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Luglio - Agosto/2013 - Interviste
Premio Franco Fedeli
Simona Mammano, il valore aggiunto di una giuria in divisa
di a cura di Michele Turazza

Nata a Bologna, laureata in filosofia, è assistente di cattedra di Sociologia della comunicazione alla facoltà di Scienze Politiche dell’Ateneo bolognese. Assistente Capo di Polizia, lavora con un Pubblico ministero della Procura di Bologna ed è quadro sindacale del Siulp Regionale Emilia-Romagna; organizza il Premio Franco Fedeli fin dalla prima edizione.

Simona, quando e com’è nato il Premio Franco Fedeli?
E’ nato nel 1996 da un’idea del Siulp Provinciale di Bologna, che da qualche anno organizzava il Police Film Festival durante il quale, con l’aiuto della Cineteca di Bologna, venivano proiettati i film “poliziotteschi” degli anni ’70, ma era anche una rassegna alla quale partecipavano comici e il tema era sempre il poliziesco. Fu quindi naturale inserire un premio letterario per romanzi polizieschi, dove il protagonista fosse un appartenente alle Forze dell’ordine, del passato, del presente o del futuro.

Da chi è composta la Giuria?
Poliziotti, carabinieri, finanzieri, magistrati devono essere in maggioranza rispetto ai “laici” (così definiti dal presidente della giuria il professore Giuseppe Giliberti, ordinario di Fondamenti del diritto europeo e Diritti dell’Uomo all’Università di Urbino).

Qual è il valore aggiunto di una giuria composta prevalentemente di appartenenti alle Forze dell’ordine?
Il valore aggiunto è soprattutto per noi poliziotti (sempre intesi nel senso più ampio del termine), che ampliano il loro orizzonte culturale, confrontandosi con gli scrittori e con gli altri componenti della giuria, grandi e raffinati lettori.

Come si arriva, e sulla base di quali criteri, alla scelta dei finalisti e del vincitore?
Viene fatta una selezione sulla base di segnalazioni di lettori, di componenti della giuria e case editrici: se il romanzo corrisponde ai criteri dati nello statuto, parte dei giurati e il presidente li leggono.
Sempre con il sistema matematico dei voti si arriva a tre finalisti, su cui la giuria esprimerà un giudizio valutando la qualità letteraria, la tecnica giallistica, la figura del protagonista e la veridicità delle tecniche di indagine (criterio, quest’ultimo, riservato alla valutazione dei soli membri “in divisa”).

Qualche nome noto passato per il Premio Fedeli?
Moltissimi: Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli, Marcello Fois, Alessandro Perissinotto, Gianni Biondillo, Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, Marco Vichi, Valerio Varesi, Elisabetta Bucciarelli, Alfredo Colitto, Marco Bettini, Santo Piazzese, Leonardo Gori.

FOTO: Giuseppe Giliberti, ordinario di Fondamenti del Diritto
europeo e Diritti dell’Uomo all’Università di Urbino

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