Sindacati di Polizia uniti nel chiedere un Capo poliziotto, che non venga “da lontano”. Non un freddo burocrate “cresciuto nelle serre dipartimentali”, ma uno di loro, che abbia sperimentato sulla propria pelle “il duro e pressante lavoro del poliziotto”, in strada, tra la gente.
E’ quanto chiedono unite le maggiori sigle sindacali, in un comunicato congiunto rivolto al Presidente della Repubblica e al Governo. Siulp, Sap, UGL-Polizia di Stato e Consap sostengono che oggi, i poliziotti, “per continuare a garantire l’ordine pubblico, la sicurezza e la libertà e cioè la democrazia nel nostro Paese, hanno bisogno di due condizioni imprescindibili: continuità e serenità”. Da qui la richiesta di un Capo della Polizia da scegliere con gli stessi criteri con cui sono stati individuati i predecessori di Manganelli: capacità, professionalità e competenze maturate sul campo in mezzo ai propri uomini e alle proprie donne.
“Per questo diciamo no – proseguono i Sindacati – alla rissa che ci viene propinata tra le righe dei giornali e tra gli spifferi dei corridoi. No agli enfant prodige che non avendo mai assunto la grande responsabilità di autorità tecnica di pubblica sicurezza sul territorio, si incagliano ai primi ostacoli”.
“Se così non sarà – concludono i Sindacati – avremo per la prima volta un Capo imposto e non riconosciuto: se un’azienda privata se lo può permettere, la Polizia di Stato no”.
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