La Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo, al termine
dell'esame preliminare dei
fatti accaduti alla Diaz e alla caserma di Bolzaneto durante il G8 di
Genova del 2001 ha giudicato oggi ammissibili i ricorsi presentati da
20 cittadini italiani ed europei per i
maltrattamenti subiti.
La Corte ha quindi chiesto al governo
italiano di fornire informazioni dettagliate sull'accaduto,
sull'inchiesta, sui processi e sull'adeguatezza delle pene
comminate ai responsabili. La Corte ha inoltre dato carattere
di urgenza al ricorso e comunicato la pendenza del ricorso
stesso al Governo italiano, assegnandogli il termine di tre
mesi per controdedurre per iscritto. Il ricorso alla Corte di
Strasburgo per le violenze subite dai manifestanti fermati
all'interno della caserma di Bolzaneto era stata presentato
circa un anno fa da un gruppo di avvocati genovesi e milanesi,
insieme al professore universitario e costituzionalista Valerio
Onida che aveva partecipato alla sua stesura.
Per quanto riguarda la morte di Carlo
Giuliani, la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo
aveva gia' assolto l'Italia. La sentenza era stata pubblicata
nel marzo del 2011. La Grande Camera aveva assolto l'Italia
dall'accusa di non aver condotto un'inchiesta sufficientemente
approfondita sulla morte di Giuliani. La Corte si era espressa
con 10 voti a favore e 7 contrari. La stessa maggioranza si era
pronunciata anche per l'assoluzione dell'Italia dall'accusa di
non aver organizzato e pianificato in modo adeguato le
operazioni di polizia durante il summit del G8 a Genova.
Giuliani era stato raggiunto da un proiettile esploso dal
carabiniere Mario Placanica il pomeriggio del 20 luglio del
2001 durante i disordini di piazza paralleli allo svolgimento a
Genova del vertice G8. L'omicidio si era consumato in piazza
Alimonda, durante l'assalto al defender dei carabinieri.
Fonte: AGI
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