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Settembre - Ottobre/2013 - Articoli e Inchieste
Intelligence
Il segreto di pulcinella: tutti spiati - Abusi e business dell’inflazione dei controlli postmoderni Il libero arbitrio dei dominanti
di Salvatore Palidda*

Da Echelon ai recenti sviluppi
sul Datagate, nulla di nuovo
sotto il sole. Ecco perché


Adesso anche Prodi rivela, senza ambasce, che già 10 anni fa, quando era presidente della Commissione Europea, scoprì di essere finito nella rete di Echelon («il suono della mia voce era stato inserito nel grande cervello e quindi ogni mia conversazione veniva automaticamente registrata da qualsiasi apparecchio telefonico fosse generata»).
In giugno 2013 scorso abbiamo avuto (ma, come ormai d’abitudine, solo per qualche giorno) il boom dello scoop del Datagate!(1) Si parlò di sorveglianza di massa! Prism, il grande fratello del web! Da Verizon, youtube, microsoft, facebook, yahoo, paltalk, aol, apple, il tesoro digitale spiato dal governo Usa! E della stretta di mano tra Obama e Xi: “Servono regole comuni su cyber-sicurezza”. Improvvisamente i media di tutto il mondo scoprirono che anche gli States di Obama si preparano alla “cyber guerra”. Ora arriva una nuova “scoperta” del segreto di pulcinella (smascherato persino da Prodi): tutti i grandi leader sono spiati! Tranquilli, probabilmente lo scoop durerà solo alcuni giorni e poi sarà presto dimenticato. Del tutto dimenticato così come fu per Echelon ormai negli archivi di Wikipedia come una sorta di fatto di colore del passato… eppure recente …ma si sa viviamo ormai nell’epoca della memoria sempre più corta grazie al bombardamento continuo degli scoop… della distrazione di massa.
Eppure su Echelon ci fu persino una inchiesta del Parlamento europeo (relazione del 2001, inchiesta iniziata nel 1999; si veda il noto ai meglio informati: Duncan Campbell. Il mondo sotto sorveglianza. Echelon e lo spionaggio elettronico globale, Eleuthera, 2003). Grazie alla ricerca di alcuni esperti non-embedded si sa che “Echelon utilizza le intercettazioni dei cavi sottomarini del genere Aquacade e Magnum per controllare tramite i suoi più importanti centri di invio le trasmissioni di Internet, in particolare lo smistamento di messaggi e-mail”. Data l’impossibilità di analizzare l’enorme mole di dati da parte di esseri umani, l’intercettazione dei messaggi “sospetti” (e-mail, telefono, fax ecc.) si doveva basare su un sistema d’identificazione di parole chiave e loro varianti, in grado anche di rintracciare l’impronta vocale di un individuo. L’implosione del sistema apparve palese: quanti possono parlare di terrorismo islamico, delle sue presunte organizzazioni, uomini ecc. Per non parlare poi di certi geni che confondono boucherie con strage al punto da portare all’incriminazione di un “arabo” che parlava a telefono di venire a Milano per fare una macelleria (vedi Petti, in Razzismo democratico).
Nel 1997, per il processo a due ragazze pacifiste, la British Telecom rese noto che tre linee a fibre ottiche passavano per il nodo di Menwith Hill e quindi per Echelon mentre ufficialmente di questo non c’era traccia. In altre parole si scoprì allora che tutte le compagnie telefoniche occidentali affidavano e affidano la sicurezza delle aziende a uomini dei servizi segreti. Ricordiamoci anche il caso dalla Security Pirelli-Telecom, e le intercettazioni per conto di Echelon sull’Autorità Antitrust e il suo accesso ai dati di Vodafone e Wind (vedi Giannuli in “Conflitti globali”).
Un primo fatto apparve evidente: Echelon potrebbe essere stato ed è ancora usato non solo con gravi rischi di abusi in nome della lotta al terrorismo o alle mafie, ma per scopi assolutamente privati come lo spionaggio industriale e soprattutto finanziario o per ricatti così come si deduce dal caso Telecom. Ed è probabile che in questa nuova grande impresa americana ci sia anche il recupero di Echelon nel sistema sviluppato dalla Cia con l’avallo di Obama e dell’intero Congresso degli States.
Ma, più precisamente, c’è un aspetto che resta ancora del tutto nell’ombra: il vero scopo di questo pseudo “grande fratello postmoderno” è sfacciatamente l’enorme business che realizzano le lobby militaro-poliziesche scatenate nel campo delle nuove tecnologie e delle applicazioni apparentemente iper-sofisticate stile Minority Report (vedi l’eccellente articolo di Rachel Knaebel su manifestiamo.eu e anche i video su Indect che si trovano su youtube anche in italiano).
L’Unione europea come gli Stati Uniti sembrano del tutto alla mercé di queste lobby. Stanno garantendo senza alcuna possibilità di rimessa in discussione sia la continuazione delle guerre che non a caso l’amministrazione Bush aveva definito “permanenti” e “infinite” (e il nostro Pres. della Repubblica è in prima fila a difendere questa nobile causa -pace all’anima Sua-); e investono nelle pseudo-ricerche di neurobiologi, neo-lombrosiani, informatici, ingegneri ecc., in nome della sicurezza assoluta, della difesa della nostra democrazia, della nostra suprema civiltà occidentale. En passant, una cosa è certa, contrariamente a quello slogan tanto amato “la crisi la pagate voi”, la crisi la stanno pagando con lacrime e sangue e anche la stessa vita i meno tutelati; non certo le lobby militari: “Non solo F35, con il beneplacito di Pdl, Pd e montiani (e del Pres.) per il 2013 la Difesa italiana conta su un budget di 5,4 miliardi, anche coi fondi sottratti allo Sviluppo e all’Istruzione (vedi Piovesana).
Nei fatti, a cosa servono le guerre? E a cosa serve il pseudo-grande fratello postmoderno? Anche il generale Mini l’ha detto esplicitamente a più riprese che non solo la guerra in Iraq, ma anche quella in Afghanistan e le altre ancora (per ultima quella in Libia, vedi Dal Lago, Carnefici e spettatori) non hanno alcuna giustificazione dal punto di vista della difesa nazionale e tanto meno rispetto all’art.11 della Costituzione. Ma certo servono a chi vende armamenti, alle gerarchie militari, ai gruppi finanziari o “banche armate” che investono sempre in questo settore “strategico” grazie anche ai discorsi che ricordano Orwell:
“Non importa che la guerra si combatta per davvero e, poiché una vittoria definitiva è impossibile, non importa nemmeno se la guerra vada bene o male: serve solo che uno stato di belligeranza persista” … “La guerra è pace”!.
Quanto alla sorveglianza di massa, così come la videosorveglianza è da tempo noto che a parte il business per chi vende questi dispositivi, l’efficacia è ridicola (si vedano i contributi in “Conflitti globali”, prima citato) tranne per l’attore dominante che può pagare senza limiti agenti segreti per usare a suo piacimento questi controlli al fine di perseguitare i suoi nemici di turno o per le sue mega-speculazioni finanziarie. In altre parole, non c’è alcun vero nuovo grande fratello, ma tanti possibili “grandi fratelli” sicuramente nemici della res publica e quindi dello stato di diritto democratico. Ma le autorità e i signori governanti (da Obama a Napolitano, Hollande, Cameron, Letta & C.) che fanno? Subiscono? Sono conniventi? Non sembrano preoccupati. Si indignano quando “scoprono” che il loro telefonino è spiato!!! Pusillanimi? Penosi?
Da notare: fra le loro prime reazioni, le autorità americane hanno dichiarato che da anni i servizi segreti europei collaborano attivamente con i loro servizi. Anche questo è il segreto di pulcinella soprattutto per l’Italia che ha sempre avuto una buona parte dei suoi servizi quasi totalmente subordinata ai colleghi degli Stati Uniti (anche nelle vicende dell’assassinio di Mattei, dei tentativi di colpo di stato, delle stragi e attentati, nonché nel caso Abou Omar e tanti altri dal 1945 ad oggi). Sarebbe interessante sapere cosa avrebbe da dire in proposito il prefetto De Gennaro ora presidente Finmeccanica. Dulcis in fundo, per non farsi mancare un ennesimo tocco di ridicolo i grandi governanti europei hanno detto che vogliono a ogni costo un accordo preciso fra alleati sulle attività dei servizi segreti! Come dire che prima di spiarti ti avverto?
“Pace all’anima loro”, dice la vecchietta che ne ha viste tante. Intanto non si capisce a che serve la Privacy, se non ha mai contrastato neanche i quotidiani abusi di raccolta illecita di informazioni di ogni sorta, per marketing o altro. Ma si sa: internet è libertà ma anche possibilità di agire contro i diritti fondamentali, come peraltro dimostrano tanti media e squali del giornalismo. Chi ha soldi e potere avrà ancora nuove possibilità di perseguitare chi vuole.
______________
1) L’11/6/13 ho pubblicato l’art. Prism: la pseudo-scoperta dell’abuso dei controlli “postmoderni” http://www.manifestiamo.eu/2013/06/11/prism-la-pseudo-scoperta-dellabuso-dei-controlli-postmoderni/

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