SILP PER LA CGIL
«I dati che emergono dalla relazione introduttiva del Presidente della Corte di Appello sull'andamento dei reati a Genova conferma quanto sostenuto dal Silp Cgil». Ad affermarlo è il segretario generale, Roberto Traverso.
«Sestuplicati i furti in casa ed aumentate del 30% le rapine. Tecnicamente e non politicamente, siamo di fronte ai risultati dell'abbandono della prevenzione sul territorio e la Questura di Genova continua a “forzare”, utilizzando le risicate risorse solo per aumentare i dati statistici relativi al numero delle persone identificate attraverso una militarizzazione del territorio senza dare una risposta operativa adeguata alle reali esigenze di sicurezza del capoluogo ligure. Siamo preoccupati di fronte a quelle Istituzioni locali che, esaltando il modello “Tolleranza Zero”, agevolano inconsapevolmente le bramosie carrieristiche di chi rappresenta un Amministrazione sempre più costretta a vivere alla giornata per la mancanza di autorevolezza istituzionale».
«Continueremo la nostra battaglia anche sotto il profilo contrattuale, visto che il Questore continua ad utilizzare impropriamente orari di lavoro in deroga all'accordo nazionale quadro grazie ad una risicata maggioranza concessa da un tavolo sindacale, purtroppo, ancora troppo separato. Il lavoro della Polizia di Stato non deve essere utilizzato per sopperire al fallimento della politica sulla politiche sociali relative alla civile ed equilibrata integrazione degli stranieri sul territorio genovese».
«E' pericoloso che chi rappresenta la Istituzioni locali si possa accontentare dei “rastrellamenti notturni” di disperati senza permesso di soggiorno, che dopo essere stati trattenuti per ore e ore in questura in locali angusti da terzo mondo , i cittadini se li ritrovano sotto casa. Solo così il prossimo anno all'inaugurazione dell'Anno Giudiziario potremmo riscontrare una diminuzione dei reati contro il patrimonio e la persona».
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«Sono dodici anni che la Polizia genovese dimostra giorno dopo giorno che nella nostra città, senza commissariamenti politici, la democraticità della piazza e' garantita» – è quanto afferma il segretario generale del Silp, Roberto Traverso.
«Il 2013 sarà un anno difficilissimo per gli equilibri sociali e per le esigenze economiche di tantissime famiglie e gli uomini e le donne della Polizia di Stato avranno un ruolo istituzionale importante da svolgere».
«Dall'insediamento del nuovo Questore, che occorre ricordarlo, ha trovato un assetto organizzativo gestionale della questura e dei commissariati a dir poco disastroso, a più riprese lo abbiamo invitato ad evitare la spettacolarizzazione “mediatica” delle operazioni di polizia, ma non siamo stati ancora ascoltati. Il continuo ricorso alla stampa per annunciare “virtuali” aumenti di risultati basati su dati statistici relativi all'attività repressiva sul territorio, rischia di creare un immagine sbagliata agli occhi dell'opinione pubblica alimentando, tra l'altro, facili strumentalizzazioni».
«Il Silp Cgil continuerà a distinguersi per aver rivendicato da sempre “trasparenza”, correttezza, rispetto delle regole da parte di un amministrazione che istituzionalmente dovrebbe dare sempre il buon esempio e che troppo spesso ha abbandonato la “truppa” nei momenti più difficili. Proprio per questo riteniamo che sia importante tutelare il lavoro di quella truppa quando viene svolto con correttezza, in particolare in occasione di servizi che i “vertici” hanno pericolosamente spettacolarizzato».
«Quando ad agosto 2012 le operazioni relative allo sgombero del palazzo di via Giustiniani crearono problemi per la gestione dell'ordine pubblico, il Silp Cgil denunciò un evitabile sovraesposizione della categoria a causa del mancato preventivo coordinamento istituzionale».
«Oggi, di fronte al delicato procedimento giudiziario, che gravita intorno a quel servizio di ordine pubblico, troviamo preoccupante che venga messa in discussione la correttezza del comportamento degli operatori impegnati in quella delicata operazione. Evidentemente, purtroppo, a Genova, quel difficile percorso iniziato dodici anni fa non si è ancora concluso e chi ha la responsabilità istituzionale della nostra categoria dovrebbe rammentarlo sempre».
SIULP
«Insopportabile la scandalosa scomparsa dalla campagna elettorale del tema attualissimo della lotta alla corruzione, che è per il maggior sindacato di Polizia al top della scala delle priorità della sicurezza». Lo afferma Felice Romano, segretario generale del Siulp, nel commentare i fatti di questi giorni e i programmi dei partiti che si candidano alla guida del Paese, anche in relazione al grido di allarme lanciato dalla Cisl circa i posti di lavoro persi e sulle dichiarazioni del leader Bonanni con le quali lo stesso ha chiarito che «sino a quando le famiglie non avranno più soldi da spendere, la situazione non cambierà e l’economia continuerà a crollare».
«Insieme a questo però - sottolinea Romano - occorre agire ed in fretta sul cancro della corruzione che attanaglia il nostro Paese e che rappresenta, come affermato anche dal Vice Presidente di Confindustria Ivan Lo Bello la vera emergenza per uscire dalla grave crisi».
«Inutile aumentare tasse ed affamare un intero popolo se un gruppo sempre più consistente di ignobili rappresentanti della politica e della burocrazia sguazzano nella corruzione più evidente, sperperando il frutto dei sacrifici di una Nazione che vuole risorgere. Le cose raccapriccianti che stanno accadendo in questi giorni anche al vertice delle Istituzioni - continua Romano - impongono un cambio di rotta nella gestione della sicurezza e delle priorità della politica». Siamo dinanzi ad un sistema di corruzione arrogante, evidente, diffuso, che tocca i vertici più insospettabili dello Stato, e siamo soprattutto dinanzi a casi conclamati di una indegnità morale a rappresentare pubbliche funzioni che va ben oltre il rituale rinvio agli accertamenti giudiziari».
«Ora - conclude Romano - abbiamo bisogno di sapere che la classe dirigente di questo Paese è fatta di gente moralmente superiore, e che ha a cuore il bene comune; diventa umiliante altrimenti per noi poliziotti, sacrificarsi per arrestare un mafioso sapendo che nello stesso Stato insistono soggetti eticamente paragonabili ai mafiosi. Per i poliziotti la corruzione non è meno grave della mafia, ed il corrotto è uguale al mafioso».
SAP
«Si possono recuperare almeno tre miliardi dalla razionalizzazione dei Corpi di polizia e 1 miliardo dal fondo unico giustizia non ancora utilizzato, per non parlare delle risorse che possono venire da ulteriori tagli a scorte e auto blu». E' la ricetta del sindacato autonomo di polizia Sap che ha scritto una lettera aperta a tutti i candidati alle ormai prossime elezioni politiche. «La nostra organizzazione - spiega il segretario generale Nicola Tanzi - non si limita a fare proposte o ad avere pretese, ma offre soluzioni praticabili per reperire quegli appostamenti economici necessari per qualsiasi intervento». Tanzi fa riferimento in primis al Fug, il fondo unico giustizia: «La Commissione Bilancio della Camera - dice - ha dichiarato che alla data del 31 dicembre 2011 le risorse intestate al Fug ammontano a oltre 2 miliardi e 200 milioni, che l`effettiva disponibilità ammonta a poco più di un miliardo e che, visto che una parte delle risorse non risulta ancora definitivamente confiscata, alla data del 31 dicembre 2012 la previsione sugli appostamenti realmente spendibili e' pari a circa 661 milioni. La prima richiesta che il sindacato autonomo di Polizia pone e' quella di poter utilizzare realmente queste risorse perché fino ad oggi e' risultata, anche agli atti parlamentari, una indisponibilità delle somme in questione».
Altre risorse possono essere recuperate, secondo il Sap, dalla razionalizzazione dei Corpi di polizia: «Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri - dichiara Tanzi - dovrebbero essere posti entrambi alle dipendenze funzionali del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e quindi del Ministero dell'Interno. Così come per altro avviene in Francia. A questo primo passo, andrebbe fatto seguire un secondo: Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello Stato potrebbero diventare delle specialità della Polizia di Stato, analogamente a quanto avviene già oggi per la Polizia Stradale e la Polizia Ferroviaria. Analogo discorso potrebbe essere fatto per la Guardia di Finanza. E' di tutta evidenza come un'operazione del genere, salvaguardando la storia e le peculiarità di questi Corpi, permetterebbe maggiore efficienza e considerevoli risparmi economici che abbiamo quantificato in non meno di 3, addirittura 4 miliardi di euro».
SIAP
«Abbiamo stampanti senza inchiostro, nelle cancellerie a volte non ci sono le penne. Non solo: altri problemi vengono dai computer e dalle fotocopiatrici, perché non ci sono i soldi per ripararli quando si rompono. Abbiamo infine difficoltà nella manutenzione delle automobili, che lavorano 24 ore su 24 su strada». E' la denuncia del segretario generale del sindacato italiano appartenenti polizia (Siap) Giuseppe Tiani.
«Tutti questi problemi incidono sull’efficienza dei servizi ai cittadini. Ma è naturale che fare un’indagine senza gli strumenti minimi ed elementari porti ritardi nei servizi e lamentele da parte della cittadinanza. Quindi, preso atto di questo - attacca Tiani - è incomprensibile la ragione per cui dall’agenda politica di molti partiti il tema sicurezza sia sparito. Pur comprendendo che la priorità in questo momento sono economia e lavoro - ammette - non si spiega perché la sicurezza dei cittadini, che pure è necessaria per la ripresa economica e per attrarre investimenti, sia scomparsa dalla campagna elettorale. I partiti, alcuni in particolare, facciano mea culpa».
La situazione attuale, secondo il segretario del Siap, «è dovuta ai tagli lineari del Governo Berlusconi ed alla razionalizzazione operata dal Governo Monti: una politica finanziaria dello Stato che sta rendendo ancora più difficoltosa la missione istituzionale affidata alle Forze di Polizia. Questo - prosegue - si traduce in difficoltà sul piano operativo e logistico. Così non si può andare avanti perché le esigenze sociali sono aumentate, la gestione dell’immigrazione assorbe un mare di uomini e mezzi. Problemi che riguardano le piccole questure, figuriamoci quelle di città come Napoli, Catania, Bari e Caserta o le grandi città del Nord: problemi oggettivi che il prossimo Governo, dopo anni di tagli insopportabili, non può trascurare. Ma non è tutto - prosegue il segretario del Siap - la circolare del 15 gennaio emanata dal Ministero dell'Interno in ossequio all'ordinanza n. 33 emessa dal Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione, stabilisce che le risorse economiche per il monte ore straordinario 'speciale', che doveva essere a disposizione per la gestione dei fenomeni legati all'immigrazione clandestina, non ci sono più. Quelle ore di straordinario saranno assorbite dal monte ore straordinario 'ordinario', che tradotto, fa venir meno unità di personale».
COISP
«Le aggressioni subite da appartenenti alle Forze di polizia nel 2012 sono aumentate rispetto all’anno precedente. Non siamo certamente meravigliati di aver azzeccato il pronostico quando lo scorso anno abbiamo detto che sarebbe accaduto. Non ci sembra di aver sentito nessuno a nostro sostegno in merito, né di aver registrato il rammarico o le scuse di alcuno… In realtà un poliziotto aggredito non fa notizia perché è scontato, e perché ‘viene pagato pochi insufficienti spiccioli per questo’». E’ il commento di Franco Maccari, segretario generale del Coisp, in merito ai dati diffusi dall’Asaps, che da un decennio analizza gli eventi nei quali a fare le spese della brutalità e della violenza sono gli operatori di Polizia. Dati che parlano di 2.290 aggressioni a Forze di Polizia compiute nel 2012 in Italia e cioè un numero più alto del 2,7% rispetto al 2011, quando le aggressioni refertate erano state 2.230.
«Giorni fa abbiamo registrato un tentato omicidio ai danni di un collega in servizio a Napoli da parte di giovanissimi, che una volta bloccatogli il braccio da dentro una minicar, lo hanno a lungo trascinato sbattendolo contro le auto in sosta al grido di ‘uccidi il poliziotto’. I componenti della baby-gang poi identificati hanno 13, 15 e 16 anni, e già questo fa cadere le braccia. Ma c’è un’altra cosa che lascia letteralmente inorriditi, e cioè che durante la fuga il 13enne abbia attirato l’attenzione di alcuni altri ragazzi lungo la strada che, senza pensarci un attimo, lo hanno raggiunto e caricato in sella facendolo così fuggire dagli agenti. Tutti componenti della baby-gang?».
«Lo sconforto è tanto – conclude Maccari – persino peggio ed anzi non disgiunto da quello che proviamo quando subiamo un provvedimento o un qualsiasi altro trattamento che calpesta la nostra dignità, il nostro impegno, il nostro lavoro. Perché i ragazzi sono lo specchio della nostra società, la nostra società è lo specchio di una politica che, a sua volta, preferisce farsi gli affari propri, oltre che ovviamente accondiscendere a continui attacchi contro di noi per guadagnarsi qualche facile voto in più, invece che rappresentare un preciso esempio da seguire nella vita comune ed istituzionale. E comunque lo Stato, che sia Apparato o Comunità, è fatto dagli italiani, quegli stessi italiani che nelle stanze del potere optano per iniziative e provvedimenti che così poco si curano di uomini e donne in divisa, e che nelle strade ne aggrediscono almeno 2.290 in un solo anno».
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