei tracciati regionali delle strade consolari, il cui territorio viene analizzato anche dai geologi Cristina Villani e Giampaolo Mangone che, descrivendo la tipologia dell’intervento eseguito nel realizzare l’opera, fanno emergere come fosse profonda la conoscenza del suolo che i romani avevano.
Il prof. Fabrizio Bisconti, nella terza parte dell’opera, ricostruisce la storia delle prime comunità cristiane a Roma, dedicando ampio spazio alla figura dell’“apostolo delle genti”, San Paolo. E’ qui che si scoprono preziose opere d’arte custodite nelle numerose catacombe e necropoli disseminate lungo le strade consolari. La rapida diffusione del nuovo credo nel cuore dell’impero farà della città di Roma la capitale della cristianità, dimora del successore di Cristo e meta costante di pellegrinaggi.
Alla loro storia e allo studio sull’unico Anno Santo che vide la presenza di due papi, viene dedicata la quarta parte del volume: nel primo saggio, la dr.ssa Paola Cagiano de Azevedo commenta e analizza documenti finora inediti, relativi ai preparativi del Giubileo del 1700, mentre la d.ssa Laura Sanzi traccia una breve storia di questi eventi, di cui si annotano gli aspetti più significativi fino al recupero della loro dimensione ecumenica attraverso il dialogo interculturale e religioso.
Chiude il volume un’appendice di cui sono autori due archeologi, Mauro Lo Castro e Tiziano Cinti, dedicata all’antica via consolare Valeria Flacca e legata al cinquantesimo anno della costruzione del nuovo tracciato, nel corso del quale furono ritrovati importanti siti archeologici.
Quest’opera, che fonde arte e storia, natura e territorio, culture e tradizioni, rappresenta un’occasione utile ad approfondire la conoscenza del territorio di questa regione, interamente attraverso le vie consolari e a riscoprire gli antichi valori che hanno dato origine alla nostra civiltà. Uno studio complesso che, muovendo dalle antiche vie, ci fa scoprire e ci invita a visitare straordinari tesori artistici e storici che esse custodiscono da millenni, spesso inseriti in contesti ambientali unici e rari che esaltano la bellezza - a tratti austera, altre volte esuberante, ma sempre autentica - del territorio di questa regione.
“Le strade consolari - Un percorso tra fede e cultura”, come i precedenti volumi pubblicati dall’Astral, non sarà disponibile per l’acquisto, trattandosi di una iniziativa istituzionale. L’Azienda ha distribuito i volumi a tutte le biblioteche laziali, dove saranno quindi consultabili da parte del pubblico.
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