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Gennaio-Febbraio/2013 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
Il sacrificio di un popolo
di Paola Rodorigo



Commemorando l’Olocausto, il massacro di circa sei milioni di ebrei europei ad opera del nazismo, negli anni tra il 1935 al 1945, ritorniamo alla storia di un popolo la cui religione risale a circa 4.000 mila anni fa. Mosè, Gesù, Mahler, Freud ed Einstein erano tutti personaggi ebrei che in maniera diversa hanno influito sulla storia e sulla cultura dell’umanità, distinguendosi nel corso di migliaia di anni.
Con la sua religione il popolo ebreo è lì elemento chiave nella ricerca del vero Dio da parte dell’uomo. Secondo le scritture Abramo, il capostipite degli ebrei adorava già il vero unico Dio circa 4.000 anni fa. Abramo emigrò dalla metropoli di Ur, terra dei Caldei, verso la Palestina.
Ma la vita del popolo ebreo nei secoli è sempre stata dolorosa e combattiva.
La storia dal Medioevo in poi è una tragica storia di intolleranza, furore religioso garantismo. Gli ebrei esclusi dal commercio ed altre attività s’inserirono nella società investendo i loro capitali ad interessi. In tutti gli stati europei furono segregati dal resto della popolazione con leggi speciali ed isolati nei loro ghetti.
Dal XVI secolo all’ XVIII vi fu un esodo di ebrei dall’Europa verso la Turchia e altri Paesi orientali dove ebbero accesso a varie attività. Ma soprattutto la Rivoluzione francese con le sue idee di libertà, eguaglianza e fraternità tolse la segregazione razziale.
Napoleone diffuse in tutta Europa il principio di eguaglianza per gli ebrei.
Gli ebrei conquistano i primi diritti in Italia (dopo il 1860), in Austria, Svizzera, Romania. In Russia erano esclusi dalle regioni centrali.
L’America del Nord nel XVIII secolo divenne il rifugio degli ebrei fuggiti dall’Europa.
In Germania, alla fine del XIX secolo l’antisemitismo assunse le forme di una propaganda ideologica, l’idea di una superiorità razziale germanica divenne un mito espresso in una letteratura destinata ad impressionare il basso pubblico con satira e vignette.
Chi assorbì questa propaganda fu il capo del nazionalsocialismo Adolf Hitler che la fece sua. Le crociate contro gli ebrei e il giudaismo gli furono indispensabili per esaltare i tedeschi sul problema razziale e portarli ad un fanatismo collettivo portando l’idea della razza al centro della vita, significando che i tedeschi avevano diritto per superiorità naturale ad occupare grandi spazi territoriali ad est.
Il 7 novembre 1938 un ragazzo ebreo di 17 anni Herschel Grynszpan, entrò nell’ambasciata tedesca a Parigi e uccise a colpi di pistola un diplomatico.
Egli voleva attirare l’attenzione del mondo sulle persecuzioni naziste contro gli ebrei.
Si scatenò una selvaggia vendetta per ordine di Hitler e la notte del 10 novembre gli aderenti al partito e la parte infima della popolazione incendiarono case e negozi degli ebrei, seguì una feroce caccia all’uomo con percosse, arresti e uccisioni.
La scena venne ripetuta nei giorni seguenti che per il gran numero di vetri rotti, prese il nome “Notte dei cristalli”.
Ebbe inizio la confisca delle proprietà ebraiche e la condanna per l’intera comunità al pagamento di un miliardo di marchi.
Gli ebrei furono esclusi dal lavoro, scuole, cinema, locali pubblici, parchi e luoghi di villeggiatura, costretti a portare una stella gialla e deportati in campi di concentramento.
All’inizio del 1942 Heydrich su suggerimento di Hitler decise la “soluzione finale”.
I più forti furono avviati ai campi di lavoro e utilizzati fino alla morte per le sofferenze.
I vari campi di concentramento, Auschwitz, Mauthausen, Buchenwald, Treblinka, Bełżec, Sobibór, accolsero gli ebrei di tutta Europa dove venivano uccisi e messi in forni crematori.
Gli italiani nonostante le leggi si mostrarono solidali con gli ebrei.
Le persecuzioni maggiori si ebbero nel 1943 ad opera dei nazisti che deportarono 2.000 ebrei dal Ghetto di Roma, dopo essersi fatti consegnare una somma d’oro con la falsa promessa che sarebbe servita a salvarli dalle deportazioni.
Centri maggiori dell’ebraismo sono attualmente lo stato d’Israele e gli Stati Uniti.
Ma la strage non si dimentica.

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