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Luglio - Agosto/2013 - Panorama sindacale
Le notizie dei sindacati
di

SIULP
Il segretario provinciale di Bologna, Felice Citriniti, ha dichiarato: “Nella stazione sotterranea per l’Alta Velocità di Bologna, da poco inaugurata, il bilancio della sicurezza per gli utenti e per gli operatori di Polizia è decisamente negativo.
Infiltrazioni d’acqua e strutture danneggiate hanno messo in allarme i viaggiatori che si sono resi conto dell’affrettata apertura di una importante opera ferroviaria. Non sono mancati malumori anche per l’enorme sbalzo di temperatura che c’è appena si comincia a scendere sottoterra fino a meno 23 metri.
Le dimensioni dell’area sotterranea da vigilare ha praticamente triplicato il lavoro della Polizia ferroviaria che da anni richiede, per questi motivi, un ampliamento di organico di 80 unità. I collegamenti radio nella nuova stazione non sono stati previsti in sede di progettazione e attualmente non ci sono; il sistema di video sorveglianza non è attivo; non c’è un locale adibito ai controlli di Polizia.
Conseguentemente l’ipotetico “cliente” dovrebbe seguire a piedi i poliziotti per quasi 1 Km, fino al primo binario. Tutti possono immaginare cosa può succedere durante un tragitto così lungo e pieno di occasioni di fuga. Non vi sono collegamenti diretti tra il piano terra e la linea dei binari interrati, per eventuali soccorsi di devono utilizzare due ascensori differenti e distanti fra loro più di trenta metri.
Nei piani interrati non ci sono gli estintori, ne stanze riservate al soccorso medico e defibrillatori per interventi d’urgenza.
Il Siulp chiede che il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica si riunisca al più presto e quantomeno disponga l’aggragazione di personale presso la Polizia Ferroviaria di Bologna. Inoltre, chiede al Capo della Polizia un autorevole intervento sulla questione onde risolvere definitivamente tutte le criticità denunciate”.


SILP PER LA CGIL
“Il ‘camper dei diritti’, l'iniziativa con cui il Silp vuole sensibilizzare poliziotti e cittadinanza circa le problematiche della categoria, ha raggiunto il VI Reparto Mobile di Genova Bolzaneto – è quanto ha dichiarato Roberto Traverso, segretario provinciale del Silp.
I Reparti Mobili attraversano un momento molto particolare, perché la grave difficoltà economica del Paese e la crisi che percorre il mondo del lavoro, fanno sì che i colleghi impiegati in ordine pubblico siano esposti sia a livello professionale che mediatico, trovandosi a fronteggiare le rivendicazioni e i malesseri dei cittadini. Ma in questo momento non va dimenticato che gli stessi poliziotti sono dei lavoratori con istanze, problematiche e rivendicazioni che spesso hanno pochi strumenti per essere rappresentati, si pensi all'impossibilità di scioperare.
Proprio in questo senso vanno le nostre iniziative, che vogliono far comprendere ai cittadini che noi siamo per primi lavoratori con difficoltà e problemi gravi di categoria: la diminuzione di organici, l'aumento costante dell'età media dei dipendenti, le nubi cupe sulla situazione pensionistica, il continuo taglio di risorse che fa perdere professionalità e impedisce di garantire la prevenzione, il carrierismo di taluni vertici che puntano all'immagine più che alla sostanza.
I reparti mobili prestano migliaia di servizi l'anno impiegando, spesso in situazioni complesse, la loro professionalità per garantire la democraticità della piazza: la maggioranza di questi eventi si sviluppa senza tensioni, dando la possibilità a chi manifesta di rappresentare pienamente le sue istanze”.
SIAP
Il Siap ha rimarcato all’Amministrazione la propria contrarietà rispetto all’ipotesi di chiusura dell’ufficio frontiera dell’aeroporto di Forlì, sottolineando come scelte gestionali che riguardano la vita professionale e privata di 50 operatori dovrebbero essere gestite con equilibrio sin dalle prime fasi e non lasciare gli operatori in “balia” della poca e confusa informazione.
Il Siap ha chiesto che prima di procedere alla definitiva chiusura dell’ufficio in questione l’Amministrazione accerti l’eventuale disponibilità di altri soggetti per rilevare la società di gestione fallita di quell’aeroporto. Per quello che riguarda la ricollocazione del personale il Siap ha chiesto trasparenza, in quella che sarà certamente una fase successiva molto delicata per gli impatti diretti sulla vita dei singoli operatori.
L’Amministrazione ha fornito dati parziali rispetto alla ricollocazione del personale. Si è appreso che delle istanze di trasferimento del personale al momento risultano essere 12 quelle che potranno essere soddisfatte.
Il Siap ha chiesto garanzie e chiarezza anche per i restanti 36 colleghi del ruolo agenti assistenti rispetto alle reali possibilità di assegnazione. L’Amministrazione ha precisato che il criterio con cui verranno considerate le istanze degli operatori sarà quello dell’anzianità di sede. Allo stesso tempo ha dato garanzia che i colleghi in questione verranno assegnati in sovrannumero sempre nella provincia di Forlì presso altri uffici.
Il Siap ha preteso chiarezza di informazione su una materia delicata e sentita per i colleghi considerato l’incompletezza dei dati portati dall’Amministrazione.


PNFD
Mentre il Paese affonda per le false promesse della polica italiana che doveva sopprimere le province e non lo ha fatto, che doveva ridurre il numero dei parlamentari e non lo ha fatto, che doveva ridurre gli stipendi dei parlamentari e non lo ha fatto, che doveva ridurre lo spreco di denaro nelle Regioni e non lo ha fatto, Continua a tassare i poveri cittadini, operai, poliziotti ed imprenditori!
La riduzione dei doppi stipendi ai Ministri è una goccia nel deserto, si dovrebbero vergognare per tutti i suicidi che si stanno verificando in Italia, dovuti alla grave crisi economica e le notevoli responsabilità della politica italiana!
Il governo, si appresta a dare un ulteriore colpo di grazia a tutti coloro che ogni giorno fanno sacrifici per il Paese, togliendo anche quest’anno dalle tasche degli impiegati pubblici altre centinaia di euro dalle buste paga, grazie al blocco degli stipendi, che se dovesse essere prorogato fino al 2014, sarebbe la fine di ogni speranza per le nostre famiglie ed il futuro dei nostri figli.
Pensate che se solo riducessero il numero dei mezzi (auto blu) a disposizione dei parlamentari, potrebbero fare una finanziaria per garantire piu’ sicurezza ai cittadini. Se il provvedimento ereditato dal governo Monti dovesse essere messo in opera dal nuovo, assisteremmo al blocco delle procedure contrattuali e negoziali ricadenti negli ultimi anni 2013-2014, senza possibilità di recupero; il fermo al riconoscimento degli incrementi contrattuali eventualmente stabiliti a decorrere dal 2011; la proroga fino al 31 Dicembre 2014 del blocco della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti.
Ed infine lo stop - senza possibilità di recupero - degli incrementi riconosciuti a titolo di indennità di vacanza contrattuale.
Ci apprestiamo ad entrare nello stato di povertà per rincorrere i Paesi europei, di gran lunga avanzati nell’economia rispetto all’Italia.
L’Italia non puo’ essere un Paese schiavo della Banca Centrale Europea!
Rivolgiamo un appello al Ministro dell’Interno per esortarlo cosi’ come ha fatto per l’Imu, ad impedire che tutto cio’ avvenga, potremmo contribuire ad evitare ulteriori suicidi per crisi economica! Il poliziotto che rischia la vita ogni giorno non ha diritto ad essere trattato come l’ultima ruota del carro, dovrebbe essere invece considerato tra quelli appartenenti alle categorie specifiche e usuranti!
Molti lo hanno dimenticato!


UILPA PENITENZIARI
Diversi detenuti del reparto Sx del carcere di Cagliari hanno intrapreso una clamorosa protesta barricandosi all'interno delle celle, lanciando oggetti di ogni genere e causando il black out dell'energia elettrica.
A renderlo noto è il segretario provinciale di Cagliari della Uil Penitenziari, Mauro Muscas, che dichiara : “Una violenta forma di protesta messa in atto dai detenuti del reparto sx, che a quanto pare è da ricondurre al sovraffollamento e alle condizioni di vita all'interno del carcere”.
Da rilevare che i medesimi nelle ore notturne hanno causato il black out della corrente elettrica, hanno lanciato oggetti di ogni genere nei confronti del personale in servizio, inveendo e minacciando degenerazioni.
“La tensione all'interno dell'istituto - prosegue Muscas - è ai livelli di guardia anche se tenuta sotto controllo dal personale di Polizia Penitenziaria in servizio. L'auspicio è quello che direzione del carcere e Provveditorato Regionale individuino in tempi rapidi soluzioni utili a ripristinare la normalità all'interno dell'istituto”.
“Nel frattempo - aggiunge il sindacalista - non è facile prevedere i risvolti della protesta, ma va detto comunque che nonostante l'apprensione la situazione è tenuta sotto controllo dalla Polizia Penitenziaria”.
“La situazione del carcere cagliaritano - conclude Muscas - purtroppo è precaria da tempo e l'unica soluzione percorribile a nostro avviso è quella di aprire il nuovo istituto”.


SAP
“Il paradosso è pagare le ore di straordinario di due anni fa con i fondi di quest’anno. La coperta è ancora una volta troppo corta e i poliziotti non ci stanno più a fare sacrifici che non vengono riconosciuti e solo raramente sono retribuiti”. A denunciare l’ennesima assurdità, in rottura con il governo Letta, è il presidente del Sap, Nicola Tanzi, che ha portato allo scoperto la questione allegando la circolare che dispone questa ‘soluzione kafkiana’.
“Si tratta di un provvedimento trascritto su carta del Ministero dell’Interno al IX reparto mobile di Bari, che nel 2011 è stato lungamente impegnato per l’emergenza extracomunicati. Il Sap dichiara Tanzi – in risposta a questa circolare, ha fatto una richiesta di intervento urgente direttamente al Capo della Polizia. La liquidazione autorizzata ha dell’incredibile. Il relativo fabbisogno di spesa è infatti da recuperare sul monte ore individuale (per il personale ruolo Direttivo) e su quello mensile della sede di servizio (per il restante personale) riferito all’anno in corso”. “Ciò comporta – prosegue Tanzi - che gli uffici periferici stanno provvedendo a decurtare il monte ore ordinario di lavoro straordinario mensile a disposizione con una riduzione massiccia dello stesso”.


COISP
“Non è più possibile sopportare i continui oltraggi e le ingiustizie che questo Stato riserva ai suoi servitori più fedeli in un’infinita sequela di vere e proprie assurdità che i poliziotti subiscono ogni giorno. In base a quale folle ragionamento, chiediamo noi, si può chiedere ad una persona di rischiare la salute e la stessa vita per difendere la sicurezza di tutti e poi pretendere che questi si paghi da solo le cure mediche se rimane ferito? Qualcuno penserà che è impossibile, ma no, in Italia tutto è possibile, persino questo!”.
Il Coisp insorge così, per bocca del suo segretario generale, Franco Maccari, di fronte all’ennesima incredibile vicenda che ha coinvolto quattro poliziotti del commissariato di Pubblica Sicurezza di Conegliano (Tv), intervenuti per sedare gli animi esagitati di alcuni individui che li hanno colpiti mandandoli all’ospedale. Giunti al nosocomio, ai poliziotti rimasti feriti in servizio, per tutta risposta, è stato chiesto di pagare le prestazioni del pronto soccorso che si erano rese necessarie.
“Una situazione che ha dell’incredibile per quanto è vergognosa – insiste Maccari.
Un Paese in cui le Forze dell’ordine sono le peggio trattate d’Europa; un Paese in cui un poliziotto che non interviene per mantenere l’ordine pubblico viene punito per aver lasciato mano libera a chi viola le regole, e uno che interviene viene punito perché è un torturatore; un Paese in cui ad un tutore dell’ordine rimasto ferito mentre pulisce l’arma d’ordinanza viene chiesto di restituire lo stipendio per il periodo in cui è stato convalescente; un Paese in cui se mentre fai il tuo dovere ti aggrediscono, ti feriscono, tentato di ammazzarti, devi pagare l’ospedale per essere curato; un Paese in cui un poliziotto viene trattato sempre e comunque peggio di tutti gli altri in qualunque ambito… Un Paese in cui, continuando così, chi potrà andare avanti a fare il poliziotto?”.
“Ecco perché – spiega il Segretario Generale del Coisp – ci siamo rivolti al Ministro dell’Interno, ed al Ministro della Salute, chiedendone un tempestivo ed autorevole intervento perché ai colleghi di Conegliano vengano risarciti delle spese per le cure mediche che hanno ricevuto, ma soprattutto – conclude Maccari – per prevedere certamente l’assoggettamento del personale delle Forze dell’ordine alla copertura assicurativa obbligatoria Inail contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali prevista dal Testo Unico n. 1124/1965, dalla quale, per sopperire a mere esigenze di bilancio, con Legge nr° 38 del 23 aprile 2009, sono stati vergognosamente esclusi i poliziotti, classificandoli, ancora una volta, come cittadini di serie B”.

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