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Settembre-Ottobre/2011 - Pubblicazioni
La storia
La “mamma” dei carabinieri
di a cura di Michele Turazza

Nel libro di Alessio Puleo e Filippo Vitale
si racconta la storia di Mimma Lupo
che dal 1992, portando sempre nel cuore
il ricordo del brigadiere di cui era
innamorata, ha “adottato” i militari che piantonavano
la casa dei famigliari del giudice Borsellino, offrendo
panini e rammendando divise


È una “storia nella storia”, quella raccontata da Alessio Puleo e Filippo Vitale nel loro romanzo La mamma dei carabinieri (Longanesi, 2010, p. 213). La protagonista è la stessa: Mimma Lupo. Bellissima ragazza di Palermo che, durante gli anni del fascismo, pur innamorata di un giovane brigadiere dell’Arma, è stata rapita da un arrogante mafioso del luogo, da cui fu poi costretta a sposarlo. Il contesto, scrive Rita Borsellino nella prefazione al volume, è quello «dell’assurdo impasto siciliano tra bene e male, tra legalità e mafia, tra felicità e sofferenza, violenza e amore. Un impasto che non risparmia nessuno, neppure uomini e donne di chiesa pronti a barattare la morale con un superficiale moralismo, la pietà con la paura, la verità con la menzogna».
L’altra storia è quella che dà il titolo al libro: dal 1992 Mimma Lupo, portando sempre nel cuore il ricordo del «suo» giovane brigadiere, ha «adottato» tutti i carabinieri che piantonavano la casa dei famigliari del giudice Borsellino. Passava coi militari intere giornate, offrendo panini e tè freddo nelle torride giornate palermitane, rammendando le divise, attaccando qualche bottone. A tutti loro raccontava la sua storia, che Alessio Puleo ha deciso di raccogliere nel libro.

Alessio, entriamo subito nel vivo del tuo romanzo: chi è la ‘La mamma dei carabinieri’?
‘La mamma dei carabinieri’ è una dolcissima signora 94enne (ancora in vita) che ha dedicato gran parte della sua vita ai giovani militari che prestavano servizio di vigilanza davanti casa del buon giudice Paolo Borsellino. Tra questi, c’ero anch’io.

Perché hai ritenuto opportuno far conoscere la sua toccante storia?
Era una storia che mi aveva colpito sin da subito. Una di quelle storie che devono essere tenute in vita e tramandate al prossimo per dare consapevolezza degli errori commessi dai nostri predecessori. Solo così si eviterà di cadere in quegli stessi errori.

Dove vive e come sta, attualmente, Mimma Lupo?
Mimma sta bene… considerando l’età. Da qualche anno non vive più nella sua vecchia casa in quanto dichiarata inagibile (è una villetta dei primi del ’900). Adesso abita in una casa di riposo e si prende cura di tutte quelle anziane persone che le stanno intorno. Anche se lontana da casa Borsellino, i suoi «figli» carabinieri vanno spesso a trovarla: nessuno riesce a dimenticarsi di lei!
Manfredi Borsellino, figlio del giudice, va spesso a farle visita: per lui, Mimma è molto più di una semplice vicina di casa!

Com’è stato il primo incontro con la mamma dei carabinieri?
Nel 2001, decisi di prestare il servizio di leva nell’Arma dei Carabinieri. Fu proprio in quell’anno che ho conosciuto zia Mimma, durante uno dei miei servizi di vigilanza svolti davanti casa del giudice Borsellino. Lei abitava proprio di fronte quella casa e al primo giorno di servizio mi si presentò davanti, con il cappello dell’Arma e i gradi sulla giacca. Inizialmente pensavo fosse fuori di testa, ma quando cominciò a parlare, capii che quella donna ragionava perfettamente bene. Tutti le portavano rispetto: dai gradi semplici, agli ufficiali. Lei ci stava sempre accanto, ci dava consigli… e anche rimproveri. Stava con noi 24 ore su 24, sotto il sole, sotto la pioggia. Ci comprava sempre di tutto: caffè, thè, panini… e tanto altro ben di Dio. Fu proprio per questo che è stata da noi ribattezzata “Mamma dei carabinieri”. Si comportava come una vera mamma, e per tutti quei giovani carabinieri provenienti da altre regioni, e quindi lontani dagli affetti familiari, lei era un vero punto di riferimento con cui confidarsi e chiedere consigli.
Io intuii subito che alla base di questo suo comportamento c’era qualcosa che lei cercava di nascondermi, e così, domanda dopo domanda, in quelle sei ore giornaliere passate assieme, riuscii a convincerla a raccontarmi la sua storia, venendo così a scoprire cos’era che la portava ad avere questo forte amore per i carabinieri dell’Arma: un’incredibile storia d’amore con un brigadiere dei carabinieri, che partiva nella Palermo degli anni ’30 arrivando poi ai giorni nostri, incrociandosi anche con il triste destino del giudice Paolo Borsellino.
Decisi che quella storia non poteva andare persa quando un giorno lei se ne fosse ‘andata’ per sempre: era una storia che tutti dovevano conoscere!

Cos’ha colpito a tal punto il pubblico dei lettori, da far diventare il tuo libro, in pochi mesi, un vero “best seller”?
La storia racconta una vita realmente vissuta, una storia dove molti di noi s’immedesimano… chi per un fattore, chi per un altro. Credo che sia proprio questo a coinvolgere il lettore e a rendere questo romanzo interessante e coinvolgente. La vita di zia Mimma è così piena di sentimenti, a volte contrastanti, a cui è impossibile rimanere indifferenti.

Sappiamo che prima di scrivere il libro, hai scritto la sceneggiatura cinematografica. A che punto è la realizzazione del film?
Si, inizialmente avevo deciso di lanciare questa storia come progetto cinematografico. Lavorando come attore, ogni volta che mi affeziono a qualche storia comincio sin da subito a immaginarla su uno schermo cinematografico o su un palco teatrale. Così, mi misi subito al lavoro e dopo ben quattro anni di ricerche, interviste e ‘fantasie mentali’ (dovute al fatto che Mimma non ricordava tutti i particolari della sua vita e quindi dovevo costruire con la fantasia), ero riuscito a terminare la sceneggiatura cinematografica. Purtroppo, trattandosi di un progetto in costume (in quanto ambientato nella Palermo degli anni ‘30) il budget richiesto per la produzione era altissimo e così decisi di accantonare l’idea cinematografica e di lanciare quella storia in forma editoriale, avvalendomi della collaborazione del mio amico Filippo Vitale.
L’idea del progetto cinematografico non l’ho mai abbandonata. Parallelamente al lancio del progetto editoriale, ho sempre continuato a lottare per far partire anche il progetto cinematografico. Al momento, il progetto è nelle mani di un’importante produzione cinematografica che ha intenzione di farne una fiction televisiva in più puntate.

Altri libri in cantiere?
Ho già un secondo libro pronto per la pubblicazione, dal titolo “Il mio cuore ti appartiene”.
È un’avvincente storia adolescenziale tipica dei nostri giorni, in cui viene anche affrontato il delicato tema della donazione di organi. Scopo del mio libro è, difatti, cercare di avvicinare quanta più gente possibile «all’idea» del diventare donatori di organi.
Attualmente mi sto occupando della stesura di un terzo progetto, sempre basato su una storia vera.

Quanto l’Arma dei Carabinieri ti è stata vicina durante il tuo percorso letterario?
L’Arma dei Carabinieri mi è stata molto vicina, sostenendomi in ogni occasione. A loro devo davvero tanto. So di poter contare sempre su di essa e per questo non smetterò mai di ringraziarla e sostenerla per quanto mi è concesso fare. Da sempre si è mostrata come una grande famiglia. L’appoggio che ho ottenuto da tutti i carabinieri che ho conosciuto è stato per me un forte sostegno, che mi ha dato la forza di andare avanti.
Una grande fonte di orgoglio è stata in particolare la stupenda lettera che ho ricevuto dal Comandante Generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli, inviatami subito dopo la pubblicazione del mio romanzo.


_____________________
Breve biografia dell’autore

Alessio Puleo nasce a Carini (Pa) nel 1981. Svolge il servizio militare nell’Arma dei Carabinieri e mentre è di piantone davanti a casa Borsellino conosce Mimma Lupo e la sua storia. Nel 2002 dà vita ad un’associazione teatrale no-profit, “Attori per caso”, assieme ad altri ragazzi, per il solo scopo di divertirsi ed avere l’opportunità di fare teatro. Con loro gira le piazze di tutta l’isola inscenando commedie in dialetto siciliano. Attualmente, oltre allo scrittore e all’attore teatrale, Alessio aiuta il padre nella storica pasticceria di famiglia di Cinisi. Il suo sito è: www.alessiopuleo.it

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