Argomenti del giorno: politica e delitti.
La politica è la scienza e la pratica del governo degli Stati. La scienza politica compare per la prima volta in Grecia, con Platone e Aristotele, ma il concetto di politica come scienza a se stante fu fissato da Machiavelli che distinse la politica dalla teologia e dalla morale.
Fu lui che vide nell’arte del governo e in tutte le azioni connesse alla fondazione e alla saggezza degli stati, l’espressione di una volontà volta al fine politico.
Machiavelli fu il primo a cogliere il carattere e il significato dell’uomo politico raffigurato in Cesare Borgia, detto il Valentino la cui condotta appare sul piano morale quella di un criminale.
Oggi secondo una indagine psicologica esiste l’uomo politico come esistono il poeta, il santo e il filosofo. Dopo Machiavelli molti hanno tentato di conciliare le ragioni di stato con la ragione morale.
Nello Stato, la politica economica. Una disciplina che studia le varie forme di intervento dei pubblici poteri nella vita economica del Paese e gli effetti che essi producono.
L’intervento nell’economia si può limitare a provvedimenti di sollecitazioni, alla produzione oppure a provvedimenti determinanti per l’intera vita del Paese. Ma è necessaria per una vera politica economica, un insieme di provvedimenti che lo Stato deve adottare al fine di fronteggiare crisi economiche.
Segue la politica finanziaria. L’attività finanziaria dello Stato ed altri enti pubblici, ha per oggetto l’acquisizione delle pubbliche entrate che rappresentano il mezzo necessario per fronteggiare le sfere pubbliche e conseguire i fini economici, politici e sociali che lo Stato si propone.
Il fondamento giuridico della politica finanziaria è l’uguaglianza del carico tributario tra i cittadini in rapporto al loro reddito, il principio più giusto da seguire è quello di adattare nelle tassazioni le aliquote progressive crescenti che corrispondono alla giustizia sociale.
In una società basata su un sistema democratico di governo troviamo i partiti politici che attraverso le elezioni, impongono i propri candidati nei vari posti della pubblica amministrazione.
I moderni partiti hanno la loro origine nelle rivoluzioni liberali inglesi del 1588 e francese del 1787. in alcuni Paesi hanno finito per essere incanalati in un sistema dualistico, mentre in altri che potremmo definire pluripartitici, sono numerosi e rispecchiano diverse tendenza politiche. L’Italia è un Paese pluripartitico: con partiti di destra, partiti di sinistra e partiti di centro.
La funzione dei partiti è quella di mantenere l’opinione pubblica al corrente di tutti i problemi di politica interna e estera, organizzare campagne di agitazione su questioni particolari, presentare i loro candidati per i parlamenti nazionali, municipali, ecc.
Un aspetto controverso è dato dai fondi finanziari, di cui i partiti hanno necessità per lo svolgimento della loro attività. Disponendo di fondi considerevoli, il partito può assicurarsi il possesso di un maggior numero di giornali e di altri mezzi d’informazione con cui influenzare l’opinione pubblica. Sempre però valorizzando il meglio per il popolo che rappresentano e non per altri scopi.
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