“Abemus Papam”. Con l’elezione di papa Francesco si chiude il Conclave, dal latino cum clave, (sotto chiave) che da il nome a quell’assemblea di cardinali che viene indetta per l’elezione del nuovo Pontefice.
Gregorio X volle che si svolgesse in perfetta clausura per evitare influenze esterne.
Si riunisce dopo la morte o la rinuncia del papa e oltre ai cardinali gode dell’assistenza di conclavisti, il segretario del sacro collegio e coadiutori per estreme necessità.
Il conclave al completo risiede nella Cappella Sistina che viene chiusa e le chiavi date in custodia al cardinale camerlengo.
Il compito di affrescare la Cappella Sistina viene dato a Michelangelo, da Giulio II, che cercò di rifiutare l’incarico poiché non era esperto nella tecnica dell’affresco.
Rimasto solo, lavorò senza sosta per molti anni con l’aiuto di Dio fino al giorno di Ognissanti del 1512.
Michelangelo ormai al limite delle forze e avendo dovuto tenere all’indietro la testa per molto tempo aveva la vista rovinata da non riuscire a leggere, guardare disegni se non posti in alto.
Decorando la Cappella Sistina Michelangelo aveva sospinto confini tra le tre diverse arti. L’immensa composizione architettonica, l’assolutezza plastica, riuscendo a dare l’impressione di aver scolpito dipingendo e il coloro che da all’opera il senso di un’epoca remota e arcana.
La parte inferiore è costituita da lunette in cui sono rappresentati gli antenati di Cristo e la miracolosa salvezza del popolo ebreo. La volta del soffitto è dipinta a punti cerchi che chiudono 9 spazi rettangolari alternativamente grandi e piccoli.
Sopra i pilastri si vedono 20 figure nude di graziosa modellatura, nei rettangoli appare la storia della Genesi: Dio che divide la luce delle tenebre; Dio che crea i pesci e gli uccelli; Dio che l’uomo infondendogli la vita col tocco dell’indice: Dio crea Eva dalla costola di Adamo; Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre; Sacrificio di Noè; Diluvio universale; Ebbrezza di Noè.
Nella parte di fondo il “Giudizio Universale”, opera eseguita da Michelangelo 25 anni dopo la volta. Nel mezzo rappresenta “Cristo in attitudine di giudice terribile: attorno a lui un viluppo di membra umane. Gli eletti a destra di Gesù che salgono al cielo sostenuti da angeli, invero trattenuti dai demoni; a sinistra di Gesù i dannati che vengono precipitati in basso dai demoni dove li attendono: Caronte con la sua barca e nell’angolo destro, Minosse.
In basso a sinistra la resurrezione dei morti e un gruppo di Angeli che suonano le trombe del giudizio.
In alto, intorno al Cristo, sono Maria e i santi.
Nello spazio di due lunette gli Angeli con i simboli della passione.
Questo in parte, quanto possiamo ammirare nella Cappella Sistina che deve la sua celebrità al fatto che vi si tengono i conclavi e le cerimonie più solenni della Santa Sede, oltre che per gli affreschi che la decorano completamente.
Sulle allusioni simboliche che risultano nell’ammirare questa immensa e unica opera sono sorte anche molte discussioni ma non si può negare la usa perfezione stilistica assoluta.
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