ROMA 5/02/2013 - Sapete cos’è una Safe Search? Riconoscete una connessione protetta? E soprattutto siete attenti alla vostra reputazione digitale (e a quella dei vostri figli)? Nel mondo del web 2.0 possedere un pc o untablet costa anche in termini di protezione - e non stiamo parlando del miglior antivirus sul mercato. Le insidie della rete si annidano nei popolarissimi social network e negli anfratti più nascosti dei motori di ricerca, sotto un sito di superofferte sospette o in un semplice scambio di email, dove oltre e più della conoscenza tecnologica contano l’attenzione e la tutela della privacy. Per questo oggi si celebra il Safer Internet Day 2013, ovvero la giornata europea della sicurezza online e anche in Italia Google e Polizia Postale incontrano oltre 50mila ragazzi per formarli e informarli sul tema dell’anno: Responsabilità e diritti nella rete: naviga con rispetto. Ma come?
CONSIGLI PER L’USO
Secondo un’indagine Duepuntozero Doxa il 79% degli utenti di internet manifesta qualche timore nell’uso del mezzo e il 95% di questi identifica i timori nella paura di un utilizzo improprio dei propri dati: furto d’identità, frodi, acquisti online. «Le precauzioni da prendere sono diverse e meno complesse di quanto uno pensi - spiega Laura Bononcini, policy manager di Google Italy - sia quando si utilizzano servizi come Gmail che quando si fa una ricerca anonima su un motore di ricerca». Il progetto ”Buono a sapersi” è partito lo scorso settembre e avrà il suo fulcro proprio oggi, con istruttori negli istituti di 100 capoluoghi di provincia italiani: «Inoltre per tutti è disponibile proprio da oggi una nuova guida multimediale, alla pagina, con una particolare attenzione per i minori». Nella Dashboard (Pannello di controllo), ad esempio, è possibile gestire come tutti gli altri visualizzano le informazioni dei nostri vari profili (una sorta di carta d’identità digitale: tu cerchi il mio nome e trovi questo risultato), mentre con Preferenze Annunci si selezionano le categorie di interessi sulle quali si desidera o meno ricevere messaggi pubblicitari durante la navigazione. Un controllo preventivo con finalità positive: «La rete è un moltiplicatore eccezionale al servizio di una nuova dimensione sociale - afferma Antonio Abruzzese, direttore del servizio polizia postale e delle comunicazioni - e di un nuovo modo di intendere l’informazione così come la diffusione di idee: rendere il suo utilizzo sicuro e consapevole non fa che aumentarne le potenzialità».
LOTTA AI CYBERBULLI
L’errore più frequente è infatti quello di credere che i ragazzi ”facciano da soli”: secondo un’indagine Ipsos condotta per Save the Children il cyber-bullismo è la principale minaccia per i giovani. Il fenomeno della violenza virtuale è percepito come il più pericoloso dal 72% dei giovani, più di incubi storici come la droga e le violenze sessuali. Aspetto estetico, timidezza, omosessualità e persino la disabilità rimangono i ”criteri di scelta” delle vittime, che nella maggioranza dei casi ritengono il bullismo digitale come più doloroso di quello reale, con conseguenze che vanno dal rifiuto di andare a lezione o a praticare sport di gruppo all’incubo del suicidio. E se il luogo della minaccia per eccellenza rimangono proprio i cortili delle scuole, le modalità di persecuzione preferite dai nuovi bulli virtuali sono proprio gli attacchi su Facebook e Twitter, a dimostrazione che i profili di social network per gli under 18 sono oggi da frequentare con occhio vigile anche dai genitori: dimmi cosa e come condividi, ti dirò quanto rischi.
Fonte: Il Messaggero
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